Ecco i primi dettagli su questo importante cambiamento meteo atteso nel weekend
MESSINA – L’ondata di gelo (annunciata qui) che sta per investire la nostra regione rischia di essere veramente tosta, visto che a circa 1300 metri entrerà un’isoterma di ben -7°C -8°C (nella libera atmosfera). Come caratteristiche termiche (ma non sinottiche) l’evento in arrivo sembra molto simile a quello occorso fra il 6 e l’8 gennaio 2017, anche se un po’ meno intenso. Oltre a far sprofondare la colonnina di mercurio su valori di ben -10°C sotto le medie del periodo, l’aria gelida, pur essendo molto secca, contrastando con le più tiepide acque del Mediterraneo potrebbe produrre pure delle precipitazioni a carattere nevoso fino a bassissima quota, se non sul litorale nei tratti sottovento alla tramontana. La massa d’aria gelida dalla Russia europea sta per scivolare verso le Repubbliche Baltiche, raggiungendo la Polonia, l’est della Germania, per affondare sulla pianura Danubiana e l’area balcanica.
Nel corso della giornata di sabato 13 febbraio l’aria gelida si verserà sull’Adriatico, per scavalcare l’Appennino campano e scivolare sul basso Tirreno tramite forti venti di tramontana, davvero molto freddi e turbolenti. Come accade spesso in queste ondate di freddo molto intenso dai Balcani lo sfondamento dell’aria molto fredda in quota, che dalle Alpi Dinariche si fionderà sull’Adriatico meridionale e sul versante orientale del Tirreno meridionale, già dalla nottata genererà un peggioramento, prodotto proprio dai forti contrasti termici che si verranno a realizzare, fra l’aria gelida (-32°C -33°C a 5100 metri) che scorrerà sopra le più miti acque del Tirreno (appena +16°C).
E’ vero che trattandosi di freddo molto secco, soprattutto in quota, le precipitazioni saranno scarse e disorganizzate. Ma fra la giornata di domenica 14 febbraio e lunedì 15 febbraio i divari termici, fra bassa e media troposfera, instabilizzeranno lo strato d’aria più superficiale, favorendo lo sviluppo di qualche isolato annuvolamento cumuliformi (piccoli cumuli, cumulonembi ghiacciati in aria fredda), di forma filamentosa, che fra domenica sera e lunedì potrebbe produrre delle brevi nevicate sui Nebrodi e Peloritani meridionali, che sotto la spinta dei sostenuti e gelidi venti di tramontana potranno sconfinare fino al litorale ionico (passando a sud di monte Scuderi), fra Nizza di Sicilia e Taormina.
In queste situazioni, mentre la città dello Stretto si trova parzialmente schermata dall’Appennino Calabrese, che genera turbolenze e fa assumere alle correnti aree da Nord un prevalente moto discendente (tale da inibire nubi e eventuali precipitazioni), la costa ionica si troverà sottovento ai venti freddi di tramontana (i quali scendendo dai Peloritani si mantengono piuttosto freddi). Il vento che spira dall’entroterra può causare quel piccolo raffreddamento della colonna d’aria, in grado di garantire l’ambiente adatto ai fiocchi di neve fin sul litorale (trasporto eolico).
Purtroppo da domenica 14 febbraio bisognerà fare molta attenzione al rischio di gelate, soprattutto nei comuni montani e collinari dei Nebrodi e dei Peloritani, dove la colonnina di mercurio scenderà abbondantemente sotto lo zero. Pertanto bisognerà fare molta attenzione al ghiaccio che si potrebbe formare su molte strade provinciali e comunali, soprattutto nell’area nebroidea. A differenza delle ultime ondate di freddo questa sembra destinata a durare ancora a lungo, almeno fino a giovedì 18 febbraio, con possibili nuove reiterazioni fredde dai vicini Balcani che se confermate (nei prossimi giorni) potrebbero regalare delle belle “bianche” sorprese.
