Ex istituto Marconi, "perché non fare alloggi per gli studenti?"

Ex istituto Marconi, “perché non fare alloggi per gli studenti?”

Ilaria Mangano

Ex istituto Marconi, “perché non fare alloggi per gli studenti?”

martedì 12 Novembre 2024 - 07:48

Le proposte dei nostri lettori per riqualificare l'edificio. C'è chi lo propone invece come asilo e chi afferma rassegnato: "Questa è Messina"

MESSINA – Tanto il dispiacere da parte dei nostri lettori in merito allo stato di abbandono dell’ex sede dell’Istituto tecnico industriale “Guglielmo Marconi”, nel rione Santa Chiara di Giostra. “Diplomatomi nel 2005, fa davvero male al cuore vedere ridotto così un istituto che era una vera eccellenza nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni”, si legge fra i commenti. La struttura è di proprietà della Curia, che è stata contattata da noi per chiarire eventuali progetti di recupero. Siamo in attesa di risposta.

Tanti commenti e proposte di recupero

Sono state tantissime le proposte suggerite dai nostri lettori. “Considerata la mancanza di alloggi sarebbe necessario che al verificarsi di questi episodi di incuria e abbandono le istituzioni avessero la possibilità di confiscare il bene. In quella scuola ci stavamo in 600 e più. Quindi ben venga che venga messo a disposizione della comunità”.

E, ancora, altre proposte: “Potrebbe diventare un ospedale o un polo culturale”; “potrebbe diventare un laboratorio diffuso di arte e cercare di coinvolgere la comunità di tutta la zona”; “da questo istituto sono usciti tanti ragazzi, anche ben preparati. È una vergogna. Si poteva fare un bel progetto e riconvertirlo in un bell’asilo comunale, oppure alloggi per famiglie bisognose, per ragazze madri eccetera”.

Scrivono sempre i lettori: “Che tristezza, perché non fanno alloggi per le persone che da 40 anni vivono ancora nelle baracche? Vergognoso”; “Perché non viene aperto? Vogliono troppi soldi? Questa è Messina: non crescerà mai”. Altre osservazioni: “Messina è carente di asili con laboratori didattici. Perché non chiedono un finanziamento e lo trasformano in un luogo di cultura e formazione”; “perché non utilizzarlo per fare alloggi a prezzi bassi per gli studenti fuori sede?”.

“Gli studenti devono poter avere garantiti i loro diritti”

Afferma a sua volta Anna Ricevuto, responsabile organizzativa dell’Unione degli universitari (Udu): “Messina è carente di posti letto per gli studenti universitari. Una lotta che dura da anni. “Riteniamo che la riapertura della Casa dello studente sia necessaria a fronte delle tantissime richieste che ogni anno giungono all’Ersu (Ente regionale per il diritto allo Studio universitario) da parte degli studenti e delle studentesse che non vedono assegnato il posto letto nonostante l’abbiano richiesto. A fronte di circa 9.000 fuori sede sono disponibili, attualmente, solo 300 posti letto gratuiti. In un mercato affittuario come quello messinese dove, spesso, vi è assenza di contratti e affitti in nero, gli studenti devono poter avere garantiti i loro diritti”.

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6 commenti

  1. In una città dove mancano tante risorse , tanto per rimanere nel tema, direi l’inCuria di chi dovrebbe aprire le porte ai bisognosi .

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  2. Pepa Zappardino 12 Novembre 2024 10:31

    …perché c’è la casa dello studente intitolata al prof. Bottari.

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  3. Buongiorno, ringrazio Tempostretto per l’attenzione che sta riservando a questo argomento, un giornale deve denunciare episodi come questi che creano disagio sociale.
    Un grazie anche per aver citato nell’articolo un mio commento!

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  4. A Messina non ci sono posti letto per gli studenti, per i migranti si spende quasi un miliardo per i centri in Albania. Io mi domando ma le caserme militari vuote a che pro, tranne quella di Bisconte dove ci sono alcuni migranti. Mi rendo conto delle difficoltà tecniche ma la zona militare della Marina avete idea di quanti alloggi chiusi ci sono? Quante aree attrezzate vi erano? ecc.ecc tutto nell’oblio. Anche aule di scuola elementare. Però posti letto per i fuorisede non ce ne sono. Peccato

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  5. Le idee prospettate mi sembrano valide, ma perche’ non farci una Casa di Riposo comunale, vista la carenza di posti in quelle private ? Oppure una Casa di Accoglienza per senza tetto o svantaggiati ?
    L’importante e’ che se ne faccia un uso sensato.

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  6. Mi sono diplomata nel lontano 1993, quando l’istituto G. Marconi era un ottimo ITIS, in aperta concorrenza con il Verona Trento, dal quale sono usciti tanti ragazzi e ragazze preparati sia per affrontare direttamente il mondo del lavoro che per continuare gli studi universitari. Fa molto male vederlo riversare in quelle condizioni: non lo merita!

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