La Scampia di Messina, sono 51 gli indagati dell'operazione Marketplace

La Scampia di Messina, sono 51 gli indagati dell’operazione Marketplace

Alessandra Serio

La Scampia di Messina, sono 51 gli indagati dell’operazione Marketplace

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sabato 18 Dicembre 2021 - 07:07

Pusher, organizzatori del giro di spaccio e i protagonisti della guerra tra gli Arrigo e i Bonanno per la piazza di droga a Giostra vanno tutti dal giudice a febbraio prossimo

E’ arriva al capolinea l’indagine della Polizia battezzata Marketplace perché ha svelato il giro di droga h24 che c’era in una delle principali piazze di spaccio di Messina, le palazzine di via Seminario Estivo a Giostra.

Il blitz è scattato a maggio scorso con 39 arresti ed ora il pubblico ministero Francesco Massara, titolare del caso, ha chiuso il fascicolo confermando le ipotesi d’accusa per tutti gli indagati, che sono 51, e per i quali ha chiesto il rinvio a giudizio. E c’è la data dell’udienza preliminare, fissata per il 13 gennaio prossimo davanti al GUP Fabio Pagana.

L’indagine della Mobile, coordinata dall’allora capo Antonio Sfameni, era partita dopo l’agguato a Gaetano e Paolo Arrigo, padre e figlio, il 25 gennaio 2017. Già nel settembre 2016 un altro componente della famiglia Arrigo aveva subìto un attentato simile e, in un’altra occasione, dentro un bar, venivano esplosi colpi d’arma da fuoco verso persone lì riunite, che avevano precedenti di polizia. Tutto a Giostra. Era chiaro agli investigatori che era in corso un vero e proprio scontro per la leadership in un affare criminale del rione.

Le cimici collocate dalla polizia nelle palazzine di via Seminario Estivo, che il pentito Minardi definì appunto “la Scampia di Messina”, svelarono lo spaccio continuo, giorno e notte, negli atri e nei cortili, di cocaina, marijuana, hashish, skunk. Una “roccaforte”, munita di videosorveglianza per controllare gli accessi e, tramite schermi in casa, l’eventuale presenza delle forze dell’ordine. Per evitare presenze indesiderate, anche le vedette e il “passaparola” tra i condòmini e i clienti. Il giorno della retata è scattato anche il sequestro di denaro, auto e altri beni per 300 mila euro.

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