La giunta Accorinti è creativa: dall'operazione verità all'operazione fantasia

La giunta Accorinti è creativa: dall’operazione verità all’operazione fantasia

Rosaria Brancato

La giunta Accorinti è creativa: dall’operazione verità all’operazione fantasia

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mercoledì 15 Aprile 2015 - 22:07

Lo slogan dell'amministrazione è stato "trasparenza e verità". Due anni dopo le operazioni verità sono un ricordo e la vicenda della relazione di Croce dimostra come proprio sulla reale condizione dei conti sia calato un velo di mistero. Il Piano di riequilibrio è un capolavoro di fantasia e ottimismo. Intanto Capitale Messina propone di rivolgersi ai servizi ispettivi del Ministero per far chiarezza e il parlamentare Dallai presenta un'interrogazione a due Ministri sul caso Messina.

Doveva essere l’amministrazione della trasparenza, quella che avrebbe fatto delle operazioni verità una bandiera e invece due anni dopo abbiamo a che fare con più gialli e casi misteriosi di una puntata della Signora in giallo. Dopo gli annunci sulle operazioni verità a tappeto, in ogni dove e in ogni luogo, l’unica portata a termine sono stati i bilanci prima bocciati e poi rimodulati di Messinambiente, per il resto non siamo riusciti a sapere nulla su verità nascoste da far emergere nei mille angoli del Palazzo come annunciato. Anzi, non si hanno più notizie dell’uomo-verità, l’esperto Leonardo Termini, chiamato dall’amministrazione appositamente per svelare sprechi e nefandezze nelle partecipate. Frattanto i gialli di Messinambiente 2.0, smentiscono ogni annuncio di trasparenza al punto che quanto viene deciso in quelle stanze e quali provvedimenti vengono presi sono diventati il quarto e quinto segreto di Fatima non solo per i più ma persino per la stessa amministrazione alla quale il commissario Ciacci, interpellato, risponde picche. Come nella Signora in giallo assistiamo a misteri sempre più fitti, risorse che si perdono non si capisce per colpa di chi, lettere sul default che spariscono dai cassetti e dalla memoria, ma il capolavoro riguarda il Piano di riequilibrio e la vicenda della relazione Croce. Sui conti e sulla reale condizione delle casse si è passati dall’operazione verità all’operazione fantasia. Dobbiamo ammetterlo, se c’è un pregio che questa amministrazione ha è la creatività. Così come in due anni è riuscita a far dimenticare gli annunci sulla trasparenza, è stata velocissima, non appena insediata, a trasformare un ostacolo (la relazione Croce che invitava a procedere verso il dissesto), in un’opportunità, appunto l’operazione fantasia. Resta un mistero il motivo che ha spinto l’amministrazione,appena insediata e quando ancora il senatore Pdl Mancuso non aveva lanciato il salvagente, a non prendere in considerazione anche solo per scartarla pubblicamente, la relazione Croce. Probabile abbiano influito gli accordi fatti in sede di ballottaggio con il centro-destra e con i centristi. Ma un’amministrazione che s’insedia con lo slogan “verità e trasparenza” per prima cosa avrebbe dovuto mettere sul tavolo e al centro della partecipazione quelle dichiarazioni. Nei due anni successivi invece di parlare della reale situazione dei conti si è lavorato all’operazione fantasia che è quel Piano di riequilibrio 1 e 2 che adesso molti consiglieri guardano come un figlio illegittimo,il “figlio della colpa”. Grazie ad una notevole dose di creatività è venuto fuori il Piano anti-dissesto. Pilastri del Piano sono uno sfegatato ottimismo e la bacchetta magica. Stando alla proposta infatti l’Atm (la nostra Atm non quella di Torino o di Parigi) dovrebbe garantire ogni anno 4 milioni di euro pari a 40 milioni in 10 anni. Sorvolando ovviamente sui debiti pregressi. Allo stesso modo l’Amam dovrebbe garantire annualmente ogni anno 2 milioni e 700 mila euro, pari a 27 milioni di euro in 10 anni. La stessa Amam che ha visto il collegio dei revisori dire chiaro e tondo che la situazione è gravissima, la stessa Amam imbottita con gli ex Feluca, la stessa Amam nella quale,con creatività, dovrebbe confluire entro giugno Messinambiente. A questo punto sarebbe stato meglio inserire nel piano di riequilibrio l’acquisto settimanale di Gratta e vinci,le probabilità di una vincita sarebbero state di gran lunga più alte dell’ipotesi di 40 milioni di profitto provenienti dall’Atm (e non per colpa di Foti che sta lavorando e bene ma da qui a moltiplicare i pani e i pesci ne passa). Quanto poi al capitolo creditori i misteri s’infittiscono. Nel pluriennale non è stato inserito lo schema di transazione ma la lettera con la quale vengono invitati i creditori a recarsi al Comune per concordare l’accordo. Finora non è dato sapere quanti saranno ad esempio disposti ad accettare la riduzione del 30%,quanti vogliono comunque tutto e subito,quanti a rate per 10 anni. Non sono dettagli da poco perché il rischio è che salti tutto il banco (vedi articolo allegato).

Sul variegato mondo degli strumenti contabili l’operazione verità è stata sintetizzata in documenti presentati all’ultimo secondo utile e con casi di auto-emendamenti o avanzi che diventano disavanzi. Tutto questo senza che nessuno ha mai pensato di dire: “Non condividiamo una parola di quello che ha scritto Croce, ma, per amore di verità, discutiamone tutti insieme, partendo dalle carte e dalla situazione che lui ritiene critica ma noi no. Magari qualcuno tira fuori un’idea per salvarci”. Questa sarebbe stata trasparenza e operazione verità. E anche partecipazione.

A proposito di partecipazione è Capitale Messina ad avanzare una proposta sull’intera vicenda: “ Il dissesto è un dato di fatto- si legge nel documento- se è possibile è meglio evitarlo, ma se ne sussistono i presupposti ritardarne la dichiarazione è anche più dannoso. Sarebbe forse il caso che a valutare l’esistenza dei presupposti per la dichiarazione di dissesto siano organi esterni all’Amministrazione. Perché non chiedere l’intervento dei Servizi Ispettivi del Ministero di Economia e Finanza a mezzo della Ragioneria Generale dello Stato, a norma dell’art. 60 comma 5 del D.lgs 165/01 e dell’art. 14 comma 1 lett. d) L. 196/09? Tali Servizi sono recentemente intervenuti al Comune di Roma e, dopo tutto, Messina è la tredicesima città d’Italia. Oggi però l’attualità è il Piano di Riequilibrio che, come più volte sottolineato dagli organismi preposti, presenta una serie di criticità. CapitaleMessina chiede all’Assessore al Bilancio Guido Signorino, un incontro per fare chiarezza sulle previsioni del Piano di Riequilibrio. L’associazione ritiene l’incontro utile per un aggiornamento fondato sulle regole di trasparenza che questa amministrazione ha voluto darsi. Trasparenza che, fin qui, non abbiamo registrato né in termini di chiarezza sulla situazione debitoria del Comune, né sulle responsabilità del deficit”.

Nel frattempo il giallo dello Stretto finisce sui tavoli dei Ministri dell’Interno e dell’Economia, con un’interrogazione presentata da Lorenzo Dallai, insieme ad altri deputati. Nell’interrogazione vengono ripercorse le varie tappe, partendo dall’inchiesta sui bilanci dal 2009 al 2012(basata sul presupposto che si è tentato di dissimulare o allontanare il dissesto), passando per la misteriosa sparizione degli allegati della relazione Croce e per il Piano di riequilibrio.

“ i sottoscritti INTERROGANO i Ministri dell'Interno e dell'Economia e Finanze, ciascuno per le proprie competenze, al fine di conoscere se siano state effettuate le opportune verifiche sulla documentazione e gli allegati, costituenti parte integrante del Piano di Riequilibrio del Comune di Messina, in corso di esame presso gli Organi Ministeriali competenti, al fine di verificare se esistano i presupposti che la legge indica quale condicio sine qua non per dichiarare il dissesto: a) l’impossibilità di garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili; b) l’esistenza nei confronti dell'ente locale di crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte secondo legge”.

Il rischio è che per dissimulare o allontanare il dissesto attraverso operazioni di maquillage si finisca con il perdere ulteriore tempo senza riuscire a risanare la stuazione. A conti fatti da quella relazione di Croce, trasmessa anche al prefetto Trotta, e datata 21 maggio 2013,sono trascorsi due anni con conseguenze anche sul piano dei debiti accumulati.

Rosaria Brancato

26 commenti

  1. Se una azienda privata trucca i bilanci, la GDF interviene e mette tutti in galera.
    Se lo fa il Comune di Messina tutto resta come prima.
    George.

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  2. Se una azienda privata trucca i bilanci, la GDF interviene e mette tutti in galera.
    Se lo fa il Comune di Messina tutto resta come prima.
    George.

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  3. sig.ra Rosaria,lei sicuramente sa che: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. In poche parole quando si agisce in modo malizioso i malfattori ne pagano prima o poi le conseguenze!!!

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  4. sig.ra Rosaria,lei sicuramente sa che: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. In poche parole quando si agisce in modo malizioso i malfattori ne pagano prima o poi le conseguenze!!!

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  5. Non vedo in giro gli avvocati difensori del tibetano.Vuoi vedere che si sono resi conto che è comequellicheceranoprima? cioè: pinocchio

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  6. Non vedo in giro gli avvocati difensori del tibetano.Vuoi vedere che si sono resi conto che è comequellicheceranoprima? cioè: pinocchio

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  7. Ai sensi dell’art.243 bis il piano di riequilibrio è un’opportunità che si offre ai comuni in condizione di dissesto, quindi,non “maschera” il dissesto,ma è un salvagente che la legge offre ai comuni per evitare le condizioni ben peggiori che il default implica. Quanto alla relazione di Croce,non capisco perchè il parere di un commissario (neanche sindaco eletto)uscente dovrebbe vincolare le scelte di un’amministrazione eletta a furor di popolo.Infine l’emendamento Mancuso fu fatto appositamente per consentire alle amministrazioni elette a maggio/giugno di rivedere i piani di riequilibrio già presentati,quindi l’argomentazione dell’articolo è priva di qualsiasi fondamento giuridico.spetta comunqe alla corte dei conti dichiarare il default.

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  8. Ai sensi dell’art.243 bis il piano di riequilibrio è un’opportunità che si offre ai comuni in condizione di dissesto, quindi,non “maschera” il dissesto,ma è un salvagente che la legge offre ai comuni per evitare le condizioni ben peggiori che il default implica. Quanto alla relazione di Croce,non capisco perchè il parere di un commissario (neanche sindaco eletto)uscente dovrebbe vincolare le scelte di un’amministrazione eletta a furor di popolo.Infine l’emendamento Mancuso fu fatto appositamente per consentire alle amministrazioni elette a maggio/giugno di rivedere i piani di riequilibrio già presentati,quindi l’argomentazione dell’articolo è priva di qualsiasi fondamento giuridico.spetta comunqe alla corte dei conti dichiarare il default.

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  9. Amministrazione eletta a furor di popolo ? Ma quando mai. Il 50% non ha votato e, per un soffio, abbiamo l’attuale amministrazione con in testa colui il quale avrebbe cambiato Messina.

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  10. Amministrazione eletta a furor di popolo ? Ma quando mai. Il 50% non ha votato e, per un soffio, abbiamo l’attuale amministrazione con in testa colui il quale avrebbe cambiato Messina.

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  11. A furor di popolo è un modo di dire, che serve tuttavia a evidenziare che l’elezione di Accorinti non è stata il frutto di una grande coalizione ma di un moto popolare che ha determinato un risultato in larga misura imprevedibile. Infatti, al primo turno Accorinti 19.939 voti 24,02%,liste d’appoggio 1 per 10.338 voti e il 9,63%, Calabrò 41.453 per il 49,93%, liste d’appoggio 8 per 82.519 voti e il 76,05%.Al ballottaggio Accorinti 47.886 voti 52,67% Calabrò 43.017 47,33%. Furor di popolo oppure no, il succo della questione è perchè mai si stia trasformando un oscuro parere fuori tempo massimo di un commissario uscente nell’oracolo di Delfi cui tutti avrebbero dovuto ottemperare.

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  12. A furor di popolo è un modo di dire, che serve tuttavia a evidenziare che l’elezione di Accorinti non è stata il frutto di una grande coalizione ma di un moto popolare che ha determinato un risultato in larga misura imprevedibile. Infatti, al primo turno Accorinti 19.939 voti 24,02%,liste d’appoggio 1 per 10.338 voti e il 9,63%, Calabrò 41.453 per il 49,93%, liste d’appoggio 8 per 82.519 voti e il 76,05%.Al ballottaggio Accorinti 47.886 voti 52,67% Calabrò 43.017 47,33%. Furor di popolo oppure no, il succo della questione è perchè mai si stia trasformando un oscuro parere fuori tempo massimo di un commissario uscente nell’oracolo di Delfi cui tutti avrebbero dovuto ottemperare.

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  13. Errata corrige. Le percentuali al primo turno furono per le liste di calabrò il 65,43% e per quella di Accorinti l’8,20%. Nella fretta ho preso i dati da un sito sbagliato. Chiedo scusa per aver preso spazio per una questione marginale, ma mi seccava non coreggere il mio errore.

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  14. Errata corrige. Le percentuali al primo turno furono per le liste di calabrò il 65,43% e per quella di Accorinti l’8,20%. Nella fretta ho preso i dati da un sito sbagliato. Chiedo scusa per aver preso spazio per una questione marginale, ma mi seccava non coreggere il mio errore.

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  15. caro compagno Crupi, vi siete accorti troppo tardi di essere stati la testa di ariete del centro-destra “riorganizzato”…. fin dal ballottaggio….

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  16. caro compagno Crupi, vi siete accorti troppo tardi di essere stati la testa di ariete del centro-destra “riorganizzato”…. fin dal ballottaggio….

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  17. LA VERITA’ SI TROVA NEL TIBET. ANDATE E TROVERETE QUELLO CHE CERCATE

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  18. LA VERITA’ SI TROVA NEL TIBET. ANDATE E TROVERETE QUELLO CHE CERCATE

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  19. Finalmente si parla dei “debiti” elettorali contratti da renatino per via del ballottaggio! Mi chiedevo infatti dove erano finiti i voti del candidato sindaco del centrodestra…!

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  20. Finalmente si parla dei “debiti” elettorali contratti da renatino per via del ballottaggio! Mi chiedevo infatti dove erano finiti i voti del candidato sindaco del centrodestra…!

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  21. La giunta Accorinti è creativa: No! è stata creata per metterci un “michele babbu” qualsiasi

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  22. La giunta Accorinti è creativa: No! è stata creata per metterci un “michele babbu” qualsiasi

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  23. compare un piccolo avvocato,ma è troppu scarsu e non sa mancu di cosa parla.Vero sig.Alfredo?

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  24. compare un piccolo avvocato,ma è troppu scarsu e non sa mancu di cosa parla.Vero sig.Alfredo?

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  25. Più che di un “oscuro parere” si è trattato di un “parere oscurato” , direi . D’altro canto ci sono i libri contabili a dar , ahimè , ragione a Croce ! Ho l’impressione che lei difenda posizioni indifendibili , e continuamente smentite dai fatti….

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  26. Più che di un “oscuro parere” si è trattato di un “parere oscurato” , direi . D’altro canto ci sono i libri contabili a dar , ahimè , ragione a Croce ! Ho l’impressione che lei difenda posizioni indifendibili , e continuamente smentite dai fatti….

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