Che fine fanno i fondi ecopass? Gioveni torna alla carica con la nuova giunta

Che fine fanno i fondi ecopass? Gioveni torna alla carica con la nuova giunta

Sara Faraci

Che fine fanno i fondi ecopass? Gioveni torna alla carica con la nuova giunta

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martedì 09 Luglio 2013 - 09:54

Da 20 mesi nessuna notizia sull'esatta entità e sull'impiego delle tasse corrisposte dalle compagnie di navigazione che attraversano lo Stretto. Il neo consigliere comunale Libero Gioveni chiede che Accorinti e Signorino facciano chiarezza anche su questo

Da un anno e otto mesi nulla si sa dei fondi ecopass. Degli introiti quotidianamente garantiti alla città di Messina dall’unica entrata economica straordinaria, da 20 mesi si sono perse le tracce. A quanto realmente ammontino e a quali scopi siano stati destinati sono informazioni di bilancio da troppo tempo avvolte nella nebbia.

A dar voce all’apprensione cittadina per il silenzio sul “tesoretto” dell’ecopass, il consigliere comunale dell’Udc, Libero Gioveni, che esorta la neonata amministrazione Accorinti a farsi carico del cortocircuito dei meccanismi di trasparenza in merito alla questione.

Un affare spinoso che ha spinto lo stesso consigliere comunale a snocciolare parole di riprovazione nei confronti della precedente amministrazione Croce, rea di aver fatto mistero sull’entità delle somme derivanti dalla tassa e confluite nelle casse comunali. L’immobilismo dimostrato poi dal commissario Croce nell’impiego dei fondi stessi – a dire del consigliere Udc – non può essere giustificato dal tanto decantato diniego, opposto da alcune compagnie di navigazione, a versare le cifre imposte.

Ultime notizie del corrispettivo che la città di Messina percepisce in cambio di quella svilente servitù di passaggio offerta ai mezzi pesanti, risalgono addirittura al 18 novembre del 2011 – ha chiarito Gioveni con una lucida ricostruzione degli eventi. E se ai tempi, i cordoni delle casse di Palazzo Zanca hanno preso una boccata di ossigeno grazie a 600.000 euro (utilizzati poi per la messa in atto di interventi – tampone in varie arterie cittadine), adesso – prosegue Gioveni – la somma dovrebbe ora essersi addirittura raddoppiata, raggiungendo all’incirca il milione e mezzo di euro.

Un “rubinetto” sempre aperto – come lo stesso lo ha definito – di cui si potrebbe fare tesoro per migliorare le pessime condizioni delle strade cittadine o per tendere la mano ai 20 agenti di polizia municipale assunti per un anno o ai 12 idonei rimasti in graduatoria.

Tante le opzioni, molteplici le idee, una sola, imprescindibile premessa: che l'”operazione verità”, attivata dalla giunta Accorinti per far luce sulle discrasie di bilancio e i conti in rossi del Comune, investa anche quest’altro, per nulla marginale, settore dell’economia cittadina, consegnando finalmente risposte serie e inequivocabili ai messinesi. (Sara Faraci)

2 commenti

  1. Accortini e i suoi sostenitori,hanno una ottima occasione di dimostrare cosa ne pensano dei capitalisti privati in regime di monopolio e di agire negli interessi del popolo.

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  2. I miei passati commenti sull’ECOPASS rispecchiano in toto quanto sostenuto da GIOVENI, specie per ciò che riguardava il rinnovo contrattuale dei 20 vigili vincitori di concorso i cui fondi per l’assunzione erano stati attinti, non da quelli stanziati dall’OPCM, ma da quelli dell’Ecopass.

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