Mia nonna Sarina, il diritto di voto e il diritto di essere votate (ed elette)

Mia nonna Sarina, il diritto di voto e il diritto di essere votate (ed elette)

Rosaria Brancato

Mia nonna Sarina, il diritto di voto e il diritto di essere votate (ed elette)

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giovedì 03 Giugno 2021 - 10:22

Il 2 giugno del 1946 per la prima volta in Italia votarono anche le donne. 75 anni dopo riamo rimasti indietro su un'altra battaglia. Quella per essere elette

Mia nonna Sarina ha votato per la prima volta il 2 giugno del 1946. Uno degli aspetti che piΓΉ emoziona della Festa della Repubblica Γ¨ proprio questo: da quel giorno anche le donne hanno avuto il diritto di voto. Non so cosa possa aver votato quel giorno, se Monarchia o Repubblica. NΓ© lei, nΓ© la nonna materna, nonna Celeste. Non so se hanno votato come β€œsuggerito” dai loro mariti o nel segreto dell’urna abbiano fatto di testa loro. Ma fino ad allora erano cittadine con un diritto in meno. Nell’Assemblea Costituente entrarono anche donne, alcune delle quali hanno fatto la storia della nostra democrazia.

Il diritto di essere votate

Strada facendo si Γ¨ posto un altro problema: non basta il solo diritto di votare per raggiungere l’equitΓ , ma occorre anche, come ci insegna la Costituzione, porre le condizioni per una paritΓ  reale. Ovvero il diritto di essere votate. E qui il discorso si Γ¨ fatto piΓΉ complesso ed oggi, 75 anni dopo quel 2 giugno, ci ritroviamo a interrogarci sempre su come il diritto di essere votato sia effettivo, pieno, e soprattutto raggiunto. Non sono mai stata una sostenitrice delle quote rosa, anche in virtΓΉ dell’uso perverso che ne hanno fatto gli uomini. Dopo le quote rosa Γ¨ arrivata la preferenza di genere, che se non altro ha provato a porre rimedio al problema.

Un fatto culturale

Ma anche in questo caso, soprattutto dalle nostre parti, abbiamo visto il proliferare di usi e costumi, anzi β€œmalcostumi” che poco hanno giovato alla presenza delle donne in politica e nei ruoli chiave. La veritΓ  Γ¨ che il diritto di essere votate (ed elette) Γ¨ soprattutto un fatto culturale, fin quando l’Italia non compirΓ  questo passo verso una societΓ  pienamente civile, resteremo sempre il Paese con meno presenza femminile in ogni dove. In un’equazione immaginaria il diritto di voto alle donne, esercitabile dal ’46 non corrisponde, in percentuale, al diritto di essere votate ed elette.

Alla ricerca del Minotauro

Di recente mi ha molto colpito un dibattito collaterale alle candidature per la Presidenza della Regione Siciliana (si vota nel novembre 2022). Nella diatriba in corso tra Musumeci e De Luca il sindaco di Messina ha invitato a fare un sondaggio on line per vedere chi dei due avesse piΓΉ β€œlike”. Una testata giornalistica ha effettivamente pubblicato un sondaggio sulle candidature, fatto questo che ha inasprito lo scontro tra Musumeci e De Luca (quest’ultimo risultava piΓΉ avanti nel gradimento). Mi ha profondamente colpito che i nomi posti a sondaggio fossero: Musumeci, De Luca, Fava, β€œun candidato donna”, altro.

La foto della Sicilia

Questo tipo di sondaggio Γ¨ la fotografia della Sicilia di oggi, quella nella quale, per intenderci, il governo regionale ha una sola donna, Daniela Baglieri, e sol perchΓ© il Pd ha presentato ricorso al Tar e si Γ¨ registrato un putiferio a gennaio. Una sola donna su 12 assessori. Aggiungo che dalle dimissioni di Bernadette Grasso alla nomina di Daniela Baglieri sono passate settimane in cui nessun partito voleva β€œaccollarsi” il gravame terrificante di indicare una donna. Roba da medioevo.

Le opzioni

Ma tornando al sondaggio on line che ovviamente non ha alcuna mira scientifica, quelle indicazioni rappresentano una foto di una comunitΓ  ancora indietro nel tempo. Si potrebbe obiettare: finora non c’è alcuna donna scesa in campo per la Presidenza della Regione, ma i nomi sono solo 3 (e tutti uomini). La risposta Γ¨: APPUNTO. Tutti gli schieramenti in campo stanno per candidare uomini. Mi chiedo poi, ma perchΓ© due opzioni sono: un candidato donna (giΓ  l’ossimoro la dice lunga, perchΓ© non scrivere semplicemente β€œcandidata” senza aggiungere donna?) e poi β€œaltro”. Che vuol dire? D’accordo, nell’era del politicamente corretto prima di scrivere due righe e non passare per maschilisti ci si dice β€œper caritΓ , mettiamo una donna se no scateniamo l’inferno” (un po’ come avvenuto nel governo regionale). Ma non Γ¨ realmente un’esigenza β€œsentita”, Γ¨ un fastidio, un obbligo, un fardello. GiΓ  che c’erano potevano scrivere: 1 Musumeci 2 De Luca 3 Fava 4 una figura mitologica a piacere 5 un Panda. Il guaio Γ¨ che quel sondaggio RISPECCHIA LA SICILIA OGGI.

Politica ante-1946

Da oggi al novembre 2022 difficilmente cambieranno le cose. Nessun partito vorrΓ  riempire la casella β€œfigura mitologica”, e se lo faranno sarΓ  a malincuore e per di piΓΉ dopo affannose ricerche e β€œsciarre” infinite. E se alla fine si troverΓ  la Minotaura di turno sarΓ  un agnello sacrificale sugli altari di una politica ante-1946.

Il “fardello” delle quote

E quando mi si dice β€œah, ma non si trova una donna disposta a candidarsi per la Presidenza della Regione”, io rispondo: β€œΓ¨ vero, ma vi siete chiesti PERCHE’?” Se ancora oggi ci considerate β€œoptional” nelle giunte e fate a scaricabarile sulle donne (leggi MiccichΓ¨ che a gennaio ha detto: Forza Italia ha giΓ  dato…..), Γ¨ normale che non ci sono candidate. Questo vale a livello regionale ma anche a livello locale.

Il discrimine

Ogni tanto si dice β€œΓ¨ l’ora di una sindaca a Messina”, vien voglia di arrabbiarsi e gridare: β€œperchΓ© fino ad oggi non funzionavano gli orologi? Non avevamo raggiunto i 18 anni?” Qual Γ¨ il discrimine tra il β€œfino ad ora” e β€œora”, se non un discrimine culturale? A chi sostiene che dovrebbe valere il merito io rispondo: perchΓ© questo parametro vale solo per le donne? PerchΓ© il parametro del β€œvalore” lo uscite dal cilindro solo quando si parla di preferenza di genere? E non Γ¨ poi strano che in percentuale, secondo la vostra logica, il merito sia il 90% maschile e 10% femminile? Non Γ¨ bizzarro? Che caratteristiche ha il fare politica o amministrare tali da potersi considerare appannaggio maschile e non in ugual misura presenti in entrambi i generi? Quali sono le β€œstraordinarie doti” tali per le quali si fanno le pulci alle donne e non agli uomini?

Serve un altro 2 giugno

Pensavo a questo ieri ricordando nonna Sarina, e mi sono detta che abbiamo celebrato abbastanza il diritto di votare e dovremmo dedicarci adesso con piΓΉ forza al diritto di essere votate ed elette. Insomma, ci vuole un altro 1946.

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3 commenti

  1. HA MAI PENSATO DI CANDIDARSI? LO FACCIA PURE, SE PENSA DI AVERE SPESSORE E COMPETENZE PER FARLO.

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  2. INECCEPIBILE πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘πŸ‘

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  3. Peppe Manzella 4 Giugno 2021 11:20

    Cara Rosaria spero che tua nonna abbia votato per la repubblica.In Sicilia la guerra era finita di fatto nel Luglio del 1943. Niente 8 Settembre ,niente lotta partigiana.Un periodo storico tragico ma che a noi meridionali manca.Le donne del nord acquistarono consapevolezza ,coscienza civile. Compresero la differenza tra libertΓ  e nazifascismo. Hanno combattuto, sono state torturate uccise per la libertΓ  .Il diritto di voto lo ebbero a prezzo delle loro vite.Non sai cosa avresti votato? La vigliacca fuga dei Savoia ,di notte come i ladri, la consegna di Roma alle truppe tedesche. L’inizio del martirio per migliaia di soldati italiani..Il mio voto alla repubblica, era stato prigioniero tre anni in Africa…fu l’unico della famiglia.Non dimentichiamo i terribili eventi che portarono al referendum .

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