Il futuro di Unime. Confronto di Ts con i 3 candidati a Palazzo dei Leoni e in diretta Fb

Il futuro di Unime. Confronto di Ts con i 3 candidati a Palazzo dei Leoni e in diretta Fb

Marco Olivieri

Il futuro di Unime. Confronto di Ts con i 3 candidati a Palazzo dei Leoni e in diretta Fb

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giovedì 16 Novembre 2023 - 08:24

Oggi, alle 17.15, incontro di Tempostretto con Limosani, Moschella e Spatari. Si può seguire al Salone degli specchi o sui nostri canali

MESSINA – “Messina città universitaria. Confronto tra i candidati rettore Unime”. Ecco il tema al centro del confronto promosso da Tempostretto. L’appuntamento è al Salone degli specchi della Città metropolitana, giovedì 16 novembre, alle 17.15, con i professori di Unime Michele Limosani, Giovanni Moschella e Giovanna Spatari, in vista della prima votazione il 23 novembre. L’invito a seguire l’incontro è rivolto a tutti: o direttamente a Palazzo dei Leoni o con diretta Facebook sulla pagina della nostra testata e sul nostro sito.

Previste pure due domande da parte di Fabrizio Costantino, presidente dell’Akademia Città di Messina, e di Rovena Raymo, responsabile marketing dell’impresa “Simone Gatto”, nell’ottica dello scambio d’idee con le realtà del territorio.

Limosani: “L’Ateneo al centro delle innovazioni”

Per il direttore del Dipartimento di Economia, Limosani, occorre “recuperare il rapporto con gli enti di ricerca che insistono sul territorio della provincia di Messina. La città gode di una condizione vantaggiosa in termini di presenza di istituzioni di ricerca sul territorio (strutture del Cnr, Ingv, distretti tecnologici, fondazioni di ricerca), con un rapporto che si trova solo in poche realtà nazionali. Tuttavia, manca una reale sinergia tra le attività svolte in questi centri e l’attività dell’Ateneo. Per il futuro sarà necessario lavorare insieme alle altre istituzioni del territorio per costruire un ecosistema della ricerca e innovazione in grado di attirare risorse e talenti e rafforzare la posizione della città nel panorama regionale e consentire all’Ateneo di concorrere con gli altri Atenei regionali”.

Continua l’economista: “Bisogna recuperare il rapporto con il tessuto delle imprese locali e regionali e con le loro associazioni di categoria, con un coordinamento attivo delle iniziative che possa valorizzare le smart specialization dell’Ateneo attraverso interventi di collaborazione pubblico privato volti alla strutturazione di laboratori pubblico/privati, dottorati industriali, interventi di proof of concept, etc. L’Ateneo va trasformato in uno spazio di innovazione aperta/open living lab, un centro in cui imprese e ricercatori possano testare le proprie soluzioni innovative. L’Ateneo con i suoi poli può essere paragonato, infatti, ad una piccola città con servizi che devono essere erogati ai suoi utenti”.
E ancora: “Supportare la transizione digitale da città a smart city fa sì che l’Ateneo possa diventare un banco di prova ideale per le innovazioni che riguarderanno la vita futura di cittadine e studenti in termini di mobilità, domotica, salute, risparmio energetico, produzione di energia verde, etc. Innalzare la capacità di innovazione delle imprese locali e regionali attraverso il supporto alla creazione e sviluppo d’impresa”.

Moschella: “Un più proficuo ruolo dell’Università nel territorio”

Da parte sua, scrive il costituzionalista Moschella nel suo programma: “Occorre chiedersi, in via preliminare, se Messina voglia essere semplicemente una “città con Università” o una “città universitaria”. La qualità e l’intensità delle relazioni che si instaurano e si sviluppano fra un’organizzazione complessa e fortemente articolata come l’Università e il territorio sono determinanti nel poter stabilire se una realtà, un sistema urbano o un polo metropolitano possano definirsi come “città universitaria”. Messina non deve limitarsi a essere un “città con Università” ma deve diventare una “città universitaria”.

Per l’ex prorettore vicario, “è necessario un cambio di approccio. Gli Atenei hanno la tendenza ad agire con un atteggiamento di distacco dal contesto che li circonda, come se le loro scelte avessero ripercussioni solo all’interno dei “recinti” accademici. Tale impostazione non considera le studentesse e gli studenti (e l’intera comunità accademica) come parte integrante di una società che cambia velocemente, come soggetti con propri bisogni ed esigenze che essi trasferiscono all’interno dell’ambiente universitario. Al contempo, dall’esterno l’Università viene percepita come distinta da altri attori, soprattutto istituzionali, e con una specifica ed esclusiva missione che la spinge a comportarsi e ad agire in modo differente e indipendente, avulsa, pertanto, dal contesto e quindi non percepita come soggetto da coinvolgere nella costruzione degli scenari di sviluppo della città e del territorio di cui, comunque, resta parte fondamentale”.

Locandina Moschella Spatari Limosani a confronto con Tempostretto

Spatari: “La centralità di Unime nel tessuto sociale ed economico cittadino”

Ed ecco la riflessione di Spatari, presidente della Società italiana dei medici del lavoro: “Il ruolo della terza missione è quello di mantenere un costante confronto e scambio con il territorio. Quest’ultimo obiettivo dovrà essere perseguito nell’ottica di mantenimento di un forte legame con la realtà territoriale, in primo luogo, ma anche con tutta la società spiccatamente globalizzata e interconnessa. (…) La promozione della centralità dell’Università di Messina nel tessuto sociale ed economico cittadino e, a livello nazionale e internazionale, la sua posizione strategica nell’area Mediterranea sono tra gli obiettivi prioritari del prossimo sessennio, sia valorizzando il ruolo centrale che ha e che sempre più deve avere l’Università di Messina come motore culturale, economico e sociale nella nostra città e nell’ambito dell’area Mediterranea, sia puntando ad una Messina “città universitaria” attrattiva dapprima per gli studenti e quindi per l’indotto derivante dalla loro presenza”.

Continua l’ordinaria di Medicina del lavoro: “L’Università di Messina è da sempre impegnata a sostenere lo sviluppo imprenditoriale e a promuovere attività di collaborazione tra ricerca ed economia. Il potenziamento di questa attività deve passare attraverso la diffusione non solo dei risultati della ricerca universitaria, svolta in diversi ambiti, al di fuori del contesto accademico, ma anche delle potenzialità tecnico scientifiche, delle apparecchiature/laboratori, della capacità di attrarre finanziamenti da varie fonti, che prevedano una
collaborazione tra enti universitari e non, con l’obiettivo di stimolare la collaborazione con diversi attori nel territorio (Comune, scuola, imprese, terzo settore), sia localmente che a livello nazionale/internazionale. La finalità è anche quella di promuovere e implementare lo sviluppo tecnologico e la titolarità di brevetti/start up/spin off, potenziando il “contatto” e l’inserimento dei nostri neolaureati nel mondo del lavoro, oltre che l’attrattività di finanziamenti per la ricerca/divulgazione scientifica. Dipartimenti a spiccata vocazione economica e/o tecnica possono essere trainanti in queste attività. La promozione della centralità dell’Università di Messina nel tessuto sociale ed economico cittadino e, a livello nazionale e internazionale, la sua posizione strategica nell’area Mediterranea sono tra gli obiettivi prioritari del prossimo sessennio”.

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Un commento

  1. Sembrava un confronto a due tra i “galletti” che si si punzecchiavano. Tra i tre forse il piu’ brillante è stato Limosani.

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