Messina, aggressione a scuola: "Una mi picchiava, l'altra filmava. Ho paura di tornare tra i banchi"

Messina, aggressione a scuola: “Una mi picchiava, l’altra filmava. Ho paura di tornare tra i banchi”

Alessandra Serio

Messina, aggressione a scuola: “Una mi picchiava, l’altra filmava. Ho paura di tornare tra i banchi”

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mercoledì 19 Novembre 2025 - 20:45

Parla la 16enne picchiata al Basile: "Amareggiata dal silenzio dei miei compagni"

Messina – “Prima hanno cominciato a insultarmi, poi mi hanno presa per i capelli, gettata a terra, una mi colpiva a schiaffi e calci, mentre l’altra riprendeva tutto con il telefonino. Ero talmente sgomenta che non sono riuscita neppure a difendermi. Ma ho urlato così forte che ho richiamato i ragazzi in palestra, quando sono arrivati loro due sono scappate via”.

Così la sedicenne racconta l’incubo vissuto due giorni fa al liceo Basile che frequenta e dove è stata aggredita da due coetanee. Un incubo durato pochi minuti, che le ha lasciato lividi e lesioni medicate al pronto soccorso e che guariranno in qualche settimane. Per le ferite dell’anima servirà più tempo.

Un incubo che lascia strascichi

“Ho paura a tornare a scuola, non voglio andarci. Non mi era mai capitata una cosa del genere, non avevo mai conosciuto nessuno che l’aveva subita, mai avrei pensato potesse capitare, tanto che quando hanno cominciato a picchiarmi sono stata tanto presa alla sprovvista che non ho saputo neppure provare a difendermi. Ieri sono andata a scuola perché la preside e gli insegnanti ci hanno tenuto ad incontrarmi ma hanno dovuto sostenermi, non volevo essere lasciata sola neppure un attimo”.

Il movente dell’aggressione

A colpirla è stata una ex compagna di classe, ha raccontato confermando la denuncia presentata ai Carabinieri insieme alla famiglia. “Era seduta nel mio stesso banco, poi ha cambiato liceo. Frequentava un ragazzo dal quale si è poi allontanata, la scorsa estate ho cominciato a frequentarlo io. Quando è venuto a saperlo, però, non sembrava infastidita, anzi mi ha proprio detto che non le importava”. Qualche giorno fa, invece, sono cominciate le minacce tramite messaggi al cellulare. “Anche davanti a questi, però, mai avrei creduto che potesse arrivare a usare la violenza. Invece mi ha teso una trappola mandando a bussare alla mia classe una ragazza che non conoscevo e che poi con una scusa si è fatta accompagnare in palestra. Qui sono cominciati gli insulti e poi le botte”.

Secondo la vittima dell’aggressione, a base della rabbia della compagna ci sarebbero stati un misto tra gossip tra ragazzi e malumori generati dai social. Una spirale che si autoalimenta degenerando nei risvolti tossici che spesso avvelenano le relazioni dei più giovani, attraverso il web.

Le relazioni tossiche sul web

“Avrà visto foto e miei contenuti social che qualcuno tra i miei compagni, e suoi ex compagni, le avranno mandato di noi come nuova coppia, con chi sa quale commento”. Questo ipotizza la sedicenne, basandosi sulle frasi pronunciate dalla ormai ex amica. Una dinamica che costituisce per lei una ulteriore ferita, oltre alla paura lasciatele addosso dall’aggressione. “Gli altri allievi dell’istituto, i vertici scolastici e gli insegnanti mi sono stati accanto, mi inviano continui messaggi di solidarietà. Dai miei compagni più stretti, invece, neppure una parola, forse si sentono in colpa”.

Le indagini

Il caso è ora in mano ai Carabinieri che lavorano per identificare le due minorenni responsabili. Al vaglio, oltre alle testimonianze di ragazzi e personale scolastico, anche le immagini della video sorveglianza del liceo Basile che avrebbe inquadrato le due ragazze entrare nell’istituto.

10 commenti

  1. Si è consegnata un’alunna (minorenne) ad un’estranea senza verifica alcuna per farla uscire prima….poteva essere la figlia di ognuno di noi

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  2. …e i genitori che faranno? le lasceranno a pane acqua per 2 mesi?

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  3. Chi non lavora nella scuola non ne conosce le consuetudini. Se un docente si trova in un’aula con gli alunni e per un motivo qualsiasi (attività di progetto, di PCTO, richiesta di certificati per giustificare assenze ecc.) ha necessità urgente di conferire con un alunno che si trova in un’altra classe, non può lasciare la classe scoperta. Quindi è d’uso che il docente mandi un alunno della classe in cui si trova a far chiamare l’altro. Ovviamente il docente dell’altra classe non può conoscere tutti gli alunni della scuola, quindi se un ragazzo a lui sconosciuto si presenta dicendo che l’alunno X è desiderato dal collega Y, lo manda, perché è così che si fa. È una prassi comunemente adottata.

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  4. L’istituzione scolastica non ha fatto e non farà un bel niente, le istituzioni scolastiche non esistono più da decenni, docenti e dirigenti non sono più persone che possono far qualcosa. Io toglierei mia figlia immediatamente da quella scuola e così dovrebbero fare molti genitori.
    La scuola oggi non insegna cultura ed educazione.

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  5. Episodio gravissimo. Che certe violenze accadano in una scuola e’ intollerabile. Zero vigilanza, zero cautele, a quanto pare.
    Spero vi siano serie conseguenze penali.

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  6. Non incentriamo tutto su come la scuola non abbia fatto nulla o abbia fatto poco, ad oggi queste due persone devono rispondere per quello che hanno fatto altrimenti violenza porta altra violenza. Non vorrei essere nei panni di questo padre

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  7. serra salvatore 20 Novembre 2025 12:37

    solo una considerazione, la scuola è un luogo protetto, almeno questo dovrebbe essere, invece nn so come definirlo. forse il personale tutto nonchè la preside, dovrebbero fare una mia culpa.

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  8. Pena esemplare per chi ha aggredito e per chi ha contribuito all’aggressione, ma si tratta di minorenni. I nostri figli a scuola dovrebbero essere al sicuro e invece mi sembra chiaro che qui di sicuro non ci sia nulla. Responsabilità dell’insegnante.

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  9. Ormai siamo nelle mani di nessuno….l’importante che arriva il giorno dello stipendio….

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  10. Strano…..leggo di presunte responsabilità dell’insegnante , ma non delle famiglie inadeguate , che con le loro figlie hanno fallito ogni progetto educativo .

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