Parcheggio Stazione Centrale. Contratto rescisso con il Ccc di Bologna

Parcheggio Stazione Centrale. Contratto rescisso con il Ccc di Bologna

Marco Ipsale

Parcheggio Stazione Centrale. Contratto rescisso con il Ccc di Bologna

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mercoledì 10 Aprile 2013 - 15:59

Il Consorzio Cooperative Costruttori di Bologna era stato invitato più volte dal Comune a sostituire una delle imprese, che è fallita. Nessuna risposta. Ed ora il finale obbligato. Si dovrà procedere all’affidamento ad una nuova impresa per il completamento dei lavori, fermi da un anno

340 posti auto, un altro parcheggio di interscambio in una zona strategica a ridosso della Stazione Centrale, servita dal tram, vicina al centro cittadino ed agli imbarcaderi di aliscafi e Ferrovie dello Stato. L’ennesima delle opere lasciate a metà.

La storia, rispetto ad altre incompiute storiche, è recente. Lavori affidati al Consorzio Cooperative Costruttori di Bologna nel maggio del 2006 per un importo vicino ai 6 milioni di euro, poi lievitati a 8 per una necessaria variante in corso d’opera. Altri 800mila euro per la realizzazione di sette aree di sosta, a servizio della metroferrovia, a Tremestieri, Mili, Galati, Ponte Schiavo, San Paolo, Briga e Giampilieri. Cinque sono state completate, la sesta, quella di San Paolo, quasi, mentre quella di Ponte Schiavo è rimasta anch’essa incompleta.

Le motivazioni sono presto dette. Una delle imprese del Ccc è fallita e non è mai stata rimpiazzata. E così da quasi un anno, dal maggio 2012, tutto è fermo. Palazzo Zanca ha più volte invitato il Consorzio a sostituire l’impresa fallita, ma non ha mai ricevuto alcuna risposta. Ad ottobre dello scorso anno, il subentro sembrava cosa fatta ma anche in quell’occasione, poi, non se ne fece nulla.

L’attesa si è prolungata sino ad oggi, quando si è arrivati al finale scontato. Il commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, ha deliberato la risoluzione contrattuale con il Consorzio Cooperative Costruttori di Bologna, “per gravi inadempimenti, irregolarità e gravi ritardi nell'esecuzione dei lavori, affidati il 18 maggio 2006, per il potenziamento delle infrastrutture e servizi annessi, relativi alla mobilità urbana del sistema metroferroviario tra le stazioni di Messina centrale e Giampilieri”.

Perché riprendano i lavori, dunque, bisognerà attendere ancora. Anzitutto che la macchina si rimetta in moto e si proceda ad un nuovo affidamento. Il Comune ha ritenuto di non incaponirsi in un procedimento che sembrava senza via d’uscita e che avrebbe comportato, probabilmente, perdite di tempo ancora più lunghe di quelle già in atto da un anno a questa parte.

Già realizzate le file dei pilastri e tre delle piastre di fondazione, i lavori sono attualmente ad una percentuale di circa il 70 %. Alla ripartenza dovranno essere varate le travi d’acciaio che consentiranno di fare un grande passo in avanti verso il completamento dell’opera.

In una città in cui i già esistenti parcheggi Cavallotti e La Farina sono sottoutilizzati (proprio oggi se ne chiede l’apertura anche serale, vedi articolo a parte), mentre un altro, quello di Villa Dante, è in dirittura d’arrivo, un altro parcheggio sembrerebbe quasi inopportuno. Non lo è se si considera che sono già stati spesi dei soldi pubblici e che il parcheggio al di fuori delle strade va incentivato e quasi “obbligato”.

Capitolo a parte, poi, il motivo per il quale è stato previsto e cioè principalmente a servizio della metroferrovia. Un servizio partito con 16 corse al giorno, anch’esso disincentivato dalla mai attuata integrazione con le linee Atm, e ridotto l’11 dicembre 2011 ad appena 4 corse al giorno. Per spostarsi dalla zona sud al centro cittadino potrebbe essere un notevole risparmio di tempo e denaro. Ma in molti sembrano averlo dimenticato.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Il parcheggio Cavallotti è sotto utilizzato perchè gestito male.
    Se fosse gestito come si gestisce un parcheggio del genere, cioè con biglietto all’ingresso e pagamento all’uscita mediante casse automatiche, ed apertura 24h sarebbe utilizzato e produrrebbe utili come tutti i parcheggi nel mondo.
    Ma a Messina questa è pura utopia.

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  2. Ci voleva Croce per rescindere il contratto?
    Quelli prima di lui non potevano farlo? INETTI

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