Procedura di emergenza per 5 appartamenti. Una soluzione per le famiglie che occupano il Comune

Procedura di emergenza per 5 appartamenti. Una soluzione per le famiglie che occupano il Comune

Eleonora Corace

Procedura di emergenza per 5 appartamenti. Una soluzione per le famiglie che occupano il Comune

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giovedì 08 Agosto 2013 - 13:17

Cinque appartamenti da affidare con la procedura di emergenza. Sarebbe la soluzione per le tre famiglie che occupano Palazzo Zanca e altre due, ipotizzata dal lavoro congiunto degli assessorati ai Servizi Sociali e al Risanamento. Mancherebbe solo la firma del sindaco. Intervengono, intanto, anche i consiglieri Paolo David, Claudio Cardile e Libero Gioveni.

Verso una soluzione. Il lavoro congiunto dell’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo e dell’assessore al risanamento Sergio De Cola, avrebbe portato la speranza di una sistemazione – probabilmente temporanea – per le famiglie che da una settimana occupano Palazzo Zanca. Grazie all’attuazione della procedura di emergenza sarebbero stati individuati cinque appartamenti da assegnare alle tre famiglie, Ferrara, De Tommaso e D’Arrigo, più ad altre due con problemi di sfratto esecutivo. I cinque appartamenti verrebbero presi dalla lista di dieci dichiarati disponibili dall’Istituto Case Popolari. L’assessore al risanamento De Cola, plaude all’impegno del collega Mantineo che sta valutando la situazione, mentre dichiara di essere in attesa dei fondi per il risanamento promessi dalla Regione. “Abbiamo già tutti i progetti pronti. Siamo preparati sia dal punto di vista progettuale sia per quanto riguarda l’ipotesi di acquistare, ma ci servono i fondi regionali, solo allora potremmo essere operativi”, ha dichiarato De Cola.

Intanto, Valentina Roberto, l’attivista di Cambiamo Messina dal Basso che ha spontaneamente preso in cura il disagio delle tre famiglie accampate al Comune, ha reso noto che le carte per l’avviamento della procedura di emergenza sono state già preparate. “Basta solo la firma del sindaco”, ha dichiarato la Roberto. Nel frattempo, è ormai imminente lo sfratto per la famiglia D’Arrigo – è previsto per il 10 agosto – mentre quella Ferrara ha tempo solo entro il 29 di questo mese.

Sul fronte dell’emergenza abitativa in generale, dopo l’avviamento di un indagine della polizia giudiziaria sulle autocertificazioni false rinvenute nella gara di bando dell’ufficio del risanamento, si uniscono al coro degli interventi sul tema dell’emergenza abitativa, dopo i consiglieri Nino Carreri e Nina Lo Presti, i colleghi Libero Gioveni, Claudio Cardile e Paolo David.

Il capogruppo del partito democratico invita il presidente della IV commissione consiliare – quella che si occupa di risanamento, appunto – Pietro Iannello, a indire un tavolo sull’argomento, soprattutto circa l’aspetto delle domande mendaci, per riuscire a ripristinare comunque una graduatoria veritiera nel più breve tempo possibile, in modo da non penalizzare chi, di una casa, ha realmente bisogno. Intanto il consigliere Claudio Cardile, lamentando di non essere stato ricevuto più volte dal sindaco Accorinti – “Sembra di rivivere il periodo di Buzzanca in cui era impossibile interloquire con il Sindaco” – segnala un’altra situazione di emergenza, quella in cui versa la famiglia Marchetta. Un nucleo famigliare composto da genitori, dalla figlia e dai nipotini di tre, sette e dieci anni, costretti a vivere in una piccola stanza di circa 9 metri quadri, essendo crollata una porzione del tetto della camera da letto a causa di infiltrazioni d’acqua. “A seguito dell’intervento dei vigili del fuoco – racconta Cardile – una parte della casa è stata dichiarata inagibile per il pericolo di ulteriori crolli sia nella camera da letto che nel bagno. . Per poter dormire in sei in una stanza così piccola sono costretti ad appoggiare i materassi per terra”. Viste anche la difficile situazione economica in cui versa la famiglia – “il signor Giuseppe non lavora perché malato terminale di leucemia; la moglie è dipendente di una cooperativa sociale e percepisce lo stipendio saltuariamente; la figlia è disoccupata”- il consigliere Cardile chiede che venga lo stesso Sindaco predisponga “l’assegnazione in deroga alla graduatoria, come previsto dall’art. 12 del Regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.”

Si concentra su una panoramica più generale, invece, il consigliere Libero Gioveni, puntando il dito sulle tante situazioni irrisolte della nostra città, dalla questione delle baraccopoli di Fondo Fucile, all’attuazione di un bando che regoli la mobilità negli alloggi popolari per sopravvenute modifiche dei requisiti originali, passando per i 112 alloggi promessi e mai realizzati nella zona di Bisconte e la copertura e riqualificazione ambientale del torrente Bisconte-Catarratti. L’esponente dell’UDC, inoltre, auspica che “la giunta Accorinti si distingua dalle amministrazioni passate nel richiedere con forza la costituzione di un soggetto istituzionale unico, che possa gestire e accorpare le competenze attualmente distribuite tra Comune, Iacp, Regione e Urega, al fine di snellire e velocizzare la fin troppo lenta e inceppata macchina del Risanamento”. (Eleonora Corace)

Un commento

  1. personalmente faccio una plauso grandissimo all’Assessore De Cola, persona gentilissima e soprattutto pronto a mettere in moto un meccanismo per sistemare la situazione. Naturalmente nulla da dire su chi sta lavorando sulla vicenda. Quello che spero è che non sia una soluzione tampone per la situazione in atto ma l’imput per verificare e cominciare un lavoro di riordino in quel che sembra il grande mistero delle case fantasma. Sull’I.A.C.P. (e non solo)sarebbe ora di fare pulizia, una pulizia seria però. troppi personaggi seduti su sedie a non far nulla. chi lavora davvero non si può accollare anche il lavoro di altri.
    stefania cucinotta

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