Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione in aumento

Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in aumento

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Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in aumento

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domenica 24 Marzo 2024 - 10:35

L'angolo della nutrizionista. Rubrica a cura della dottoressa Simona Brigandì

L’angolo della nutrizionista. Rubrica a cura della dottoressa Simona Brigandì.

Il 15 marzo è  stata la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, promossa nel 2012 dall’Associazione “Mi nutro di vita”, nata dall’iniziativa di Stefano Tavilla, che nel 2011 ha perso la figlia 17enne Giulia a causa della bulimia. I numeri purtroppo sono in continua crescita: in Italia sono circa tre milioni le persone affette da disturbi alimentari e della nutrizione. Gli ultimi dati del ministero della Salute parlano di un aumento del 30% dei casi dopo la pandemia e il lockdown, ma la tendenza in salita non si ferma. E l’anno scorso i decessi per le complicanze legate all’anoressia o alla bulimia sono stati 3.780. Si tratta della prima causa di morte tra i giovanissimi dopo gli incidenti stradali: il 70% dei malati, infatti, è in età adolescente.

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dan)  sono patologie che si manifestano attraverso comportamenti alimentari disfunzionali e preoccupazioni eccessive per il peso e la forma corporea. Sono disturbi psichiatrici e malattie che coinvolgono sia fattori biologici che psicologici e si presentano in diverse forme. Di seguito, un elenco.

L’anoressia nervosa è caratterizzata da una restrizione alimentare estrema, con una paura intensa di guadagnare peso e una percezione distorta del proprio peso e della propria forma corporea.

La bulimia nervosa si manifesta attraverso episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori, come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi o diuretici.

Il disturbo da alimentazione incontrollata (Bed) è caratterizzato da episodi regolari di abbuffate senza comportamenti compensatori, associati alla sensazione di perdere il controllo.

I Dca (Disturbi dell’alimentazione) possono avere conseguenze gravi sulla salute fisica e mentale delle persone che ne soffrono. Ad esempio l’’anoressia nervosa può portare a malnutrizione, amenorrea (mancanza di mestruazioni) e osteoporosi,  mentre la bulimia nervosa può causare problemi dentali, disfunzioni gastrointestinali e squilibri elettrolitici. Il disturbo da alimentazione incontrollata  invece può portare all‘obesità e a problemi di salute associati.

Inoltre, sono state studiate nuove forme di Dca che sono in forte aumento soprattutto tra i giovani e giovanissimi. Ecco di cosa si tratta.

I disturbi in aumento tra i giovani

Ortoressia (fissazione patologica con il mangiare giusto e sano)

Drunkoressia (tenersi a digiuno tutto il giorno per arrivare all’Happy Hour a stomaco vuoto e affamati, e poi buttarsi sui superalcolici).

Vigoressia (percezione distorta del loro corpo che pur essendo muscolarmente ipertrofico, viene percepito come poco tonico e flaccido).

I fattori che contribuiscono allo sviluppo dei Dca sono complessi e includono vari fattori. Di seguito l’elenco.

Cosa favorisce lo sviluppo di disturbi alimentari

Fattori biologici in cui troviamo anomalie nel funzionamento di alcune parti del cervello e nei livelli di neurotrasmettitori come la serotonina.

Fattori psicologici in cui annoveriamo bassa autostima, ansia, depressione e insicurezza.

Fattori socioculturali che includono la pressione sociale per raggiungere un ideale di bellezza, la disponibilità di cibo ad alto contenuto calorico e l’accesso limitato ai servizi di assistenza sanitaria.

Lavorare sulla prevenzione

Il trattamento dei Dca si basa su un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali come: lo psichiatra, psicologo, nutrizionista, etc. Se si sospetta di avere un Dan o se si conosce qualcuno che ne soffre, è importante cercare aiuto professionale il prima possibile. Con un trattamento adeguato e tempestivo, i Dan possono essere gestiti con successo.

Noi ci auguriamo che grazie a iniziative come la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, e al capillare lavoro sul territorio dei professionisti della salute, si riesca a lavorare sempre di più sulla prevenzione.

Simona Brigandì

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