Sturniolo: «Il Consiglio non è una fabbrica». A Crocetta dice: «Non mi impegno meno di un assessore»

Sturniolo: «Il Consiglio non è una fabbrica». A Crocetta dice: «Non mi impegno meno di un assessore»

Sturniolo: «Il Consiglio non è una fabbrica». A Crocetta dice: «Non mi impegno meno di un assessore»

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giovedì 12 Marzo 2015 - 23:14

Il consigliere comunale mostra insofferenza per le polemiche scaturite dal caso gettonopoli e sottolinea che un'assemblea elettiva non produce merce ma rappresenta posizioni politiche, proposte alternative, maggioranze e minoranze della società, istanze, interessi, aspettative. Ecco la sua nota

Quanto dice il Governatore Crocetta e cioè che “fare il consigliere non è una professione ma una attività di servizio pubblico che si deve basare in gran parte sulla passione politica e i gettoni devono servire a coprire le spese sostenute per questa attività e non possono corrispondere agli emolumenti di un assessore che lavora a tempo pieno” conferma quanto da me scritto ieri sui social e che allego.

Ciò che si vuole affermare, attraverso le polemiche intorno al gettonificio, è che l’attività di controllo, di deliberazione e di rappresentanza esercitata dalle assemblee elettive deve essere derubricata a poco più che una formalità. Secondo questo punto di vista gli esecutivi eserciterebbero la politica del fare di contro alle assemblee elettive che si perderebbero in inutili discussioni oziose. Questo modo di pensare cancella la natura stessa dei processi democratici che si fondano sui contro-poteri, piuttosto che sui poteri. Si tratta del l’incedere del percorso di distruzione di quello che resta della democrazia rappresentativa e dell’affermarsi del decisionismo e dell’accentramento delle decisioni.

Ho fatto politica per decenni senza gettoni e visibilità. Quando finirà la mia esperienza istituzionale tornerò a fare l’attivista di movimento, cosa che mi rende di certo più felice, ma fino ad allora non cederò di un millimetro al populismo devastante che mette tutti nello stesso mazzo. Non credo di impegnarmi meno di un assessore (visto che questo è il parametro che usa Crocetta)e cerco di esercitare il mio mandato misurandomi sugli argomenti che in aula portano “tutti” gli assessori, sottoponendomi ad un impegno che non consento a nessuno di infangare. Vorrei essere misurato per la qualità del mio lavoro e per la capacità di rappresentare le istanze che mi hanno mandato in Consiglio Comunale.

IL CONSIGLIO COMUNALE NON È UNA FABBRICA

Per quanto si possa parlar male della rappresentanza politica non è mai abbastanza. La sua fine è ormai palpabile e le polemiche sul gettonificio ne sanciscono l'obsolescenza piuttosto che avvicinarla. Non sarò certo io a rimpiangerla e quando sarà definitivamente sepolta sarò felice se scoprirò che le nuove forme della partecipazione alla vita politica si saranno diffuse: più dirette, più partecipate, più democratiche.

Le assemblee elettive non contano più quasi nulla. Hanno pochissimi compiti e pochissime prerogative. Il più delle volte devono indovinare da che parte andare per stare dentro parametri che altri, lontano, hanno segnato, dettando tempi, regole e scorciatoie. Il più delle volte all'eletto di quelle più periferiche (i consigli comunali) tocca più di capire come fare a stare al di qua dell'ipotesi di reato che ad esprimere liberamente il proprio punto di vista. Se non fossero così residuali non si farebbero trattare così male da un modesto conduttore come Giletti. Se rappresentassero ancora qualcosa, se il voto espresso dai cittadini servisse ancora a spostare di qua o di là le risorse economiche, se servisse a disegnare le città, se servisse ad organizzare i servizi, se potesse rilanciare l'economia, il rapporto con gli elettori sarebbe tale da obbligare ad un maggiore rispetto.

Perché il punto è questo, un'assemblea elettiva non è una fabbrica, non produce merce. Rappresenta (o dovrebbe farlo) posizioni politiche, proposte alternative, maggioranze e minoranze della società, istanze, interessi, aspettative. Il compito di un Consiglio comunale non è produrre, è controllare il lavoro dell'esecutivo. In questo sta la sua importanza dal punto di vista democratico. Per questo motivo l'azione di un consigliere comunale non si misura a peso. Si commenta, si analizza, si sputtana, si distrugge, ma sulla base di quanto quel consigliere dice, non dice, propone, contrasta, aderisce, appoggia, sabota, obbedisce, disobbedisce. Un consigliere si misura sulla base delle posizioni che assume, del voto che dà e delle scelte che determina. Degli interessi che rappresenta. Non lo si valuta per la quantità della sua produzione. Per un motivo semplice: è stato votato, non assunto. Non lavora per nessuno. I cittadini non sono i suoi datori di lavoro. Hanno semplicemente deciso di essere rappresentati da lui. Probabilmente lo hanno fatto male, ma questo (almeno in parte) attiene alla loro responsabilità. Dovranno criticarlo, attaccarlo, invitarlo a dimettersi e, possibilmente, non votarlo la prossima volta.

Certo, ci saranno un mucchio di eletti che saranno lì seduti non per le loro idee o perchè rappresentano interessi di carattere generale, ma perchè hanno sommato micro-interessi personali, clientele, favori. Saranno colpiti dalla campagna contro il gettonificio? No di sicuro. Chi li vota lo fa per un vantaggio personale e presuppone che anche loro lo abbiano. Misurare i consiglieri a peso e non per le posizioni politiche che esprimono, non per la qualità dei loro interventi, non per la loro capacità di avere una visione del futuro del territorio che rappresentano rischia di mettere tutti nello stesso mazzo e di favorire proprio quelli che si vorrebbero denunciare.

Il gettonificio fa schifo, fanno schifo i privilegi dei parlamentari, fanno schifo le caste e, in larga misura, fanno schifo anche i partiti. Fa schifo il pagamento degli oneri riflessi? In molti casi probabilmente sì, ma quelli falsi, inventati, non quelli di uno che, semplicemente, dipende da un'azienda privata e viene eletto. Altrimenti, il rischio è che la politica la faranno i ricchi o i rappresentanti delle lobby. Se, però, tutto questo viene assunto senza discernere, senza cercare nuove forme della politica, se dentro la rappresentanza (anche residuale, anche fragile) non vengono valorizzate le espressioni migliori, il risultato è l'esaltazione degli esecutivi, con conseguente compressione della democrazia. È questo che è accaduto in Italia in questi anni. L'attacco alla casta, ai privilegi, ai partiti, aveva il preciso obiettivo di distruggere la partecipazione di massa e non si è tradotto in un rinnovamento della politica, ma in una esaltazione dell'accentramento delle decisioni. E allora, quindi, non resta che abbandonarle le assemblee elettive. Alla fine ne resterà uno solo. Sarà un po' dittatoriale, ma almeno risparmieremo.

Gino Sturniolo

22 commenti

  1. vogliamo sapere cosa decidete in tutte queste commissioni,di che parlate,quale decisioni prendete,ed a lavorare non andate mai? 59 commissioni,significano 3 al giorno, i giorni lavorativi sono mediamente 20 al mese.quanto dura una riunione.Le campagne hanno bisogno di braccia per la coltivazione dei cetrioli però fate in modo che quando è maturo resti a voi e non scappa come al solito “per l’ortolano”

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  2. vogliamo sapere cosa decidete in tutte queste commissioni,di che parlate,quale decisioni prendete,ed a lavorare non andate mai? 59 commissioni,significano 3 al giorno, i giorni lavorativi sono mediamente 20 al mese.quanto dura una riunione.Le campagne hanno bisogno di braccia per la coltivazione dei cetrioli però fate in modo che quando è maturo resti a voi e non scappa come al solito “per l’ortolano”

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  3. puzza di bruciato 13 Marzo 2015 08:43

    Per favore e per il bene della città… trovateVi un lavoro, smettetela di mungere i cittadini. Basta andate a lavorare onestamente.. Ma come potete dormire la notte sapendo che non risolvete i problemi dei concittadini e di rimando +++ di brutto!!! Una coscienza c’è??!!

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  4. puzza di bruciato 13 Marzo 2015 08:43

    Per favore e per il bene della città… trovateVi un lavoro, smettetela di mungere i cittadini. Basta andate a lavorare onestamente.. Ma come potete dormire la notte sapendo che non risolvete i problemi dei concittadini e di rimando +++ di brutto!!! Una coscienza c’è??!!

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  5. MessineseMedio 13 Marzo 2015 08:49

    Bravo Sturniolo! Mi associo! Il consiglio comunale e’ il massimo ente rappresentativo della citta’: chi lo denigra denigra tutti i messinesi, che si sentono rappresentati da chi hanno votato! Le assemblee di un consiglio comunale non sono come quelle condominiali, sono tutte cruciali e di importanza vitale per la citta’, quindi e’ giusto che i consiglieri ne abbiano lauta retribuzione! La democrazia rappresentativa ha il suo giusto costo!

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  6. MessineseMedio 13 Marzo 2015 08:49

    Bravo Sturniolo! Mi associo! Il consiglio comunale e’ il massimo ente rappresentativo della citta’: chi lo denigra denigra tutti i messinesi, che si sentono rappresentati da chi hanno votato! Le assemblee di un consiglio comunale non sono come quelle condominiali, sono tutte cruciali e di importanza vitale per la citta’, quindi e’ giusto che i consiglieri ne abbiano lauta retribuzione! La democrazia rappresentativa ha il suo giusto costo!

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  7. Se lavori non vai in commissione se vai in commissione non lavori e paga lo Stato. Ho letto che cI sono stati e ci sono anche nelle forze politiche persone assunte improvvisamente prima dell’insediamento e con cariche di vertice al fine percepire indennità che il Comune versa al posto del datore di lavoro. Per non parlare di un caso famoso apparso sui media del bracciante agricolo….non faccia il moralista…. Come mai tra di voi non vi denunciate mai ? Visto che le piace il dialetto cani nun muzzica u cani…

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  8. Se lavori non vai in commissione se vai in commissione non lavori e paga lo Stato. Ho letto che cI sono stati e ci sono anche nelle forze politiche persone assunte improvvisamente prima dell’insediamento e con cariche di vertice al fine percepire indennità che il Comune versa al posto del datore di lavoro. Per non parlare di un caso famoso apparso sui media del bracciante agricolo….non faccia il moralista…. Come mai tra di voi non vi denunciate mai ? Visto che le piace il dialetto cani nun muzzica u cani…

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  9. ma mi faccia il piacere,direbbe totò. vada a lavorare e non a xxxxxxxxxxx.vergognatevi e andate via se avete il coraggio,fate come a Barcellona.

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  11. Messina da amare 13 Marzo 2015 10:40

    Il ragionamento da fare dovrebbe essere: la Politica è un mestiere o una missione ?
    Chi si vuole dedicare al governo di una città deve possedere tanto le capacità quanto lo spirito di servizio e la totale disponibilità al compito che si è VOLUTO assumere.
    Svolge adeguatamente questo compito ? Venga compensato per l’impegno profuso.
    Non svolge il compito ? Venga sostituito dal primo dei non eletti, a prescindere dalla lista.
    Quanto al compenso dovrebbe essere dignitoso, ma rapportato alla situazione economica del comune amministrato. E, per soddisfazione dei liberisti, rapportato anche alla sua produttività. Non sono liberista, ma mi sembra giusto premiare l’impegno efficace.

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  12. Messina da amare 13 Marzo 2015 10:40

    Il ragionamento da fare dovrebbe essere: la Politica è un mestiere o una missione ?
    Chi si vuole dedicare al governo di una città deve possedere tanto le capacità quanto lo spirito di servizio e la totale disponibilità al compito che si è VOLUTO assumere.
    Svolge adeguatamente questo compito ? Venga compensato per l’impegno profuso.
    Non svolge il compito ? Venga sostituito dal primo dei non eletti, a prescindere dalla lista.
    Quanto al compenso dovrebbe essere dignitoso, ma rapportato alla situazione economica del comune amministrato. E, per soddisfazione dei liberisti, rapportato anche alla sua produttività. Non sono liberista, ma mi sembra giusto premiare l’impegno efficace.

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  13. Messina da amare 13 Marzo 2015 10:42

    Perché lauta ?

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  14. Messina da amare 13 Marzo 2015 10:42

    Perché lauta ?

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  15. Il problema del consigliere Sturniolo è che il lavoro ce l’ha. E’ un dipendente pubblico e xxxxx dallo Stato xxxxxxxxx.

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  16. Il problema del consigliere Sturniolo è che il lavoro ce l’ha. E’ un dipendente pubblico e xxxxx dallo Stato xxxxxxxxx.

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  17. Se gli approfittatori fossero stati emarginati e sanzionati,oggi non si farebbe di tutta l’erba un fascio.Nella misura in cui continuerete a tollerare i furbi ed a conviverci senza denunciarli,sarete come loro.

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  18. Se gli approfittatori fossero stati emarginati e sanzionati,oggi non si farebbe di tutta l’erba un fascio.Nella misura in cui continuerete a tollerare i furbi ed a conviverci senza denunciarli,sarete come loro.

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  19. dove c’è erba da fare mangiare a sbafo u pecuraru manna i pecori a sbafare e se ne fregano se l’erba non è loro,issi hannu a panza come i buddaci capaci di inghiottire tutto,tantu pagamu i babbi.

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  20. dove c’è erba da fare mangiare a sbafo u pecuraru manna i pecori a sbafare e se ne fregano se l’erba non è loro,issi hannu a panza come i buddaci capaci di inghiottire tutto,tantu pagamu i babbi.

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  21. Un messinese per caso 13 Marzo 2015 17:18

    Bravo Sturniolo, sono tempi bui nei quali la politica (quella vera, fatta di passione e di impegno per migliorare lo stato di cose presenti) cede il passo all’affarismo ed al clientelismo, nei quali la giusta rappresentanza degli interessi viene soppiantata dalla cooptazione dei portatori di voti ad uso dell’uomo solo al comando, nei quali diritti che credevamo acquisiti per sempre arretrano davanti al decisionismo “riformista” che non deve dare conto a nessuno, se non ai poteri economici che decidono della sorte di milioni di uomini…
    La lotta di classe

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  22. Un messinese per caso 13 Marzo 2015 17:18

    Bravo Sturniolo, sono tempi bui nei quali la politica (quella vera, fatta di passione e di impegno per migliorare lo stato di cose presenti) cede il passo all’affarismo ed al clientelismo, nei quali la giusta rappresentanza degli interessi viene soppiantata dalla cooptazione dei portatori di voti ad uso dell’uomo solo al comando, nei quali diritti che credevamo acquisiti per sempre arretrano davanti al decisionismo “riformista” che non deve dare conto a nessuno, se non ai poteri economici che decidono della sorte di milioni di uomini…
    La lotta di classe

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