Una circolazione di aria molto fredda, estesa dalla Russia ai Balcani, ci interesserà marginalmente nel weekend

Ne abbiamo parlato a lungo, fin da prima di Natale, del fenomeno dello “stratwarming”, e sulle sue conseguenze sulla circolazione generale dell’atmosfera. Alla fine, dopo alcune settimane, questo intenso riscaldamento stratosferico è riuscito a mettere in crisi il vortice polare, dividendolo in due vortici, detti “lobi”, che stanno andando alla deriva verso le latitudini temperate, determinando delle ondate di gelo, fra Europa e nord America. In queste ore il “lobo siberiano” del vortice polare, quello più freddo, sta scivolando verso la Russia e i Paesi Baltici, allungando una vasta saccatura che si protende fino allo Ionio e ai Balcani. Lungo il bordo più occidentale di questa saccatura scivolerà un vasto lago di aria gelida, e molto pesante, che avrà come obiettivo finale proprio i Balcani, dove nel weekend si registreranno temperature polari.

Il sud Italia stavolta sarà appena sfiorato da queste masse d’aria molto dense e gelide, che si fermeranno fra la Bosnia Erzegovina, la Serbia e la Macedonia, dove saranno presenti isoterme di -14°C -15°C ad appena 1300 metri, pronte ad abbassare l’altezza dello zero termico fino al piano. Eppure, pur essendo solo sfiorati, visto l’origine e l’estensione di questa ondata di freddo, anche Calabria e Sicilia risentiranno del freddo, già da stanotte, con un crollo delle temperature per l’ingresso di freddi e pungenti venti di tramontana e grecale, che altro non sono che i resti di questa ampissima circolazione fredda, estesa dal mare di Barents fino allo Ionio. A far da calamita a questo flusso freddo ci penserà un minimo depressionario relativo, nato ieri sulla Francia, e giunto oggi sul Tirreno. Domani si sposterà sullo Ionio, contribuendo a intensificare il flusso freddo da N-NE sulla Sicilia e sul messinese, dove nella serata di domani giungeranno isoterme di -4°C -5°C a circa 1300 metri.

Quest’aria fredda, oltre a determinare un crollo termico e dell’altezza dello zero termico, favorirà anche l’arrivo di qualche nevicata fino a bassa quota, nella mattinata di domani, soprattutto sui Nebrodi, e in forma molto più isolata sui Peloritani. All’arrivo del picco dell’ondata di freddo, atteso nella notte fra sabato 16 e domenica 17 gennaio 2021, purtroppo mancheranno le precipitazioni organizzate per vedere delle belle nevicate, fino a quote collinari. Al massimo, nel pomeriggio di domani, sul Tirreno si potrebbe vedere qualche isolato cumulo, con virghe di neve fin sotto i 600 metri. Il minimo allontanandosi verso Creta sarà sostituito da una temporanea curvatura anticiclonica delle correnti. Attenzione alle gelate attese in montagna, dove si scenderà abbondantemente sotto i +0°C. In molte strade provinciali si potranno formare sottilissime lastre di ghiaccio, pericolose per la circolazione stradale. Le minime, a livello del mare, potranno scendere al di sotto dei +7°C +6°C (senza il vento da N-NE anche più in basso).

Domenica 17 gennaio, invece, la situazione si farà più interessante, causa l’arrivo di una perturbazione dalla Francia che interagirà con il flusso freddo continentale, determinando annuvolamenti e precipitazioni sparse, che potranno assumere carattere nevoso fin dagli 800-900 metri, inizialmente anche a quote decisamente più basse fra Nebrodi e Etna, con quota neve prevista in successivo aumento. Le temperature, dopo il picco registrato fra sabato 16 e domenica 17 gennaio 2021, tenderanno ad aumentare di qualche grado, per poi scendere nuovamente sotto media nella giornata di lunedì 18 gennaio, quando un nuovo flusso freddo continentale tornerà ad interessarci, con qualche nuova nevicata a bassa quota fra Nebrodi e Peloritani.