Ospedale Piemonte, per il centro Covid chiusura con "giallo"

Ospedale Piemonte, per il centro Covid chiusura con “giallo”

mario meliado

Ospedale Piemonte, per il centro Covid chiusura con “giallo”

venerdì 21 Maggio 2021 - 18:55

Nessuno ha avvisato operatori e utenti, cui è "saltata" l'immunizzazione.Per altro paradosso, forzatamente inattivi centinaia di specializzandi

Com’è possibile che sia stato chiuso il Centro vaccinale dell’Ospedale “Piemonte” senza preavviso per l’utenza? Se lo chiede il deputato regionale del Movimento Cinquestelle Antonio De Luca.

Cittadini ignorati

«La scelta d’interrompere la vaccinazione presso la sede del nosocomio di viale Europa è stata adottata dai vertici dell’emergenza Covid e dalla direzione del Piemonte-Neurolesi nelle settimane scorse, ma il paradosso – osserva De Luca – è che i messinesi che s’erano prenotati per la somministrazione del vaccino hanno appreso della chiusura del Centro solo una volta recatisi in loco».

Il deputato regionale
Antonio De Luca (M5S)

Insomma, per parafrasare il deputato regionale pentastellato, «gli ultimi a saperlo sono stati i cittadini».
Ma resta difficile da accettare il triplo disservizio. Triplo, perché oltre alla debita informazione venuta invece a mancare, c’è stato lo smacco per i medici addetti alla vaccinazione e, in più, per molti cittadini è “saltata” l’immunizzazione. Sia ieri, sia oggi.

«Chiedano sùbito scusa»

Il commissario Covid Alberto Firenze

Il deputato regionale chiede con veemenza che il commissario Covid Alberto Firenze e i vertici del “Piemonte-Neurolesi” «non solo chiedano scusa, ma si attivino immediatamente per contattare coloro i quali non hanno potuto vaccinarsi», per riprogrammare l’immunizzazione negli altri hub cittadini «in tempi brevissimi».

Un’altra anomalia…

Sempre quanto a Sanità erogata e Covid, segnala poi Antonio De Luca che c’è un’anomalia nel numero degli specializzandi messinesi in Medicina e Chirurgia utilizzati come vaccinatori. L’Asp peloritana, infatti, ne ha individuati ben 451: un numero abnorme, lamenta l’esponente del M5S, se raffrontato ai «32 dell’Asp di Palermo, i 97 dell’Asp di Catania, i 60 dell’Asp di Siracusa, i 35 dell’Asp di Trapani, i 30 dell’Asp di Agrigento,i 16 dell’Asp di Enna, i 15 dell’Asp di Caltanissetta, i 28 dell’Arnas Civico e i 30 del Policlinico di Palermo».

Vaccinatori al lavoro

Questa cifra ha peraltro una ragione: «Il dato coincide esattamente con quello relativo alla disponibilità del numero degli specializzandi fornita, in apposito elenco, dal Policlinico di Messina». Frangente che fa dedurre che l’Azienda sanitaria provinciale di Messina, a differenza delle altre siciliane, «non abbia effettuato un’analisi dettagliata sul reale fabbisogno, ma abbia pedissequamente riportato il dato inserito nell’elenco».

…e un doppio paradosso

In questo modo, molti specializzandi messinesi finiranno in esubero, mentre molte città della regione non munite di Policlinici universitari «dovranno necessariamente attingere dagli elenchi di Messina, Catania e Palermo».
E invece, per ulteriore paradosso, gli specializzandi di Messina non potranno offrire le proprie prestazioni neanche lì, risultando bloccati tutti dall’Asp forse per «mancanza d’un’approfondita analisi del fabbisogno, che rischia di penalizzare ingiustamente i nostri specializzandi e dà il senso di un modus operandi approssimativo e assai poco efficiente», argomenta Antonio De Luca, da parte del commissario Covid nominato all’Asp dall’Assessorato regionale.

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2 commenti

  1. La chiusura dell’hub Piemonte è stata fortemente voluta dalla dirigenza dell’IRCCS che poi ha avuto il coraggio di fingere di cadere dalle nuvole. Prima ha nascostamente chiesto a Poste Italiane di bloccare le prenotazioni al Piemonte, poi ha sostenuto che l’hub Piemonte chiudeva per mancanza di prenotazioni! E’ una lotta di potere intestina. L’hub Piemonte suscitava invidie perchè vaccinava centinaia di persone al giorno contro i pochissimi di casazza. Inoltre il Piemonte riceveva i fragili anche dell’Ospedale Militare e della stessa Casazza. Paradosso! A Casazza non c’è una rianimazione in grado di gestire reazioni avverse ai vaccini. Insomma l’IRCCS ha imposto la chiusura all’IRCCS.

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  2. Per chi come me dovrebbe fare tra pochi giorni li la seconda dose, sarebbe carino ricevere un SMS con il nome della nuova struttura, e la conferma dell’appuntamento… ma questo non credo succedera’, siamo pur sempre al meridione.

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