Dipendente fantasma al Comune di Barcellona: timbrava il badge e se ne andava

Dipendente fantasma al Comune di Barcellona: timbrava il badge e se ne andava

Veronica Crocitti

Dipendente fantasma al Comune di Barcellona: timbrava il badge e se ne andava

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sabato 26 Novembre 2016 - 08:39

Il Sostituto Procuratore Federica Paiola ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per i reati di truffa aggravata ai danni dell’ente e abuso d’ufficio in concorso con gli altri tre indagati.

Era un vero e proprio “impiegato fantasma” Giovanni Mascia, il barcellonese che, per 2 anni e 9 mesi (dal 2012 al 2015), pur risultando presente a lavoro nell’ufficio urbanistica del Comune di Barcellona, non si era mai visto in giro.
Ad eseguire tutte le indagini, minuziose, sono stati i finanzieri sotto coordinamento della Procura del Longano. Il caso era scattato su segnalazione di un Capo Servizio del Comune che, lamentandosi del numero esiguo di personale a sua disposizione, si accorgeva che, in realtà, sulla carta questo numero esiguo non esisteva. Il problema era che, pur risultando presenti, i dipendenti non c’erano effettivamente.

Di questo barcellonese, in particolare, non si conosceva neanche l’aspetto fisico, considerando che non si era mai presentato in ufficio. Grazie all’acquisizione di documenti e testimonianze, la Finanza è riuscita infine a “risolvere” l’inghippo: il dipendente firmava il badge, in entrata e in uscita, e poi se ne andava. In alcuni casi riusciva a giustificare anche con certificati medici.

Le indagini hanno chiuso il cerchio anche su altri tre soggetti, adesso indagati, facenti capo all’amministrazione comunale. Si tratta di Elisabetta Bartolone, ex dirigente dell’ufficio urbanistica, Roberto Ribaudo, ex segretario generale, e Roberto Iraci, ex assessore con delega. Proprio loro, infatti, pur essendo a conoscenza della situazione del “furbetto” e nonostante le continue segnalazioni, avrebbero fatto orecchie da mercante.

Un giochino, quello del dipendente, che gli avrebbe permesso di percepire indebitamente oltre 64mila euro. Nei suoi confronti, il Sostituto Procuratore Federica Paiola ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per i reati di truffa aggravata ai danni dell’ente e abuso d’ufficio in concorso con gli altri tre indagati. (Veronica Crocitti)

2 commenti

  1. va bene cosi,la Corte Costituzionale ha stabilito che non può essere
    licenziato.Avanti cosi.

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  2. va bene cosi,la Corte Costituzionale ha stabilito che non può essere
    licenziato.Avanti cosi.

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