Il Messina destinato alla sofferenza anche quando in campo si vince

Il Messina destinato alla sofferenza anche quando in campo si vince

Simone Milioti

Il Messina destinato alla sofferenza anche quando in campo si vince

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lunedì 08 Aprile 2024 - 11:28

Con la salvezza quasi matematica è importante che la società chiarisca cosa voglia fare in futuro. Si potrebbe iniziare scegliendo tra allenatore e amministrazione

MESSINA – Doveva essere una giornata di festa dopo la vittoria contro il Monterosi Tuscia che avvicina di molto la salvezza in Lega Pro. In casa Messina invece oltre al campo ha tenuto banco anche altro. Le dichiarazioni di mister Giacomo Modica hanno stonato forse rispetto alla gara, ma non rispetto allo spartito di una stagione e di un movimento calcistico in città che sembra destinato a soffrire sempre e comunque negli ultimi anni.

Il tecnico siciliano sembra si sia voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe ora che si è arrivati quasi alla fine. Si è permesso di parlare a obiettivo (la salvezza) quasi matematicamente acquisito confermando quello che in parte avevamo scritto parecchie settimane fa, dopo che si era usciti da quel periodo nero tra ottobre e novembre, ovvero che le situazioni dannose erano arrivate anche internamente e non solo provocate da fattori esterni.

La situazione si è incrinata quando mister Modica fece richiesta di un campo dove allenarsi al Comune, gli rispose invece la sua stessa società addirittura con un comunicato stampa, sappiamo che lo stesso tecnico pensò alla dimissioni ma poi rimase. Da lì in poi la situazione tra staff e proprietà si deve essere quantomeno raffreddata, per usare un eufemismo, al saluto di Natale con la stampa presidente e allenatore non si fecero neanche una foto insieme. Sciotto in quell’occasione si auto incensò dicendo che era stato bravo a credere in Modica e tenerlo, i malpensanti invece ipotizzavano che la società aspettasse le dimissioni volontarie. Nella giornata di ieri poi Modica ha finalmente confermato una voce che girava nell’ambiente, ovvero che la squadra avesse dovuto fare una rifinitura nel parcheggio, “antistadio” ha detto l’allenatore, del Franco Scoglio e per evitare le docce fredde ieri, e la nuova multa che sarebbe stata inflitta alla società, è stato il team manager Cammarata ad azionare la caldaia. L’impianto è in gestione alla MessinaServizi Bene Comune partecipata di Palazzo Zanca.

Le scelte della società

Il campionato si avvia alla conclusione e bisognerà tornare a parlare del futuro e qui tornerà protagonista la proprietà. Che innanzitutto dovrà scegliere se confermare uno staff tecnico, ci mettiamo dentro allenatore e direttore sportivo, che ha fatto meglio delle precedenti gestioni Sciotto in serie C: due anni fa 39 punti, lo scorso anno 41, quest’anno con tre partite che mancano sono 44. La squadra non ha avuto bisogno di rivoluzioni a gennaio e l’allenatore è rimasto in sella per tutta la stagione. Inoltre sono stati valorizzati diversi giovani, vedi su tutti Salvo e Frisenna, i due con contratto fino al 2025 potrebbero fruttare qualche soldino alla società in caso di cessione.

il momento della firma con sciotto basile finocchiaro

In questa settimana si dovrebbe parlare già del futuro della squadra, in questo modo si toglierebbe anche Modica dall’imbarazzo di dichiarare in conferenza stampa “non so che succederà, se non succederà è stato bello”, lasciando intendere che al momento non si è parlato del suo futuro in panchina. L’allenatore dunque potrebbe lasciare dopo un anno e il progetto avviato la scorsa estate già concludersi, con il Messina che si appresterebbe a vivere un’altra estate da anno zero. Nel dubbio però la società sembra aver già scelto con chi schierarsi ed è il Comune di Messina: dopo neanche quindici minuti che l’allenatore si era espresso l’amministrazione lo aveva già saputo da fonte diretta. Quindi nuovamente tra il proprio allenatore, che incarna anche la voglia di fare calcio in città come dimostrano i tifosi con le loro presenze in casa e trasferta, e tenersi cara l’amministrazione la società ha scelto (nuovamente?) la seconda, come si potrà proporre un rinnovo di contratto e di progetto a mister Modica in questa situazione? La risposta sembra già scontata, ma si spera venga smentita.

Riguardo alla vittoria col Monterosi

Il Messina ha giocato ieri pomeriggio la solita partita generosa in attacco, la difesa del Monterosi Tuscia ha concesso in diverse occasioni e il Messina ha mancato di arrotondare il punteggio un po’ colpevolmente e rischiando nel finale. Nulla di nuovo come non è una novità il solito episodio da rigore non concesso ai biancoscudati. Marco Zunno si conferma giocatore trascinatore anche se ieri ha mostrato due facce: nel primo tempo due ripartenze condotte da lui hanno portato alle due reti, nella ripresa memore che l’alleantore gli ha detto di tirare in porta ha un po’ frainteso e in due occasioni, la seconda colossale, è stato troppo egoista non passando la palla in una situazione di punteggio, sul 2-1, che richiedeva di chiudere la partita indipendentemente da chi segnava. Risposte sono arrivate sotto forma di gol da Rosafio e Plescia, i due “bocciati” insieme ad Emmausso (“avrei dovuto toglierne di più ma non potevo” ha detto Modica) dopo il primo tempo di Castellammare di Stabia hanno risposto proprio nel primo tempo con due ottime prestazioni.

Plescia: “Sotto la Sud il più bel gol della mia carriera”

Intervenuto in conferenza stampa nel pomeriggio di ieri così Vincenzo Plescia dopo la rete spettacolare al Monterosi Tuscia per il momentaneo 2-0: “Il gol più bello mai fatto nella mia carriera e sotto la Curva Sud diventa tutto più bello. Non ci pensi a cosa fare, vedi la palla che arriva la porta e pensi ora stoppo e calcio forte subito. Rosafio aveva predetto il gol, ho un bellissimo rapporto con lui e sono felice che abbia segnato e felice per la squadra. La rete di oggi è liberatoria, ho vissuto tanti momenti difficili e infortuni che magari non sapete che ho avuto, acciacchi che mi hanno tenuto lontano dalla miglior forma fisica. Abbiamo espresso buon gioco nel primo tempo e rischiato pochissimo, ci possiamo rimproverare che dobbiamo fare gol quando siamo davanti alla porta, altrimenti rischiamo prima o poi di prenderlo e per fortuna non è stato così”.

Immagine in evidenza di Francesco Saya,
dalla pagina Facebook dell’Acr Messina

4 commenti

  1. Le solite “teatrate” che servono solo a giustificare il disimpegno per le ultime giornate, quando diverse squadre staranno ben attente a non finire nei play off promozione, a scanso del rischio di salire in serie B e fallire immediatamente a causa dei costi esorbitanti ancora prima di cominciare il campionato….

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  2. antonio d'angelo 9 Aprile 2024 08:20

    ma quale play off, salvezza ancora da acquisire! il problema è la società: cosa vuole fare ? continuare o non iscriversi? sono due anni che c’è questo lascia e raddoppia e forse qualcuno non ha capito che ci vogliono SOLDI e competenza( vedi Catania) e mi sembra che la Città non si senta e non vuole essere partecipe. a questo organico, fatto anche di prestiti, basterebbero tre/quattro elementi di valore per aspirare ad un sogno che si realizzò 25 anni fà. ci sono le condizioni e gli UOMINI?
    Modica ha fatto bene a lamentarsi e far notare il raggiungimento di un risultato in condizioni difficili data l’assenza di tutte le componenti trainanti.
    almeno la squadra è stata degna dei suoi tifosi.

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  3. Massimo Castorina 9 Aprile 2024 19:24

    Come dare torto al mister? Sono sicuro che (purtroppo) cambierà aria.Non si fanno le nozze coi fichi secchi ! Ribadisco quello che ho scritto in un precedente intervento e chiaramente non sto scoprendo l’acqua calda.Senza soldi e programmazione dovremo (nella migliore delle ipotesi) vivacchiare in lega Pro chissà quanti anni ancora.La dimensione del Messina dovrebbe essere la serie cadetta.Possibile che con uno stadio da 38.000 spettatori anche se monco ed incompleto ed un potenziale bacino d’utenza enorme, Messina non risulti “attrattiva” per qualche investitore o gruppi d’investitori anche stranieri? L’amministrazione Comunale dovrebbe correre ai ripari e individuare un’area per costruire ex novo un campo d’allenamento.Penso che i tempi tecnici non siano biblici. Perché in questi anni non si è pensato di renderlo fruibile con adeguati interventi al manto erboso piuttosto che metterlo al centro di un faraonico progetto di ristrutturazione che non vedrà mai la luce?

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  4. Massimo Castorina 9 Aprile 2024 19:48

    Mi scuso per aver omesso nella parte finale del mio intervento, il soggetto della frase, ovvero lo stadio Giovanni CELESTE.

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