Il Comune e la cultura: quale strada percorrere?

Il Comune e la cultura: quale strada percorrere?

Pierluigi Siclari

Il Comune e la cultura: quale strada percorrere?

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domenica 19 Gennaio 2020 - 08:00

Con l’inizio del nuovo anno solare ci concentriamo sulle politiche culturali poste in essere dal comune, guardando a quanto fatto e provando a immaginare il futuro.

La nomina di Caruso

La novità sostanziale degli ultimi mesi è stata la nomina dell’assessore Enzo Caruso. Caruso ha ricevuto le deleghe in merito a Cultura, Turismo, Brand Messina, Politiche Giovanili, Valorizzazione e Promozione del Patrimonio Fortificato di Messina. Bisogna sottolineare come il settore Cultura sia strettamente legato a quello dello Spettacolo, la cui delega rimane affidata all’assessore Giuseppe Scattareggia – insieme alle deleghe relative a Attività Sportive, Antichi Mestieri e Tradizioni Popolari.

Argomento al centro di studio

Il legame tra i due ambiti ci porta a una premessa: negli ultimi anni, a livello nazionale ed europeo, si è data sempre maggiore attenzione all’indirizzo delle politiche culturali. Convegni, tavole rotonde e studi di settore si sono concentrati soprattutto sui seguenti punti (naturalmente tutt’altro che slegati tra loro): modalità di creazione di indotto; rapporti tra i soggetti preposti; tutela del patrimonio e della memoria; tipologia di offerte da rivolgere al pubblico.

Quantità e criticità

Tornando al nostro territorio, non si può certo accusare la giunta di inoperosità. Sono state infatti numerose le iniziative organizzate in prima battuta o comunque supportate dal comune. Ciononostante non sono mancate le criticità, e l’operato proprio dell’assessore Scattareggia ha sollevato più di una polemica.

Le due che hanno fatto più discutere hanno riguardato gli spettacoli presentati dalla compagna dell’assessore e il concerto del neomelodico Gianni Celeste al PalaCultura. Pur avendo avuto finora meno risalto mediatico, è probabilmente più grave, in termini di programmazione, la mancanza di sinergia con chi, già da tempo, promuove la cultura in città (vedasi nota di Ramires sul concerto di Piovani).

Tradizione e tradizione

È palese, e lodevole, l’impegno della giunta, sindaco in primis, nel tutelare le tradizioni popolari. Ma bisogna anche tenere conto di quella tradizione, che potremmo definire contemporanea, costituita da chi negli ultimi cinque, dieci, venti anni si è impegnato nel campo della cultura. Ci riferiamo a librai, gestori di cinema e teatri e associazioni culturali che hanno garantito in città la presenza sia di nomi illustri della letteratura, del cinema, del teatro e della musica, sia di nuove voci da ascoltare.

L’importanza dell’esperienza

Il sindaco De Luca ha riconosciuto gli errori dei suoi assessori; da quelli di Scattareggia nei casi sopra citati a quello di Enzo Trimarchi per il post omofobo su Carola Rackete, che non può non avere una valenza anche sul piano culturale. Allo stesso tempo, però, li ha scusati imputandoli alla mera inesperienza.

Inesperienza che De Luca ha, in più occasioni, detto di preferire all’”essere contaminati”. Ricordiamo però come il suo slogan, durante la campagna elettorale, fosse “De Luca il sindaco lo sa fare”, chiara sottolineatura dell’importanza dell’esperienza.

Perché allora non coinvolgere maggiormente – e, ancora prima, non ostacolare – professionisti e associazioni che hanno dimostrato di saper fare cultura sul territorio?

L’importanza della cultura

Chiudiamo cercando di centrare il punto: quale è davvero l’importanza della diffusione della cultura sul territorio? L’obiettivo dovrebbe essere un arricchimento, individuale e collettivo, non costituito esclusivamente da un maggiore bagaglio di nozioni.

Un arricchimento che invece aumenti la capacità di conoscere se stessi e gli altri; la capacità di fare autocritica, e di rispettare al contempo sé, il prossimo e la cosa pubblica, con un chiaro beneficio per la vita sociale di una comunità.

Prendiamo in prestito le parole che Azar Nafisi (di cui abbiamo parlato qui) dedica a Il grande Gatsby, ma che potrebbero riguardare la cultura a trecentosessanta gradi: Acuisce le vostre percezioni, vi fa sentire la complessità della vita e degli individui e vi difende dall’ipocrita certezza nella validità delle vostre opinioni, nella morale a compartimenti stagni…

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