Intervista con il coordinatore cittadino di Forza Italia Barbera. "Niente alleanze con Sud chiama Nord e dico la mia su piste ciclabili, commercio, De Luca e governo di Liberazione"
di Marco Olivieri
MESSINA – Verso le amministrative 2027 a Messina, con un’ipotesi di elezioni anticipate nel 2026. Iniziamo un ciclo d’interviste con Antonio Barbera, coordinatore cittadino di Forza Italia.
Avvocato Barbera, lei si è incontrato con i suoi colleghi di Fratelli d’Italia e Lega, e avete iniziato un confronto per le amministrative. Individuerete un candidato alternativo, come centrodestra, a Federico Basile?
“Noi stiamo lavorando per un candidato del centrodestra. Vorrei che fosse chiaro. All’ordine del giorno non vi sono ipotesi di alleanze con Sud chiama Nord. Federico Basile sarà il candidato di ScN. Abbiamo avuto un primo incontro soltanto tra i maggiori partiti della coalizione nazionale. Questa settimana avremo invece un confronto con tutti i segretari dei partiti della coalizione di centrodestra regionale e locale: Noi moderati, Mpa, Dc, Udc. L’idea è quella di andare avanti con un discorso collegiale”.
Che significa in concreto?
“Ognuno di noi dovrà dare il proprio contributo sui singoli temi da affrontare per la città. Il tutto in modo da portare avanti un programma organico che poi dovrà essere messo in atto da un candidato unitario che possa dare il giusto valore alla nostra proposta”.
Programma unitario e candidato procedono in parallelo secondo il vostro disegno?
“Sì. Ovviamente del possibile candidato si parla. Ed è logico che il candidato a sindaco di Messina del centrodestra dovrà sposare un programma. E deve avere delle sue idee. Sono questioni che vanno di pari passo. Ragionamenti paralleli che troveranno il loro punto d’incontro”.
Federico Basile come candidato del centrodestra, in ogni caso, lei non lo considera…
“Basile è il candidato di Sud chiama Nord”.
E se ci fosse l’alleanza tra ScN e il centrodestra a livello regionale, nel 2027, voi che fareste per le amministrative a Messina, qualora il voto non sia anticipato?
“Sono percorsi diversi. Se noi assecondiamo su questo ragionamento siamo fuorviati. Noi dobbiamo procedere su un’unica direttrice: il centrodestra sta lavorando su programma e candidato della coalizione”.
Qual è l’identikit del candidato o della candidata per Messina?
“Deve essere messinese e conoscere bene la sua città. Vorrei una figura, o donna o uomo, conosciuta e riconosciuta in città, radicata e che conosca bene le problematiche di Messina. Io ho coltivato, oltre alla mia professione d’avvocato, la passione sportiva (come presidente del Circolo del Tennis e della Vela, n.d.r.) e mi sono impegnato nel Consiglio dell’Ordine. E so quante volte le soluzioni si possano trovare conoscendo i muri di un luogo in cui ci si trova. Anche le strade possono ispirare un candidato”.
Non deve essere dunque calato dall’alto…
“Può anche essere calato dall’alto ma deve avere determinati requisiti. Deve essere radicato in questa città. La politica con la p maiuscola è bella. Non è sbagliato elevarla. Spesso la buttiamo giù”.
Che ne pensa della possibilità che Cateno De Luca decida, a gennaio, di staccare la spina alla Giunta Basile e andare a elezioni anticipate nel 2026? Vi vuole mettere in difficoltà?
“Non ci mette in difficoltà. Io ho grande rispetto delle istituzioni, intanto. E mi piacerebbe che fosse il sindaco Federico Basile a dirlo e non De Luca. Stimo Federico e vorrei che avesse un moto d’orgoglio (In ogni caso il sindaco si dice fiducioso che il mandato sarà completato, n.d.r.). Se Cateno De Luca dovesse dire andiamo a votare nel 2026, lo faremo. Però dovrebbe essere il sindaco a deciderlo. E, in ogni caso, dovrebbe esserci un motivo. Se non ha più, ad esempio, la maggioranza in Consiglio comunale, il leader di Sud chiama Nord dovrebbe porsi il problema del perché ha perso così tanti consiglieri (in partenza i “23 voti più Iva”, n.d.r.). Di sicuro, l’utilizzo personalistico delle istituzioni non mi piace. Si dice Messina è nostra, non si tocca. Un discorso possessivo. Messina non è di nessuno. Messina è dei messinesi”.
Il suo giudizio sull’amministrazione Basile?
“Il mio è un giudizio che presuppone la presenza di alcuni aspetti in cui ci sono stati certamente dei miglioramenti. Il trattamento dei rifiuti, anche se mi segnalano grandissime criticità nelle zone periferiche perché non si può identificare la città solo con il centro, e i trasporti pubblici con Atm. Le corse sono abbastanza puntuali. C’è da dire, però, che sono arrivati dei fondi, nella nostra città, come mai. Fondi presi in precedenza e che si sono concretizzati adesso. Una congiuntura talmente importante che mi sarei aspettato di più. Potevano sfruttarli meglio in tanti settori che sono rimasti trascurati”.
Quali sono secondo lei i settori critici?
“Ci sono stati dei settori totalmente negletti. Non sono contro le piste ciclabili, contro il futuro e la mobilità sostenibile. Ma faccio un ragionamento concreto. Un allenatore di una squadra di calcio può avere in testa di giocare con lo stesso metodo. Ma deve avere i giocatori adatti. Se la tua città non è adatta per determinate scelte, si devono fare scelte differenti”.
Non era adatta Messina a questo tipo di mobilità, secondo lei?
“Non era adatta o comunque non si è lavorato per farla diventare adatta. Messina è in basso in tutte le classifiche”.
Si tratta di una tendenza che accomuna il sud d’Italia…
“Il mal comune mezzo gaudio non può esistere per una città come Messina. Si tratta di una grande e stupenda città metropolitana ma è depotenziata. E non si sfruttano tutte le sue potenzialità. Una città nella quale non c’è nemmeno una struttura alberghiera, tranne le poche che resistono”.
Secondo lei cosa si dovrebbe fare per migliorare Messina?
“Da noi il commercio, storicamente, ha portato avanti la città. Il terziario. Oggi il commercio si trova, a Messina, in una situazione desolante. I dati sono sconfortanti in relazione al contributo del commercio alla ricchezza messinese. Dominano le saracinesche chiuse”.
Ma si tratta di un fenomeno anche nazionale. Che cosa avrebbe dovuto fare, secondo lei, l’amministrazione?
“Il commercio è morto a Messina e non è colpa di Internet”.
Ma non si può nemmeno dire che la responsabilità sia dell’amministrazione…
“Sì ma se tu non stimoli i commercianti. E anzi li massacri… L’amministrazione ha trascurato il commercio. Non dico che sia l’unico responsabile se il commercio è in coma. Ma un’amministrazione deve sforzarsi d’ascoltare. Ben vengano i concorsi pubblici ma è come se si volesse puntare soltanto sul famoso posto fisso. E infatti è una città di pensionati. I dipendenti pubblici non danno la ricchezza alla città. Messina si deve sviluppare ed essere fiorente. E Messina può tornare a esserlo. Tuttavia, si è andati avanti con il principio delle piste ciclabili in pieno centro e il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, concepiti così. Ma si potevano fare pure scelte differenti. Se mi affaccio dal mio studio, in centro, non vedo nessuno nelle piste ciclabili. Andava fatto un ragionamento diverso, pensando allo sviluppo delle isole commerciali pedonali. E interpretando e interpellando gli addetti del settore”.
Ma i confronti con il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Salvatore Mondello ci sono stati…
“Non mi riferisco ai confronti con sessanta persone e sigle, dove spesso si perde la soglia d’attenzione”.
E cosa si doveva fare secondo lei?
“Bisognava creare qualche tavolo un po’ ristretto, dove fare intervenire gli stakeholder (portatori d’interesse, n.d.r.) commerciali della città, per cercare di creare i distretti commerciali naturali. Insieme alla mobilità dolce, così, non si sarebbe trascurata la mobilità commerciale. Isole pedonali, piste ciclabili, restringimenti delle strade, e stendiamo un velo pietoso sugli alberelli (si riferisce a ForestaMe, n.d.r.), che si potevano mettere altrove, andavano fatti nell’ottica di questo ragionamento. Invece si è demonizzato l’uso del mezzo privato in una città stretta e lunga. Prima bisognava creare il centro commerciale naturale e poi creare tutto il resto con un diverso paradigma. E non sto difendendo la cattiva abitudine del messinese che vuole parcheggiare in doppia fila”.
La presenza delle auto da noi è eccessiva e in tutta Europa si privilegia un’altra mobilità…
“Ma ci sono arrivati. Noi, invece, abbiamo assistito a una chiusura di tutto senza un’idea di centro commerciale naturale. Bisogna dare alle persone la possibilità di arrivare in un posto, facendo anche un bel parcheggio, certo, come si fa ovunque. Non sono contro la città green ma anche l’Europa si è resa conto che si stava esagerando. Il centrodestra lancerà una proposta alternativa. Ascolto degli stakeholder e una maggiore gradualità in determinati processi saranno delle nostre linee guida. E prendere a modello le scelte di alcune città virtuose, integrando il commercio con i principi green. L’amministrazione Basile ha scelto la strada più facile, chiudendo tutto. E ci sono pure notevoli contraddizioni”.
Ad esempio?
“Si è creato il terminal dei bus turistici nella piazza dei Catalani e in via Garibaldi, causando un caos di autobus. E tutto ciò cozza in pieno con il concetto di ordine urbanistico e mobilità. Non si potrebbero scegliere altri posti, sempre vicini? Ad esempio, nella zona dove sono avvenute le demolizioni, di fronte al terminal degli aliscafi, non si potrebbe realizzare una struttura carina, con box per il turismo?”.
Il suo giudizio sul governo di Liberazione lanciato da Cateno De Luca?
“Siamo nel 2025. Eviterei di utilizzare questi termini importanti e lavorerei, invece, con attenzione e coerenza. Ognuno ha la sua proposta e non utilizzerei questa terminologia. In realtà, la mancanza di coerenza e il balletto ondivago tra destra, centro e sinistra sono tra i motivi per cui nessuno va a votare. Se un partito si sposta per motivi programmatici è un altro discorso”.
Si riferisce all’oscillazione di De Luca tra centrodestra e centrosinistra?
“Oscillare tra opposti schieramenti è inverosimile da un giorno all’altro. Così come appare inverosimile assistere ad annunci settimanali di persone stimate che sposano dei progetti (si riferisce alle adesioni a Sud chiama Nord, n.d.r.). Sono tutte persone che già da tempo hanno rapporti con De Luca e con i Comuni di Messina e Taormina. Nulla di nuovo”.
Che cosa pensa dei movimenti civici di Marcello Scurria e Gaetano Sciacca?
“La nostra proposta, e lo abbiamo scritto nel nostro primo comunicato, si vuole aprire all’associazionismo e ai movimenti civici. La forza civica è importante e rientra nell’identikit di un candidato che deve parlare con le strade, come mi piace ripetere”.
Su quali ambiti si dovrebbe puntare, a Messina, e non lo si è fatto abbastanza a suo avviso?
Il diportismo nautico, come i porticcioli e altre sistemazioni, non esiste in una città sul mare. Risulta totalmente trascurato. E lo sport, che non è mai stato un cavallo di battaglia dell’amministrazione De Luca dal 2018″.
Nel settore sportivo stiamo assistendo a una riqualificazione di impianti importanti…
“Non basta. Faccio un esempio sul calcio giovanile: abbiamo a Messina una potenziale richiesta d’attività giovanile calcistica significativa. Si tratta di una platea di venti, ventiduemila ragazzi e ragazze. I tesserati sono circa mille e trecento. Ci sono undici società che fanno campionati giovanili e quattordici squadre affiliate. Abbiamo enormi potenzialità ma quante strutture abbiamo a Messina? Bonanno, Celeste, Gescal, San Filippo, UniMe, Sorbello Stadium: pochissime. Con tutti i fondi che sono arrivati, oltre a riqualificare gli impianti, non si poteva immaginare di recuperare dei campi di calcio? Un’attenzione verso questi numeri l’avrei prestata, se si intende sviluppare il settore. Un’amministrazione non deve gestire l’esistente in una grande città che deve decollare. Si devono avere la fantasia e la voglia di creare le opportunità per i nostri ragazzi. Opportunità di lavoro e sviluppo per chi vuole restare a Messina. Le energie positive ci sono. Va bene una città vivibile. Ma qual è il progetto se intanto tutte le serrande rimangono chiuse? La città deve essere vissuta per tutti, compresi i commercianti che hanno diritto di lavorare”.
Ma lei si candiderebbe come sindaco di Messina?
“(Ride a lungo, n.d.r.) Faccio parte di una squadra che ha tanti giocatori e che poi eleggerà il proprio candidato”.
“

Un altro candidato che si propone.E già conoscere che provenga da F.I.pone un primo interrogativo.La domanda doveva inizialmente farsi.L’Avvocato ha avuto il placet di F.d.I. e Lega,per appellarsi come indicato della Destra?Ha chiesto a Germanà e a Siracusano il permesso di indicarsi come federatore della destra? Perchè non basta certo che ad appoggiarlo siano sigle appassite come Udc(nonostante D’Alia)e Noi moderati,non certo in possesso di grandi numeri,come DC ed MPA,che la politica la fanno altrove.Sul piano delle altre possibili candidature aspettiamoci quella delle liste civiche,capitanate da M.Scurria,cui potrebbe dare appoggio D.Musolino.Poi apettiamoci il candidato del centro sinistra(PD+M5S?)e qualche altro candidato più a proporsi che forte di convinzioni.Discorso a parte la candidatura di Basile e,se surrogato,anche di un altro candidato deluchiano.Aldilà delle candidature servono i programmi,che dovrebbero essere di completa rottura con quanto realizzato fin’ora.Solo imbellettamento,per giunta orrendo)dove non si è sfruttata le possibilità della città,che gravita attorno a Università,Ospedali,Area portuale,turismo,Recezione alberghiera per grandi eventi. Non è tempo di programmi perchè oltre il primo semestre 2026 non si può fare ricorso ai fondiPnrr,se non per progetti approvati.Questa candidatura,a mio avviso,tende più a sparigliare le carte,a cercare accordi sottobanco,depotenziare qualcuno.Ma il vero nodo sarà solo quello non di progettare la città,perchè quella è e quella rimane,ma cercare soluzioni innovative nel campo del lavoro,del commercio in particolare,e collegare,in modo strutturale la città,alle numerose province.Senza strade non viaggiano nè merci,nè idee.
Ben venga un candidato sindaco del territorio , che conosca i problemi e abbia idee su come affrontarli.
Sarà una bella sfida fatta da candidati (4/5??) competenti. Vedremo e in bocca al lupo a tutti.
Finalmente un politico parla in maniera consapevole e comprensibile per i cittadini con dei programmi con cui si può essere d’accordo e certamente nessuna intesa con De Luca. Mi auguro che il candidato sindaco sia quello giusto !
Io non lo voglio come sindaco di Messina il rappresentante di un partito che h appena fatto chiudere l’ospedale di Taormina.
Mi da fastidio a livello epidermico essere depredato e nello stesso tempo rassicurato dal medesimo gruppo di persone.
Lo trovo masochistico.
Non soffro della sindrome di Stoccolma e non sopporto chi ne è affetto specie se fa pagare anche a me le sue scelte.
…la città quella è e quella rimane !!! dice Salvatore !!! a me sembra che le prossime elezioni comunali avranno un solo aspetto : l’inutilità !!!
State tranquilli qui. E’ auspicabile che ci siano a Messina più candidati a Sindaco anche se potrebbe risultare strumentale vederli uscire da partiti che fino ad ora non hanno rivolto critiche attendibili sul modus operandi del Sindaco Basile , irricevibile invece per molti cittadini sempre di più in verità. Ancora una volta si alzano critiche sulla gestione dei posti trascurando se non simbolicamente i problemi di tutti i giorni a cui vanno incontro i cittadini Messinesi. Cittadini che alla luce della situazione complessivamente intesa così come anche rappresentata negli ultimi posti delle provincie italiane, pare chiaro, abbiano oggi bisogno di un Outsider che li salvi dalla vecchia politica che a Messina si è fatta sentire forte negli ultimi 40 anni. Qualcuno insomma che cambi programma.
ci mancava un sindaco di destra per andare di male in peggio
Non ci sarà mai un Sindaco di Forza Italia, dal lontano 1994 Messina pur avendo i numeri tutti si sono rifiuti di fare il sindaco di Messina preferiscono altro, incarichi più leggere, presidenze di enti dove si lavora un giorno si e dieci giorni no, andare a Palermo passeggiare per il Viale sempre mezze cartucce sino sono alternate alla poltrona di sindaco. Messina rimarrà sempre più povera, persino Siracusa è più avanti di Messina.
Tutta propaganda, purtroppo solo propaganda inutile!!!!
Fuffa e trombati. Noi messinesi ci meritiamo questo.