Treni in Sicilia e contratto di servizio: serve dignità per trasporti e lavoro

Treni in Sicilia e contratto di servizio: serve dignità per trasporti e lavoro

Treni in Sicilia e contratto di servizio: serve dignità per trasporti e lavoro

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mercoledì 07 Febbraio 2018 - 08:42

Lo dichiarano le deputate regionali di Forza Italia e Fratelli d'Italia, Marianna Caronia ed Elvira Amata, in vista del vertice dell'assessore regionale Falcone con i vertici di Fs. Sul tavolo le questioni occupazionali come gli ex Servirail ma anche il gap tra la Sicilia e altre regioni d'Italia

“Abbiamo il dovere di dare dignità al lavoro e ai trasporti in Sicilia e, oggi, riusciamo ad inserire questi due temi così importanti e delicati al contempo in un discorso unitario”, così la deputata regionale di Forza Italia, Marianna Caronia, a margine della seduta della commissione territorio e ambiente, cui ha preso parte lassessore Marco Falcone, e in occasione della quale è stata presentata la bozza del contratto decennale di servizio (con decorrenza retroattiva a partire dal 2017) fra Trenitalia e la Regione Siciliana e che impegna quest’ultima al versamento di un importo compreso tra i 111 e i 128 milioni di euro da investire nel comparto.

“La continuità territoriale è un diritto del quale non possiamo continuare a privarci. Ho ritenuto necessario puntare l’attenzione su alcuni punti focali: il rapporto costi-servizi e la necessità imprescindibile di dare alle istanze ex Keller, ex Servirail e Ferrotel, delle risposte chiare”, ha affermato.

“Nonostante il meridione, e particolarmente la Sicilia, si ritrovi a dover subire servizi terzomondisti, le spese per le casse pubbliche sono identici a quelli affrontati al centro e al nord. Va detto, tra l’altro, che dal 2009 la copertura dei costi, dapprima di pertinenza dello Stato, grava sulle spalle delle Regioni e, per la Sicilia, questi pesano per ben 83milioni di euro”.

“C’è un problema serissimo di tutela dei diritti costituzionali violati con cui la politica deve finalmente fare i conti e rispetto ai quali, questo Esecutivo regionale non intende sottrarsi”, aggiunge il deputato regionale di Fratelli d’Italia Elvira Amata, che già all’indomani dell’insediamento del Governo Musumeci aveva rappresentato all’assessore competente l’esigenza di intervenire a riguardo. “Oggi lassessore Falcone porterà a Roma proposte e valutazioni in occasione di un incontro con i vertici di Trenitalia e FS”.

L’Italia è un Paese che si muove su troppe velocità, anche quando si parla di trasporti su rotaie”, prosegue Caronia. “Basti pensare che, secondo i report più recenti, i treni regionali in tutta la Sicilia sono 429 contro i 2.396 della Lombardia, tanto per fare esempi tra realtà agli antipodi. Senza dimenticare che l’età media dei convogli che circolano nella nostra regione è di 19,2 anni rispetto ai 13,3 del Nord e a quella nazionale di 16,8. A ciò si aggiunge un ulteriore gap relativo alla velocità; infatti questi sono più lenti, sia per problemi di infrastruttura sia perché circolano mezzi vecchi e non più adatti alla domanda di mobilità. A tal proposito”, continua la parlamentare azzurra, “scopriamo stamani che le officine che riparano i convogli più performanti si trovano in Calabria”.

“Ciò vuol dire che un indotto nostro viene spostato in un’altra regione. Attualmente, incede Amata, se Trenitalia aprisse dei nuovi cantieri in Sicilia avremmo il doppio vantaggio di mantenere all’interno del nostro territorio gli importi necessari alla manutenzione dei mezzi, e potremmo soprattutto, ridare ai tanti ex dipendenti ancora in attesa di essere ricollocati –ma già specificatamente formati per mansioni tecniche- di soddisfare il loro sacrosanto diritto al lavoro, dopo anni di attese estenuanti, tira e molla infiniti e promesse fumose”.

“Le proposte che ho messo sul tavolo sono molteplici; adesso restiamo in attesa di riscontri rispetto all’incontro di domani nel quale riponiamo grande fiducia”.

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