Leonardi: "Al Seguenza studenti sempre al centro di ogni attività della scuola"

Leonardi: “Al Seguenza studenti sempre al centro di ogni attività della scuola”

Carmelo Caspanello

Leonardi: “Al Seguenza studenti sempre al centro di ogni attività della scuola”

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mercoledì 11 Dicembre 2019 - 07:30

La preside del liceo scientifico replica ai suoi ragazzi che si sentirebbero trattati "come comparse o semplici numeri e iscritti" e ieri hanno inscenato un sit-in di protesta

MESSINA – “Gli studenti sono sempre stati al centro di ogni attività, iniziativa, decisione e battaglia, assunte dalla scuola, all’unico fine di renderli partecipi e protagonisti di ogni scelta operata per il loro bene.

Replica così la preside del liceo scientifico statale “Seguenza”, Lilia Leonardi (ed insieme a lei la componente docente ed Ata), ai suoi ragazzi che si sentirebbero trattati “come comparse o semplici numeri e iscritti”. Gli stessi allievi, che hanno inscenato un sit-in di protesta in piazza Unione Europea, hanno anche parlato di una scuola che non lascerebbe spazio alla “crescita sociale e morale dell’individuo”.

L’identità della scuola e il progetto sci Tarvisio

L’attenzione della preside si sposta poi sulla identità della scuola. E sull’abolizione, da parte del Consiglio d’Istituto, del progetto sci Tarvisio. “Occorre evidenziare – chiosa Lilia Leonardi – come fino allo scorso anno questo progetto abbia visto coinvolti numerosi studenti, oltre 150, incrementando esponenzialmente i rischi per la loro incolumità e sicurezza. Ciò perché i soli professori non possono vigilare su di loro in contesti potenzialmente pericolosi quali sono la montagna e le piste da sci. Già lo scorso anno – prosegue – si sono registrati pen cinque infortuni sul Tarvizio, due dei quali piuttosto gravi che hanno fatto seriamente preoccupare la comunità del Seguenza”.

“La preside responsabile della sicurezza degli studenti”

La preside è responsabile della sicurezza degli studenti che partecipano all’iniziativa. “Avendo a cuore la loro salute – spiega la stessa dirigente – non posso rischiare che accada qualche grave incidente prima di intervenire tempestivamente con la ricerca di una soluzione definitiva. E’ questa la motivazione della decisione presa, sebbene a malincuore. Una decisione difficile da assumere”.

I motivi del sit-in sono andati comunque oltre. “In relazione alla questione dei 75 euro di quota di iscrizione, peraltro richiesta dalla quasi totalità delle scuole superiori italiane – rimarca la preside – bisogna precisare innanzitutto che di questa somma 25 euro sono rimborso di spese anticipate dalla scuola per assicurazione, libretto delle giustificazioni e stampati vari, riscaldamento e così via. Pertanto si sta discutendo di 50 euro, meno del costo di un caffè a settimana, richiesti alle famiglie per l’intero anno scolastico. Lo scopo è di avere in bilancio somme con le quali fronteggiare le emergenze con cui, purtroppo, bisogna fare i conti considerata la vetustà dell’immobile e soprattutto i mancati interventi, negli anni scorsi, per la messa in sicurezza, la manutenzione e il decoro dello stabile”.

“Oggi la scuola deve farsi carico di ogni spesa e responsabilità”

Lilia Leonardi ritiene che “ogni genitore, attento alla sicurezza e al benessere del proprio figlio, non nutra alcun dubbio circa la necessità di contribuire allo scopo. La legge Delrio, come tutti sanno, ha esautorato le competenze e i relativi finanziamenti della Città Metropolitana (ex Provincia), la quale non riesce più a garantire quei servizi di cui, nel passato, era l’unica fornitrice (manutenzione degli immobili delle scuole superiori, fornitura di arredi e laboratori, pagamento delle utenze dell’acqua, luce e telefono, fornitura di gasolio per il riscaldamento, cura della struttura e degli impianti e loro messa a norma, sistemazione dei servizi idrici, dei bagni, delle palestre, del terrazzo, dei serbatoi, ecc.).

Oggi è la Scuola che, da sola, senza neppure il supporto finanziario dello Stato, si deve far carico di ogni spesa e responsabilità, e ciò è possibile solo nella misura in cui le famiglie collaborano, sostenendo il dirigente e tutto il personale, per il miglioramento dell’offerta formativa e per l’ampiamento delle opportunità di crescita culturale e morale dei ragazzi. Spiace – incalza la preside – constatare che, infine, la disponibilità offerta da questa dirigenza alle famiglie nella scelta di più tipologie dei viaggi di istruzione, con costi differenziati, sia stata tacciata come volontà di discriminare studenti di serie A e di serie B, in base alle loro capacità economiche. In realtà si voleva dare la possibilità ad ogni studente di accedere alle varie opportunità offerte dalla scuola. Come gli stage all’estero, le crociere organizzate su richiesta dei ragazzi, lo stage sportivo a Vulcano, la partecipazione alle tragedie greche messe in scena a Siracusa, ecc.

Tra studenti, preside e docenti un blackout comunicativo

E’ chiaro che deve essersi verificato, tra studenti, preside e docenti un blackout comunicativo, nonostante i continui colloqui che la sottoscritta intrattiene con i rappresentanti dell’Istituto, facendo loro comprendere la necessità del rispetto delle regole di civile convivenza, che mal si concilia con proposte di occupazione o di pseudo autogestione. Che, in una scuola seria, non potranno mai incontrare il favore del Preside e del personale scolastico”.

L’auspicio della preside: “Si riallacciano le fila del dialogo”

La dirigente auspica “che possano al più presto riallacciarsi le fila di quel dialogo che ha sempre caratterizzato i rapporti tra gli studenti del Seguenza, la loro preside ed i loro professori”. I ragazzi sono stati invitati “a riesaminare le proprie posizioni, riconoscendo, con quell’onestà intellettuale che finora li ha contraddistinti, tutti gli sforzi che sinergicamente hanno condotto il liceo Seguenza ad essere classificato al primo posto tra i licei della provincia di Messina e Reggio Calabria, per la qualità della formazione erogata e per i valori trasmessi”.

2 commenti

  1. Questo si che è giornalismo. Riportare per intero il comunicato della preside senza un minimo filtro e approfondimento. Tralasciando però di riportare la frase imbarazzante pronunciata dalla stessa e che già circola sui social circa le capacità economiche delle famiglie dei propri alunni rispetto a quelle dei montanari.

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