Palagiustizia satellite, nessun atto concreto. Adamo: "La città non si amministra con i comunicati stampa"

Palagiustizia satellite, nessun atto concreto. Adamo: “La città non si amministra con i comunicati stampa”

Francesca Stornante

Palagiustizia satellite, nessun atto concreto. Adamo: “La città non si amministra con i comunicati stampa”

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mercoledì 22 Luglio 2015 - 22:35

In una seduta di question time del consiglio comunale l'esponente di SiAmo Messina ha acceso i riflettori sulla spinosa questione del secondo Palazzo di giustizia. Di fronte all'ammissione dell'assessore Pino sul fatto che nessun atto amministrativo è stato prodotto, il consigliere punta il dito e tira in ballo anche la soppressione della Corte d'appello.

Nessun atto amministrativo. Nessun provvedimento messo nero su bianco. Niente di niente. Sul secondo Palazzo di giustizia sembra siano state prodotte tante chiacchiere, sicuramente buoni propositi, ma nulla di concreto. E’ quanto è emerso durante una seduta di Consiglio comunale dedicata al “question time”, le sessioni in cui i consiglieri comunali si interfacciano con gli assessori della giunta Accorinti per discutere le interrogazioni prodotte. Ieri è saltata fuori una vecchia interrogazione del consigliere di SiAmo Messina Piero Adamo, una nota che risale allo scorso mese di gennaio e in cui si chiedeva di conoscere gli atti amministrativi prodotti in merito alla scelta dell’amministrazione di portare avanti l’ipotesi Ospedale Militare per la realizzazione del Palagiustizia satellite. Richiesta che, nonostante i mesi trascorsi, risulta ancora attuale perché nel frattempo non ci sono stati passi in avanti, ma solo una condizione di stallo che lascia la questione in sospeso.

Ai quesiti del consigliere Adamo ha risposto l’assessore Sebastiano Pino, dichiarando che in questi mesi ci sono state diverse riunioni con reciproci cordiali scambi di intenti, ma non ci sono atti amministrativi che impegnano il Ministero della difesa a consegnare in tempi e con modi certi le aree. Dunque tante buone intenzioni ma nulla di concreto. Mentre il tempo passa, nonostante tempo per continuare a valutare non ce ne sia più.

Adamo ha apprezzato l’onesta intellettuale dell’assessore Pino ma non vuole rimanere in silenzio di fronte al nulla che si continua a perpetrare. «Ancora una volta non si è compreso che la città si governa con gli atti amministrativi e non con i comunicati stampa.
Il sindaco Accorinti spero abbia contezza della responsabilità politica che si sta assumendo nei confronti della città» ha commentato Adamo dopo la seduta di consiglio, ricordando anche che frattempo in un altro Ministero, quello della Giustizia, discutono di sopprimere la Corte d'Appello di Messina con la conseguenza che il Palazzo satellite non servirebbe più. Il finanziamento per Messina verrebbe dirottato nella città che assorbirà la nostra Corte d'Appello e dunque, secondo Adamo, si rivela ancora più urgente porre la prima pietra del nuovo Palagiustizia.

“Abbiamo altre soluzioni e ci stiamo incaponendo con questa. Accorinti insegue questa ipotesi che è di certo affascinante, ma l’iter amministrativo e burocratico è lungo e articolato. L’amministrazione forse non si rende conto che non c’è più il tempo di scegliere la soluzione migliore perché il tempo di riflessione se lo sono mangiato gli altri. Ogni mese che passa costa 150 mila euro e il non decidere rappresenta un motivo in più per chi teorizza la soppressione della Corte d’Appello” commenta Adamo.

Il 31 luglio, su richiesta di Adamo e dei colleghi Pippo Trischitta e Antonella Russo si terrà il consiglio comunale aperto sulla soppressione della Corte d’appello a cui sono stati chiamati a partecipare deputati regionali e nazionali e tutti i vertici della magistratura, nella speranza di tirar fuori un documento unitario. “Le notizie che arrivano da Roma non sono confortanti” dice Adamo e inevitabilmente le spinose questione Palagiustizia satellite e soppressione della Corte d’Appello non possono che correre su binari paralleli.

Francesca Stornante

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