Incontro stasera al Lux con il regista e poi la proiezione del film dedicato al fotografo Ferdinando Scianna. Ieri l'appassionato intervento di Aurelio Grimaldi
MESSINA – Secondo giorno del Festival dei Circoli del cinema a Messina. Per gli eventi speciali, alle 17.30, al Lux. proiezione in anteprima del film Un poeta (Colombia/Germania/Svezia 2025, di S. Mesa Soto, 120′), alla presenza del distributore Paolo Minuto. Tra gli appuntamenti più attesi di questa edizione, il Premio Cineforum Orione alla carriera al regista Roberto Andò (nella foto di Lia Pasqualino), che verrà consegnato stasera alle ore 20.00. Dopo la cerimonia di consegna del premio, è previsto un incontro con il regista, moderato da Marco Olivieri, direttore artistico del Festival e direttore responsabile di Tempostretto, cui seguirà la proiezione del film presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia: Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra (Italia 2025, regia di Roberto Andò, 86’).
Andò, tra i più autorevoli autori italiani contemporanei, ha firmato film che hanno segnato il cinema d’autore nazionale – da Il manoscritto del principe a Viva la libertà, Le confessioni, La stranezza e L’abbaglio. Palermitano, allievo di Leonardo Sciascia e Francesco Rosi, è anche scrittore, regista teatrale e d’opera, da sempre attento alla dimensione etica e poetica delle immagini.
Scianna, Andò e “il grande romanzo di un fotografo raccontatore”
Il documentario, dedicato a uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, è – nelle parole dello stesso Andò – “il grande romanzo di un fotografo raccontatore”: “Da bambino, la Sicilia mi sembrava un luogo indecifrabile nelle sue caotiche contraddizioni. Troppa luce, e poi troppa ombra. Ho cominciato a ragionare sul caos che mi circondava attraverso le parole degli scrittori siciliani, su tutti Sciascia. In parallelo, ho scoperto le foto dei grandi fotografi siciliani, in primis quelle di Scianna.
Questo film è un modo per riconoscere il senso di quell’influenza, in cui si combinano, come sempre accade con la fotografia, la mente, l’occhio e il cuore. È raro trovare un fotografo che abbia espresso con tanta intensità le tensioni profonde della fotografia come ha fatto Ferdinando, capace di raccontarsi anche attraverso la scrittura, in dialogo costante con la grande letteratura”.
Ieri, invece, il protagonista è stato il regista siciliano Aurelio Grimaldi, con un appassionato intervento, in dialogo con il critico cinematografico Franco Cicero. Dall’attualità del depistaggio sull’omicidio Mattarella, al quale Grimaldi ha dedicato un film, all’ultimo suo lavoro: Raqmar, che definisce “un film disturbante sulla prostituzione maschile di giovani stranieri in Italia”.






Sempre ieri è stato assegnato a “Elvira Notari. Oltre il silenzio” di Valerio Ciriaci il Premio Cineforum Orione “Miglior documentario sul cinema” per aver riportato all’attenzione del pubblico la figura di Elvira Notari, prima regista donna del cinema italiano. Il documentario è stato premiato dal comitato scientifico presieduto dal critico cinematografico Franco Cicero. In collegamento streaming è intervenuto il regista Valerio Ciriaci, promettendo presto la sua presenza al Lux di Messina.

Il programma di domenica
Domenica 26 ottobre è in programma l’Assemblea del Centro regionale FICC – Sicilia, alle 10, con mostra del mercato del cinema indipendente (listino NFilm).
Poi gli eventi speciali: alle 16.30 proiezione in anteprima del film Il mio cammino (Australia/Spagna 2024, di B. Bennett, 98′), con il distributore Francesco Notarangelo in collegamento streaming. Alle 18.30, anteprima di Mimo – Portrait of a modern mime (Italia 2025, di Tara Vessali, 82′), con la presenza di Luigi Benassai, in arte Grey (nella foto in basso), che introdurrà con una performance live.
Gran finale con La voce di Hind Rajab
Di rilievo anche l’evento di chiusura, alle 21, in collaborazione con AssoPalestina: la proiezione del film La voce di Hind Rajab, diretto da Kaouther Ben Hania, vincitore del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia.
Il film, basato sulla vera storia di una bambina palestinese, mescola finzione e realtà utilizzando la registrazione originale della sua voce durante le chiamate d’emergenza del 2024 alla Mezzaluna Rossa. Hind Rajab, 5 anni, è una delle tantissime vittime innocenti dell’aggressione israeliana a Gaza.
