Il Movimento per la cultura rilancia l’iniziativa: le 21 scuole da dismettere diventino centri culturali

Il Movimento per la cultura rilancia l’iniziativa: le 21 scuole da dismettere diventino centri culturali

ELENA DE PASQUALE

Il Movimento per la cultura rilancia l’iniziativa: le 21 scuole da dismettere diventino centri culturali

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giovedì 26 Aprile 2012 - 15:31

Il leader del Movimento Renato Accorinti rinnova a Buzzanca la richiesta di un incontro per affrontare la questione: «Sono “gioielli” che non vanno svenduti ma riconvertiti. Non facciamone una questione politica». E intanto l’idea ottiene adesioni bipartisan

Spazio alla cultura. Il messaggio di Renato Accorinti, promotore dell’omonimo Movimento nato a seguito dello “scandalo” archivio storico (vedi correlati), è chiaro: «Perché una società cambi e si evolva, sono necessari prima di tutto input culturali ed educativi che fino ad oggi in questa città sono mancati. E dobbiamo dire basta». Affermazioni lanciate nel corso della conferenza stampa di questa mattina durante la quale è stata presentata la prossima iniziativa che il Movimento, in continua “crescita”, intende portare avanti. Un’idea nata all’indomani della delibera approvata dalla giunta con cui si stabilisce la dismissioni di 21 edifici scolastici, collocati in diverse zone della città. (vedi correlati) che il Movimento chiede invece vengano “riconvertiti” a centri culturali

«Non è accettabile che si svendano dei “gioielli di famiglia” – ha affermato Accorinti – per fare cassa e sperare di coprire gli sperperi di amministrazioni precedenti. E ribadisco, amministrazioni, parlo al plurale perché la questione interessa tutti, ciascuno ha delle responsabilità, presenti e passate, e può fare qualcosa per rimediare, a prescindere dal colore politico. Se si riesce a centrare l’obiettivo tutti ne beneficeremo». Una causa “bipartisan” che tuttavia, secondo quanto spiegato da leader del Movimento, sembra non trovare le simpatie del primo cittadino, fino ad oggi apparso poco interessato alle richieste di incontro proposte dal Movimento: «Se il problema sono io – ha affermato Accorinti sorridendo – posso anche non partecipare, ma è fondamentale che il confronto ci sia, anche perché siamo i primi a mettere da parte le nostre idee se ce ne sono di altrettante valide da parte dell’amministrazione. Purchè qualcosa si faccia e non si perda l’occasione di rilanciare la cultura».

L’idea di Accorinti che, almeno per il momento, non ha “scosso” il primo cittadino, è invece stata colta con apprezzamento da altri componenti della giunta, per la maggior parte sponda Udc (sarà un caso?) , e anche da parte del segretario regionale dell’Unione di Centro, Gianpiero D’Alia: «Mi ha inviato un messaggio – afferma il rappresentante del Movimento – con cui mi ha confermato totale adesione ad ogni iniziativa. Grande appoggio lo abbiamo ricevuto dal Pd e dal presidente del consiglio comunale, Previti, a cui ho chiesto la convocazione di un consiglio straordinario sul tema». Richiesta che nella prima settimana di maggio verrà comunicata ai capigruppo in conferenza per poi decidere la data. Stesso coinvolgimento è previsto con i quartieri, che del progetto di riutilizzo delle ex-scuole dovranno essere parte integrante. Secondo quanto immaginato da Accorinti, infatti, saranno proprio le circoscrizione a proporre eventuali iniziative. Gli edifici necessitano però prima di un’adeguata ristrutturazione. Anche su questo fronte la collaborazione non manca: gli ordini di ingegneri e architetti si sono infatti resi disponibili a mettere a disposizione la loro professionalità per la “causa”, anche a titolo gratuito.

Pezzi di un puzzle che si vanno ad incastrare ma che ancora mancano del “collante” fondamentale, quello appunto tra Accorinti e l’amministrazione. A tenere insieme le varie parti ci pensa però lo spirito di partecipazione, sempre crescente, che si registra tra la cittadinanza, non soltanto rispetto all’iniziativa in oggetto, ma più in generale all’intero movimento: «La gente ha bisogno di essere stimolata. Ribadisco, non è una questione di colori politici ma un interesse dell’intera collettività». Per una volta, insomma, la politica, quella “distruttrice”, stia da parte e si mettano in campo forze e idee comuni, al di là dei colori, solo in nome del bene collettivo. (E.DEP)

3 commenti

  1. ma ora c’è il nuovo esperto a titolo gratuito …..

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  2. Ed è pure bravo Molonia. Sull’archivio personalmente tiro un sospiro di sollievo. Vediamo adesso se di quei 21 edifici inutilizzati si può fare in modo che almeno 7 vengano usati come biblioteche di quartiere.

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  3. liliana parisi 28 Aprile 2012 09:28

    Si,è bene occuparsi della cultura,ma quando contemporaneamente si eliminano baracche e altre moltelici forme di degrado.Si vedano altri miei precedenti commenti sull’argomento.Spero che Accorinti,per cui ho grande stima,si muova anche anche in questa direzione

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