Una cittadina ci scrive: "Pure per gli spostamenti in pulmino serrvono delle figure di riferimento. Chiedo a Messina Social City di cambiare quest'aspetto del servizio"
MESSINA – Ci scrive una cittadina: “Ho un fratello con sindrome di Down, di 53 anni, rimasto orfano da poco tempo. Io e mia sorella gestiamo mio fratello e in estate, nel mese di luglio, lo abbiamo iscritto all’Anfass (Associazione nazionale di persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo) dove va volentieri. Abbiamo richiesto il pulmino di Messina Social City, per lo spostamento della mattina, e finalmente da poco lo abbiamo ottenuto. Per il ritorno ci pensiamo noi. L’orario di ingresso Anfass è alle 9.30 ma, da quando è iniziato questo servizio, ogni mattina passano operatori sempre diversi a orari sempre diversi. Ho cercato di spiegare a una responsabile di Messina Social City che non va bene così ma mi ha risposto che ha sempre funzionato così”.
“Se cambiano sempre le figure di riferimento, mio fratello si sente spaesato”
Continua la cittadina: “Da tempo cerco di parlare con un dirigente ma non ci sono riuscita. Le persone come mio fratello sono particolarmente delicate e hanno bisogno di figure di riferimento costanti. Invece qui ogni giorno sia chi guida, sia la persona che lo accompagna è differente. Solo due volte ci sono state le stesse persone. E in questo modo non si può creare alcun legame. Ci si sente spaesati. Basterebbe consultare uno psicologo per averne conferma. Ed è una questione di sensibilità. Il servizio può cambiare ed essere migliorato”.
Di recente si è accesa l’attenzione sulle rotazioni di personale nella Casa d’accoglienza “Fratelli Tutti”. Questo è un caso differente ma non meno importante.
L’immagine è di repertorio.
