Messina. Porto di Tremestieri, lavori a rilento. La Uil: "Rischio rescissione del contratto" FOTO

Messina. Porto di Tremestieri, lavori a rilento. La Uil: “Rischio rescissione del contratto” FOTO

Giuseppe Fontana

Messina. Porto di Tremestieri, lavori a rilento. La Uil: “Rischio rescissione del contratto” FOTO

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lunedì 04 Aprile 2022 - 12:39

Il sindacato sgancia la "bomba" sulla possibile rottura con l'azienda che dovrebbe completare l'opera. Intanto senza il molo foraneo a rischio anche quanto già fatto

MESSINA – Da una parte la chiusura della vertenza Comet, dall’altro il grave problema legato a un cantiere, quello del Porto di Tremestieri, che sembra ben lontano dalla chiusura. Uil Messina e Uiltrasporti esultano “a metà”, per una vittoria, quella sulla stabilizzazione dei lavoratori dell’area, a cui però deve seguire la fine dei lavori già più volte rimandata. A spiegare i motivi di questo sorriso non del tutto completo sono i vertici del sindacato, in un incontro fortemente voluto con la stampa.

La rescissione e i problemi strutturali

Ma l’esultanza per la stabilizzazione ulteriore dei lavoratori, che esultano per il tempo pieno, rischia di scemare in virtù della possibile rescissione con la Codemar, la società veneta che dovrebbe completare il porto, annunciata oggi da Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Tirrenica di Messina. E poi il problema strutturale. L’interruzione dei lavori è arrivata prima del completamento del molo foraneo, quella struttura che difende il porto dal mare. Senza questa, il rischio che è anche le parti già completate, esposte alle mareggiate, si possano danneggiare e si debba ripartire da capo.

Barresi: “Riflettori accesi sul porto”

In apertura di lavori è Michele Barresi, segretario generale della Uil Trasporti. “Ci è sembrato opportuno convocare la stampa per la chiusura della vertenza Comet – ha spiegato – I lavoratori erano già a tempo indeterminato e ora si passerà al tempo pieno, non più soltanto 10 mesi su 12. Giusto parlarne perché è una battaglia che abbiamo sposato fin dall’inizio e che abbiamo vinto anche grazie allo sciopero di gennaio. Ma è anche opportuno accendere i riflettori sul porto, perché riteniamo che Tremestieri sia un volano di sviluppo per la città e siamo preoccupati dallo slittamento dei lavori. Lavori che potrebbero interrompersi del tutto, facendo perdere anche quanto è stato fatto”.

Tripodi: “Si chiude ferita sociale”

A rincarare la dose è stato Ivan Tripodi, segretario generale della sezione messinese del sindacato. Prima ha voluto ringraziare l’autorità portuale, Caronte & Tourist e soprattutto “i lavoratori, che hanno dato fiducia alla Uil e fatto grandi sacrifici”. Poi ha collegato una battaglia di 16 anni, che andava avanti dal 2006, ai problemi del cantiere: “Si chiude una ferita sociale, ma questa vicenda si innesta con una vertenza territoriale che si chiama Porto di Tremestieri”.

“Il porto incompiuto è tracollo della città”

Tripodi ha attaccato De Luca, reo di aver comunicato “su una ruspa che entro due anni si sarebbe conclusa l’opera. I fatti purtroppo dicono altro”. Il segretario ha concluso dicendo che “bisogna procedere rapidamente. Il rischio è che se non si conclude si perda anche quanto è stato fatto. Non può restare un’incompiuta. Sarebbe un tracollo per la città”.

Di Mento: “Per 16 anni i lavoratori hanno sofferto”

L’importanza dell’opera è stata sottolineata anche da Nino Di Mento. Il responsabile porti e logistica Uiltrasporti ha prima ripercorso la vicenda legata alla vertenza Comet: “I lavoratori per 16 anni hanno sofferto. Prima i contratti a tempo determinato, poi nel 2011 il tempo indeterminato di 9 mesi, e da lì lo stato di agitazione per avere il decimo mese. Ma si lavora 24 ore al giorno, con flusso di traffico del 90%. Quindi questa battaglia non è nata oggi, ha origini lontane, per quei lavoratori che dal 2006 sono sempre stati precari”.

“Ora la battaglia territoriale per completare il porto”

Di Mento torna, però, sulla “vittoria a metà” perché adesso bisogna “guardare lontano”: “Il porto deve essere un’opera finita, doveva già esserlo. Conosciamo bene l’importanza dell’opera per Messina, perché se il porto soffre e chiude soffre tutta la città. È una grande battaglia territoriale, perché il porto non ha solo funzione di mobilità ma è un’opera strategica per la città”.

De Vardo: “Opera fondamentale”

Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Tirrenica di Messina, si è concentrato proprio sul porto, un’opera da 74 milioni di euro. “Si tratta di una delle due opere più importanti insieme agli svincoli – spiega – ed è fondamentale per liberare la città dai mezzi pesanti. Il 9 novembre 2018 De Luca fece passerella e noi sapevamo e denunciammo che non si sarebbe aperto il cantiere. E l’anno prima lo fece anche Accorinti”.

La possibile rescissione del contratto con la Coedmar

Poi la vera bomba: “In questi giorni si sta pensando alla rescissione del contratto con la Coedmar (società veneta che si era aggiudicata i lavori dell’opera, ndr) perché l’azienda ha altri problemi e ci sono state ditte subappaltatrici che se ne sono andate dopo 20 giorni, per questioni economiche”. Se così fosse il rischio è di vanificare anche tutto il lavoro già fatto, secondo De Vardo inferiore al 25 per cento annunciato.

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Un commento

  1. Sara’ l’emblema dello spreco in sicilia.Si sapeva da sempre che il sito sara’ sempre in pericolo per le forti correnti esposti alle mareggiate

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