L'unico film che vorremmo vedere è: il coraggio di dire la verità. Non la Resurrezione di Lazzaro

L’unico film che vorremmo vedere è: il coraggio di dire la verità. Non la Resurrezione di Lazzaro

Rosaria Brancato

L’unico film che vorremmo vedere è: il coraggio di dire la verità. Non la Resurrezione di Lazzaro

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sabato 02 Aprile 2016 - 22:05

La nota della Corte dei conti impone l'unica vera operazione di coraggio: dire la verità, qualsiasi ruolo si abbia. Invece stiamo assistendo ad un film nel quale protagonisti e comparse cercano di mettere la polvere sotto il tappeto. Negli anni a venire tutti questi dovranno rispondere ai nostri figli.

L’unico, ed ultimo, ad avere il coraggio di dire la verità è stato l’ex commissario Luigi Croce, nell’ormai lontano giugno 2013. Ai 6 candidati sindaci, chiamati a Palazzo Zanca alla vigilia delle amministrative, disse, con il rigore che lo contraddistingueva e con l’approccio razionale che gli derivava dalla sua carriera di magistrato, che il dissesto era nei fatti e che chiunque avesse conquistato la poltrona avrebbe dovuto tenere in considerazione la realtà delle cose.

All’epoca Accorinti era favorevole alla dichiarazione di dissesto, ma durante il ballottaggio le cose cambiarono. L’unico dissesto che ha interessato il nuovo sindaco da quando è entrato scalzo a Palazzo Zanca, è quello spirituale. La durissima nota della Corte dei Conti sul consuntivo 2014 però è di gran lunga meno risolvibile del default che può albergare nel cuore di ognuno di noi. In 3 anni la situazione è peggiorata. Approvare il preventivo 2015 alla vigilia del pesce d’aprile 2016, al di là della facile ironia, la dice lunga su quanto siano distanti le migliori intenzioni dalla realtà. Per restare in termini filosofici il default spirituale è altrettanto importante dell’onestà intellettuale. Dando per scontata l’onestà etica e ritenendola prerequisito per qualsiasi amministratore, l’onestà intellettuale ha a che fare con il coraggio di dire la verità, anche quando questa è amara.

Nessuno, dopo Luigi Croce ha avuto lo stesso coraggio di dire la verità sui conti di Palazzo Zanca. Nessuno, dall’amministrazione ai consiglieri comunali, dai leader dei partiti ai revisori dei conti, dalla Commissione del ministero dell’interno ai deputati.

Una bugia bianca collettiva che pagheremo come cittadini e dei quali,negli anni a venire, tutti dovranno assumersi la responsabilità davanti ai nostri figli.

Il dissesto è stato causato da quellicheceranoprima, ma continuare a nasconderlo equivale a perpetuarlo nel tempo e a diventare complici.

Leggendo la relazione della Corte dei Conti si riscontrano le stesse criticità evidenziate nei bilanci del passato: una crisi di cassa cronica che trasmoda in stato d’insolvenza, un patologico rinvio a futuri esercizi per il pagamento dei debiti fuori bilancio che assumono valori assolutamente fuori controllo al punto che non basterebbero le intere entrate di bilancio per sanarli.

“Il continuo rinvio degli adempimenti connessi al riconoscimento dei debiti fuori bilancio altera la rappresentazione del deteriore stato di crisi finanziaria”, (cioè dissumula la realtà dei fatti) . I magistrati contabili fanno riferimento al mancato avvio di azioni di risanamento e all’inefficacia delle azioni annunciate dopo i precedenti controlli. L’invito è “ad una seria valutazione circa l’oggettiva irreversibilità della crisi, con ogni conseguente, doverosa e urgente determinazione anche al fine di consentire l’avvio delle procedure atte a consentire il soddisfacimento dei creditori in regime di par condicio”.

Nel marzo 2016 quindi la Corte dei conti fa riferimento 1) alterazione della rappresentazione dell’oggettivo irreversibile stato di crisi 2) mancato avvio dell’azione di risanamento.

Nel marzo 2015 il pubblico ministero Carchietti scriveva a proposito dell’inchiesta sui bilanci 2009-2010-2011: “Le condotte descritte ritardavano gravemente l’avvio dell’azione di risanamento dei conti dissimulando il disavanzo al bilancio e le sue reali dimensioni, creando un danno al Comune, ai cittadini .

I magistrati, contabili e non, per quei bilanci hanno rilevato previsioni di entrata sovrastimate, spese sottostimate, criticità dei debiti fuori bilancio e sulla situazione delle partecipate. In una sentenza (la n°11 del gennaio 2014) la Corte dei conti della Calabria rispedendo indietro ai mittenti un Pluriennale per “tentativo temerario” ha ammonito dai rischi di usarlo come un “dannoso escamotage” per nascondere il dissesto invece che scongiurarlo.

A fronte di questo quadro l’amministrazione Accorinti replica alla Corte dei Conti attingendo ad un repertorio di analogie necrofile e cinematografiche.

Secondo Le Donne Signorino e Accorinti, quest’amministrazione ha “ereditato un cadavere e lo ha riportato in vita”, una sorta di “Lazzaro alzati e cammina” in versione moderna.

“Quella della Corte dei conti- ha dichiarato il direttore generale Le Donne- è una foto vecchia, ma noi stiamo facendo un film”.

Stando a questa tesi il film della giunta sarebbe “La Resurrezione di Lazzaro” anche se i magistrati contabili si ostinano a non capirlo. Somiglia molto anche al film “Week end con il morto”, commedia all’americana nella quale i protagonisti vanno in giro con il cadavere di un imprenditore, manovrandolo come un pupazzo, per concludere un affare. Secondo l’amministrazione il consuntivo 2014, approvato appena 3 mesi fa, è qualcosa che appartiene al passato remoto, del tutto avulso dal presente e dal futuro come se i bilanci fossero funghi che spuntano all’improvviso. Infine il sindaco spiega che dichiarerà il dissesto solo in caso di bocciatura del pluriennale, omettendo di dire che il Piano di riequilibrio è fermo dal febbraio 2015 e che da ottobre il Ministero aspetta l’ennesima integrazione.

Non volendo passare per gufi in un Palazzo di ottimisti che resuscitano i morti, il sommesso invito è a valutare la possibilità di guardare in faccia la realtà. Quando il presidente dei revisori dei conti Dario Zaccone si è dimesso non lo ha fatto per antipatia nei confronti del ragioniere generale Cama. Ha fatto come chi suona le campane in una piazza di persone che si tappano le orecchie.

L’unico senso di responsabilità che si dovrebbe avere è quello di avere il coraggio di dire la verità, qualsiasi ruolo si ricopra: amministrazione, consiglio comunale, revisori dei conti, deputazione regionale e nazionale, Commissione del Ministero e commissari regionali, leader dei partiti.

Per dirla con Le Donne sono tutti protagonisti e comparse dello stesso film sulla riesumazione del cadavere, pronti a plaudire i bilanci di Nonna Papera e a usare gli unguenti degli antichi Egizi per la mummificazione.

Ogni mese che passa però è un pezzo di futuro che si toglie alla città. Prima o poi quello stato di dissesto che dal 2009 si fa finta di non vedere ci crollerà addosso e tutti quelli che oggi sono stati zitti ne dovranno rispondere.

A mio figlio anni fa ho dovuto dire che Babbo Natale non esisteva. Da quel momento ha capito che era inutile chiedere regali costosi perché non sarebbero mai arrivati. Ma sono stati bei Natali, con quell’amore e quei doni che insieme, la famiglia unita, ha potuto dare. In fondo l’onestà intellettuale è semplicemente questo.

Rosaria Brancato

18 commenti

  1. Brava Rosaria ; “l’onestà intellettuale” è ciò che più di tutto manca , ma non solo quella , ai nostri amministratori , passati e presenti…..!!!

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  2. Brava Rosaria ; “l’onestà intellettuale” è ciò che più di tutto manca , ma non solo quella , ai nostri amministratori , passati e presenti…..!!!

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  3. L’onestà intellettuale impone di affermare che solo se MESSINA fosse stata sede della “più innovativa e complessa opera della ingegneria civile del mondo”, avrebbe potuto garantirsi una sorta di “salvacondotto”, una franchigia da parte dello Stato centrale.. anche a fronte del suo pesante ed insostenibile debito, maturato negli anni. La stessa onestà intellettuale impone però di ammettere che la classe dirigente e politica della città, con in testa l’attuale Sindaco, si è sempre opposta al progetto. A questo punto la stessa onestà intellettuale suggerisce una facile previsione : DEFAULT……senza prospettive concrete di risanamento.

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  4. L’onestà intellettuale impone di affermare che solo se MESSINA fosse stata sede della “più innovativa e complessa opera della ingegneria civile del mondo”, avrebbe potuto garantirsi una sorta di “salvacondotto”, una franchigia da parte dello Stato centrale.. anche a fronte del suo pesante ed insostenibile debito, maturato negli anni. La stessa onestà intellettuale impone però di ammettere che la classe dirigente e politica della città, con in testa l’attuale Sindaco, si è sempre opposta al progetto. A questo punto la stessa onestà intellettuale suggerisce una facile previsione : DEFAULT……senza prospettive concrete di risanamento.

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  5. “l’unica ad aver avuto il coraggio di dire la verità è stato il Commissario Luigi Croce ” . Un uomo che non appartiene al mondo politico che dice la verità . Ma va che novità le persone serie sono quelle che non appartengono al mondo politico come i giudici Falcone e Borsellino . E’ un caso strano ? Affatto strano quando hai un popolo ( mi riferisco in generale a quello italiano , non al messinese )ignorante sempre più incivile non c’è da meravigliarsi che poi elegge a proprio rappresentante il peggio del peggio . Escludo Accorinti perchè si è trovato a gestire una situazione molto molto disastrosa e non solo nei conti economici ma in tutto a 360 gradi

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  6. “l’unica ad aver avuto il coraggio di dire la verità è stato il Commissario Luigi Croce ” . Un uomo che non appartiene al mondo politico che dice la verità . Ma va che novità le persone serie sono quelle che non appartengono al mondo politico come i giudici Falcone e Borsellino . E’ un caso strano ? Affatto strano quando hai un popolo ( mi riferisco in generale a quello italiano , non al messinese )ignorante sempre più incivile non c’è da meravigliarsi che poi elegge a proprio rappresentante il peggio del peggio . Escludo Accorinti perchè si è trovato a gestire una situazione molto molto disastrosa e non solo nei conti economici ma in tutto a 360 gradi

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  7. BISOGNA RISPETTARE LE REGOLE GIUSTE 3 Aprile 2016 08:54

    Nel marzo 2015 il pubblico ministero Carchietti scriveva a proposito dell’inchiesta sui bilanci 2009-2010-2011: “Le condotte descritte ritardavano gravemente l’avvio dell’azione di risanamento dei conti dissimulando il disavanzo al bilancio e le sue reali dimensioni, creando un danno al Comune, ai cittadini” ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE RICORDIAMOCI DI CHI HA AMMINISTRATO NEI TRE ANNI CITATI E TENIAMONE CONTO, FACENDO ATTENZIONE CHE NOMI NUOVI NON SIANO ESPRESSIONE DI ANTICHI PERSONAGGI.

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  8. BISOGNA RISPETTARE LE REGOLE GIUSTE 3 Aprile 2016 08:54

    Nel marzo 2015 il pubblico ministero Carchietti scriveva a proposito dell’inchiesta sui bilanci 2009-2010-2011: “Le condotte descritte ritardavano gravemente l’avvio dell’azione di risanamento dei conti dissimulando il disavanzo al bilancio e le sue reali dimensioni, creando un danno al Comune, ai cittadini” ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE RICORDIAMOCI DI CHI HA AMMINISTRATO NEI TRE ANNI CITATI E TENIAMONE CONTO, FACENDO ATTENZIONE CHE NOMI NUOVI NON SIANO ESPRESSIONE DI ANTICHI PERSONAGGI.

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  9. PER USARE BRANI DEL VANGELO VIENI FUORI LAZZARO VOI MESSINESI DOVRESTE RIPORTARE ANCHE IL BRANO DEL CIECO DI GERICO. CECITA’ BRUTTISSIMA MALATTIA, MA QUELLA MENTALE E’ ANCHE BRUTTA. SONO PRONTI I TEMPI PER BUTTARE IL MARCIO DELLA VECCHIA POLITICA. QUESTA E’ L’OCCASIONE I TEMPI SONO MATURI. INDIPENDENTEMENTE DALLA PERSONA, MOVIMENTO O PARTITO CHE OCCUPA O OCCUPERA’ LA SEDE DELLA CASA DEL COMUNE DI MESSINA. BUTTATE FUORI TUTTI I POLITICI DI IERI, PRESENTI OGGI, E ANCHE GLI EREDI DI POLITICI DEL PASSATO. E’ IL CANCRO DELLA CONTINUAZIONE DEI LORO PADRI. NON SONO COLORO CHE NON VIVONO PIU’ A MESSINA CHE SONO PEGGIORI DEL TERREMOTO TROMBA D’ARIA O DA “LUPA”. SI EVINCE DA CHI VIVE ANCHE DA 100 ANNI E OLTRE NON HANN0 MAI POSSIBILITA’ DI CAMBIARE.

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  10. PER USARE BRANI DEL VANGELO VIENI FUORI LAZZARO VOI MESSINESI DOVRESTE RIPORTARE ANCHE IL BRANO DEL CIECO DI GERICO. CECITA’ BRUTTISSIMA MALATTIA, MA QUELLA MENTALE E’ ANCHE BRUTTA. SONO PRONTI I TEMPI PER BUTTARE IL MARCIO DELLA VECCHIA POLITICA. QUESTA E’ L’OCCASIONE I TEMPI SONO MATURI. INDIPENDENTEMENTE DALLA PERSONA, MOVIMENTO O PARTITO CHE OCCUPA O OCCUPERA’ LA SEDE DELLA CASA DEL COMUNE DI MESSINA. BUTTATE FUORI TUTTI I POLITICI DI IERI, PRESENTI OGGI, E ANCHE GLI EREDI DI POLITICI DEL PASSATO. E’ IL CANCRO DELLA CONTINUAZIONE DEI LORO PADRI. NON SONO COLORO CHE NON VIVONO PIU’ A MESSINA CHE SONO PEGGIORI DEL TERREMOTO TROMBA D’ARIA O DA “LUPA”. SI EVINCE DA CHI VIVE ANCHE DA 100 ANNI E OLTRE NON HANN0 MAI POSSIBILITA’ DI CAMBIARE.

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  11. alfonso.trignano@teletu.it 3 Aprile 2016 10:08

    Cosa si può aggiungere al commento della Dott.ssa Rosaria Brancato sul possibile dissesto del nostro Comune che le rattrista profondamente l’animo, per l’indifferenza che arguisce negli attuali amministratori insensibili ed inoperosi ai richiami della Corte dei Conti? Anche se con rincrescimento rinnovo quanto ho asserito su twitter il 29 genn. 2014 ” La dichiarazione del dissesto finanziario del comune di Messina, costituirebbe la panacea per dimezzare l’ingente debito fin quì accumulato”a cui è doveroso aggiungere la previsione della Brancato ” Ogni mese che passa però è un pezzo di futuro che si toglie alla città”. E ne saranno responsabili tutti coloro che omisero di dire la verità ai cittadini che in buona fede li hanno votati.

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  12. alfonso.trignano@teletu.it 3 Aprile 2016 10:08

    Cosa si può aggiungere al commento della Dott.ssa Rosaria Brancato sul possibile dissesto del nostro Comune che le rattrista profondamente l’animo, per l’indifferenza che arguisce negli attuali amministratori insensibili ed inoperosi ai richiami della Corte dei Conti? Anche se con rincrescimento rinnovo quanto ho asserito su twitter il 29 genn. 2014 ” La dichiarazione del dissesto finanziario del comune di Messina, costituirebbe la panacea per dimezzare l’ingente debito fin quì accumulato”a cui è doveroso aggiungere la previsione della Brancato ” Ogni mese che passa però è un pezzo di futuro che si toglie alla città”. E ne saranno responsabili tutti coloro che omisero di dire la verità ai cittadini che in buona fede li hanno votati.

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  13. Emanuele Ferrara 3 Aprile 2016 10:26

    Cara Rosaria, la verità è che oggi Messina è come un condannato a morte che ha accettato la pena con serenità, per senso di colpa! Ma che senso di colpa avranno i nostri figli per sopportare questo scempio? La grande colpa di questo sindaco è quella di non aver detto la verità ai cittadini durante la campagna elettorale!I messinesi hanno dimostrato un talento impareggiabile nell’eleggere amministratori incapaci e mediocri che hanno fondato il loro potere sul clientelismo distruggendo la città. Il sistema italia si basa su tre pilastri: il lavoro, il salario, e quindi il consumo. Al centro c’è l’impresa! Perché da noi non s’investe? Di chi sono le responsabilità? Forse di coloro che vendono il proprio consenso al miglior offerente?

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  14. Emanuele Ferrara 3 Aprile 2016 10:26

    Cara Rosaria, la verità è che oggi Messina è come un condannato a morte che ha accettato la pena con serenità, per senso di colpa! Ma che senso di colpa avranno i nostri figli per sopportare questo scempio? La grande colpa di questo sindaco è quella di non aver detto la verità ai cittadini durante la campagna elettorale!I messinesi hanno dimostrato un talento impareggiabile nell’eleggere amministratori incapaci e mediocri che hanno fondato il loro potere sul clientelismo distruggendo la città. Il sistema italia si basa su tre pilastri: il lavoro, il salario, e quindi il consumo. Al centro c’è l’impresa! Perché da noi non s’investe? Di chi sono le responsabilità? Forse di coloro che vendono il proprio consenso al miglior offerente?

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  15. sergio indelicato 3 Aprile 2016 17:18

    Il nascondere la polvere sotto il tappeto , qualsiasi era il colore politico, non poteva che portare a queste conclusioni. Oggi come allora interessa principalmente ed esclusivamente il proprio tornaconto personale; ma le cose stanno cambiando , il mondo sta cambiando molto più rapidamente di quello che si pensi e chiunque pensi o creda di potersi nascondere dietro il dito è già fuori gioco lo voglia o no.

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  16. sergio indelicato 3 Aprile 2016 17:18

    Il nascondere la polvere sotto il tappeto , qualsiasi era il colore politico, non poteva che portare a queste conclusioni. Oggi come allora interessa principalmente ed esclusivamente il proprio tornaconto personale; ma le cose stanno cambiando , il mondo sta cambiando molto più rapidamente di quello che si pensi e chiunque pensi o creda di potersi nascondere dietro il dito è già fuori gioco lo voglia o no.

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  17. Cosa succede quando un comune dichiara dissesto?
    date un occhiata su google…siamo sempre noi a pagare…

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  18. Cosa succede quando un comune dichiara dissesto?
    date un occhiata su google…siamo sempre noi a pagare…

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