Ottavo cerchio, la "talpa" in Procura si difende. Le intercettazioni

Ottavo cerchio, la “talpa” in Procura si difende. Le intercettazioni

Alessandra Serio

Ottavo cerchio, la “talpa” in Procura si difende. Le intercettazioni

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sabato 07 Marzo 2020 - 07:42

L'autista di Procura arrestato nel blitz Ottavo Cerchio sula corruzione a Messina si proclama innocente. Le intercettazioni

Si è difeso Angelo Parialò, l’autista in servizio alla Procura arrestato con l’accusa di aver favorito il pregiudicato Marcello Tavilla, coinvolti entrambi nel blitz Ottavio Cerchio della Polizia sulla corruzione a Messina.

Non ho contrattato informazioni in cambio di favori da Tavilla, non ho commesso i reati di cui sono accusato, e sono in grado di provarlo, documenti alla mano. Questa è stata in estrema sintesi la difesa di Parialò all’interrogatorio di garanzia del Gip Maria Militello.

L’uomo, che presta servizio in Direzione distrettuale antimafia, era accompagnato dagli avvocati Giuseppe Ventura Spagnolo e Felice Gemelli. I legali hanno depositato un corposo dossier, documenti frutto di indagini difensivi, e chiesto la revoca degli arresti domiciliari.

La documentazione depositata comprova la totale estraneità ai fatti di reato contestati. Il nostro cliente ha risposto esclusivamente alle domande del GIP e del Pubblico Ministero e in ragione dei chiarimenti forniti attendiamo fiduciosi la decisione del Giudice”, dicono i difensori.

LE ACCUSE CONTRO LA TALPA

Gli investigatori però la pensano diversamente. Gli uomini del dirigente Simone Scalzo, che coordina la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, e i PM Francesca Rende e Rosa Raffa hanno chiesto ed ottenuto gli arresti domiciliari di Parialò dopo aver ascoltato le conversazioni intercettate tra l’autista e Tavilla.

La Procura gli contesta di aver fornito informazioni riservate sugli spostamenti dei magistrati che scortava, in particolare i movimenti del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, che ha la doppia scorta per ragioni di sicurezza, e di aver rivelato a Tavilla informazioni relative ad indagini in corso sul conto proprio dell’Architetto.

Le conversazioni “calde” risalgono alla fine dell’estate 2019, inizio dell’autunno successivo. E vengono intercettate col “solito” trojan nel telefono di Tavilla.

L’architetto vuole ottenere lavori per la Peloritana servizi, una delle sue ditte che si occupa di ascensori. E mette gli occhi sull’ufficio del Tribunale che si occupa proprio della nomina degli amministratori di condominio. Cerca un contatto nell’ufficio, e pensa proprio a Parialò, che conosce, e che negli stessi giorni gli caldeggia l’assunzione di un ragazzo. Parlando con la compagna Cinzia Fiorentino, Tavilla commenta poi che l’autista lo ha tranquillizzato sul fatto che sul suo conto “non c’è niente”.

Parlando con Tavilla e con altre persone, per giustificare i suoi spostamenti e nel prendere gli appuntamenti, a Parialò spesso “scappano” anche informazioni sui movimenti del magistrato che scorta.

LE INTERCETTAZIONI

“Ma là al tribunale…c’è un ufficio che si occupa solo ed esclusivamente degli amministratori…di condominio…perché tu lo sai che io ho anche la ditta degli ascensori”, dice Tavilla a Parialò, che lo asseconda: “Ma lo sai che fai tu, una mattima mi chiami eh, andiamo e vediamo chi è che si occupa di queste cose”

Il 24 settembre Tavilla con un altro soggetto raggiunge Parialò in tribunale e gli consegna del pesce. Più tardi i due si rincontrano e c’è anche la Fiorentino. Tavilla reitera la richiesta relativa agli amministratori di condominio, Parialò gli dice di venire in tribunale e mostrargli di chi si tratta e gli consegna i documenti, secondo loro per la regolarizzazione dell’assunzione del nome caldeggiato da Parialò.

Senti una cosa come impresa c’è un ragazzo per farlo lavorare è bravo…lo ha buttatto…io ho detto uno che lo può sistemare è lui “Poi l’autista si allontana. Tornerà più volte, nei giorni successivi, a sollecitare a Tavilla l’assunzione del ragazzo in questione.

“Hai capito con chi è giovedì…con Di Giorgio…lui gli fa la scorta..hai capito chi è di giorgio? Il procuratore…quello che sta indagando a me…eh, ma lui lo sa certo, e lui mi ha detto non c’è niente”, dice Tavilla alla compagna.

In effetti, verificano gli investigatori, Di Giorgio ha in carico un’inchiesta durante la quale è stata richiesta l’intercettazione di Tavilla.

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