Il Comune di Reggio costretto ad ammettere l'incompatibilità di queste manifestazioni con un serio contrasto alla propagazione del Coronavirus
“Testa dura”, ok. Ma alla fine il Comune di Reggio Calabria è stato costretto dall’evidenza dei fatti a sospendere concerti di rilievo nazionale e fuochi d’artificio. Anche se la nota appena diffusa da Palazzo San Giorgio evidenzia «scenari allarmanti» che sarebbero stati tratteggiati dai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale. Confondendo forse certi politicanti tragediatùri con chi, semplicemente, ha la responsabilità d’evitare ulteriori boom di contagi…
Lo stop a live e giochi pirotecnici
In buona sostanza, in vista delle Feste patronali, gli amministratori comunali – che inizialmente le avevano “tranquillamente” previste – sono stati costretti ad ammettere che queste manifestazioni sarebbero incompatibili con un serio contrasto alla propagazione del Covid.
«All’esito degli scenari allarmanti avanzati dal commissario straordinario dell’Asp reggina, Gianluigi Scaffidi, in merito al mutato andamento dei contagi e dei ricoveri per Covid che segnano un aumento esponenziale dei casi nella nostra provincia a fronte di un insufficiente numero di posti letto nei reparti e nelle terapie intensive, ci troviamo costretti, con estremo senso di responsabilità, a modificare il cartellone degli eventi in programma per le Feste mariane, sospendendo gli spettacoli di carattere nazionale, oltre allo show dei giochi pirotecnici». Lo scrivono in un comunicato congiunto l’assessore comunale alla Sicurezza Paolo Brunetti e il consigliere delegato ai Grandi eventi Mario Cardia.
“Tavolo” e senso di responsabilità
Stamattina, Brunetti e Cardia hanno preso parte al tavolo di confronto con la Prefettura, le forze dell’ordine ed i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale proprio sulle iniziative civili legate ai festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione.
Com’è noto, il senso di responsabilità cui fanno riferimento gli amministratori, la Curia l’aveva dimostrato molto tempo prima, rinunciando alla tradizionalissima processione del Quadro della Madonna della Consolazione. E a tutto ciò che non possa includersi in spartani, austeri “momenti di preghiera.
Incubo “zona gialla”
«Abbiamo raccolto le preoccupazioni espresse dai vertici sanitari locali – hanno detto Brunetti e Cardia – che hanno parlato di un incremento preoccupante della trasmissione del virus, tanto da non escludere un’imminente dichiarazione di “zona gialla” per la nostra area. Un grido d’allarme che abbiamo avuto il dovere di raccogliere per limitare sul nascere possibili diffusioni della pandemia».
(Per inciso: la dirimpettaia Sicilia da lunedì prossimo “zona gialla” lo sarà davvero, la Calabria c’è andata vicinissimo).
«Troppo pochi i vaccinati»
«Durante il vertice nel Palazzo di Governo – hanno aggiunto – i vertici dell’Asp hanno anche sottolineato il basso numero di vaccinazioni somministrate in città. Circostanza, quest’ultima, che complica, ulteriormente, una situazione già di per sé difficile. Dunque, invitiamo tutti i reggini a procedere con l’inoculazione del siero anti Coronavirus che rappresenta, al momento, l’antidoto più efficace per un rapido ritorno alla normalità».
«Nella complessità di una situazione che è e resta in evoluzione continua – hanno concluso i due amministratori – al momento vengono confermate esclusivamente le iniziative minori con un afflusso di pubblico contenuto e nel più stringente rispetto delle norme e delle disposizioni anti contagio».
