Il bilancio di previsione 2015 è come la sfiducia: non c'è. Nuovo atto d’accusa dei revisori alla Ragioneria

Il bilancio di previsione 2015 è come la sfiducia: non c’è. Nuovo atto d’accusa dei revisori alla Ragioneria

Danila La Torre

Il bilancio di previsione 2015 è come la sfiducia: non c’è. Nuovo atto d’accusa dei revisori alla Ragioneria

Tag:

lunedì 14 Marzo 2016 - 16:10

Ancora intoppi sulla strada del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi e nuovo scambio epistolare tra Organo di revisione e ragioniere generale. In questa situazione di totale immobilismo, la commissione bilancio – nella seduta ordinaria del lunedì mattina - si è potuta permettere il “lusso” di dibattere per più di un’ora di argomenti di lana caprina

Se i numeri per presentare la mozione di sfiducia continuano a mancare , con Genovese e D’Alia che hanno pubblicamene e definitivamente affossato l’iniziativa congiunta di Pd-Prd –Ncd, quelli del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi continuano a non tornare . E mentre l’approvazione del bilancio di previsione 2015 è destinata inevitabilmente a slittare ancora, c’è un nuovo atto di accusa del Collegio dei revisori dei conti nei confronti della Ragioneria di Palazzo Zanca.

Con una nota datata 25 febbraio, il presidente dimissionario Dario Zaccone e gli altri due revisori, Federico Basile e Giuseppe Zingales, avevano chiesto all’area finanziaria chiarimenti in merito all’eliminazione, nel giro di un giorno, di 32 milioni di euro dai residui passivi (VEDI QUI) . Adesso, con una nuova nota – datata 10 marzo ed indirizzata al ragioniere generale Cama e per conoscenza all’assessore al bilancio Signorino, al segretario/direttore generale Le Donne, alla presidente del Consiglio comunale Barrile, al presidente della I commissione Abbate ed al commissario ad acta Lauricella – i tre componenti dell’Organo di revisione scrivono che «le riposte del ragioniere generale… risultano generiche e non evidenziano nel dettaglio, le ragioni delle singole conciliazioni».

Il Collegio dei revisori dei conti chiede, quindi, alla Ragioneria «al fine di poter esitare il parere necessario, di chiarire dettagliatamente le ragioni delle supposte differenze».

Il riaccertamennto straordinario dei residui sta diventando come una di quelle telenovelas sudamericane che si sa quando iniziano ma non quando finiscono. Le lungaggini che stanno interessando la procedura prevista dalla legge, che peraltro andava fatta in sede di consuntivo 2014, rischia di paralizzare completamente la vita amministrativa dell’ente, già in evidente affanno. Senza il completamento dell’iter sul riaccertamento, il bilancio di previsione 2015 resta al palo e a nulla, sotto il profilo amministrativo, possono servire né l’ approvazione in giunta dello schema di bilancio a prescindere dal riaccertamento, come annunciato in commissione da Le Donne; né le consultazioni volute dal sindaco Accorinti per parlare con i singoli capigruppo di un bilancio che non esiste (VEDI QUI).

La perdurante condizione di inadempienza del Comune su un atto fondamentale qual è il bilancio mette il Comune di Messina a forte rischio commissariamento. Che potrebbe avvenire sia per volontà del Ministero dell’Interno che per volontà della Regione. In questo momento, tuttavia, l’unico commissario ufficialmente insediato resta Nicolo’ Lauricella, che inviato dalla Regione a dicembre proprio peri ritardi sul previsionale non ha impresso alcuna accelerazione. Anzi, dopo aver diffidato formalmente la giunta , non ha dato più notizie di sé, lasciando che fosse Signorino a sospendere i termini che lui – in qualità di commissario – aveva imposto (VEDI QUI).

In questa situazione di totale immobilismo, la commissione bilancio – nella seduta ordinaria del lunedì mattina – si è potuta permettere il “lusso” di dibattere per più di un’ora sul nulla: su chi arriva puntale e chi no in Aula , sugli orari in cui dovrebbe riunirsi la commissione quando ci sono ospiti da ascoltare e altri argomenti di lana caprina, francamente imbarazzanti da ascoltare in una sede istituzionale in cui si dovrebbe parlare di cose non solo più serie ma che interessano la città e non i singoli consiglieri.

Solo sul finire della commissione – che ormai va a tempo come le lezioni a scuola per evitare accavallamenti con quella successiva – è venuto fuori un atto di indirizzo a firma del consigliere Peppuccio Santalco, finalizzato a dare alla giunta Accornti una serie di direttive in merito alla deliberazione n.26 con cui la Corte dei Conti ha bocciato il sistema dei controlli interni di Palazzo Zanca. La deliberazione è stata esitata dalla Sezione di controllo il 18 dicembre 2015 e Tempostretto ha dedicato al suddetto atto ben 2 articoli, uno datato 30 gennaio (VEDI QUI) e l’altro datato 2 febbraio (VEDI QUI). Evidentemente, i consiglieri comunali hanno scoperto solo adesso l’importanza di quella deliberazione e per “scagionare” da qualsiasi responsabilità il Consiglio comunale (tra i destinatari dell’atto), ad oltre un mese di distanza da quando è stata recapitata a Palazzo Zanca, Santalco chiede alla giunta di: prendere atto delle criticità; invitare i dirigenti competenti a porre in essere i provvedimenti necessari ed eliminare le criticità; invitare il Collegio dei revisori dei conti a vigilare sui tempi. Se l’Aula approverà l’atto di indirizzo di Santalco, l’atto sarà trasmesso anche alla Sezione di controllo della Corte dei Conti, per dimostrare che il Consiglio comunale si è attivato. Con estrema lentezza, ma si è attivato.

Danila La Torre

12 commenti

  1. Franco Caliri 14 Marzo 2016 16:17

    mariedit e gli altri compagni di merende dello scalzo, sono i peggiori nemici del tibetano! lo stanno portando a sbattere pur di non rinunciare ai soldi. Vorrei chiedere ancora una volta allo scalzo di dimettersi e tentare di riacquistare la dignità perduta.

    0
    0
  2. Franco Caliri 14 Marzo 2016 16:17

    mariedit e gli altri compagni di merende dello scalzo, sono i peggiori nemici del tibetano! lo stanno portando a sbattere pur di non rinunciare ai soldi. Vorrei chiedere ancora una volta allo scalzo di dimettersi e tentare di riacquistare la dignità perduta.

    0
    0
  3. ZACCONE si meraviglia e chiede conto di €32.000.000 di RESIDUI PASSIVI cancellati, cioè di spese IMPEGNATE ma non ancora ORDINATE, ovvero ORDINATE ma non ancora PAGATE, e pertanto rappresentano DEBITI del Comune relativi ad anni in cui il riaccertamento dei residui era fatto a muzzu: come sanno a Palazzo Zanca, alla fine di ogni sceneggiata residui, dopo aver strigliato i suoi colleghi DIRIGENTI, prendeva tutto in mano la ” memoria storica” Ferdinando COGLITORE, ricordo a processo per falso in bilancio, dettava le cifre con il beneplacito dei Revisori dei Conti di allora, forse c’era pure ZACCONE, anche lui rinviato a giudizio. Come sanno anche i bambini, i residui determinano l’avanzo o il disavanzo: ZACCONE accusa di questo il ragioniere?

    0
    0
  4. ZACCONE si meraviglia e chiede conto di €32.000.000 di RESIDUI PASSIVI cancellati, cioè di spese IMPEGNATE ma non ancora ORDINATE, ovvero ORDINATE ma non ancora PAGATE, e pertanto rappresentano DEBITI del Comune relativi ad anni in cui il riaccertamento dei residui era fatto a muzzu: come sanno a Palazzo Zanca, alla fine di ogni sceneggiata residui, dopo aver strigliato i suoi colleghi DIRIGENTI, prendeva tutto in mano la ” memoria storica” Ferdinando COGLITORE, ricordo a processo per falso in bilancio, dettava le cifre con il beneplacito dei Revisori dei Conti di allora, forse c’era pure ZACCONE, anche lui rinviato a giudizio. Come sanno anche i bambini, i residui determinano l’avanzo o il disavanzo: ZACCONE accusa di questo il ragioniere?

    0
    0
  5. sig.Franco troppo facile,se si dimette lascia in brache di tela i compagni di merende.Lasci perdere oramai è cloaca.

    0
    0
  6. sig.Franco troppo facile,se si dimette lascia in brache di tela i compagni di merende.Lasci perdere oramai è cloaca.

    0
    0
  7. vada a letto e scarichi u ciriveddu,oggi tra residui,sondaggi per arrivare al 50%,siope,sincope ,genovese (abbracci),D’alia e cazzi vari la pagnotta se le guadagnata.ma che fatica.

    0
    0
  8. vada a letto e scarichi u ciriveddu,oggi tra residui,sondaggi per arrivare al 50%,siope,sincope ,genovese (abbracci),D’alia e cazzi vari la pagnotta se le guadagnata.ma che fatica.

    0
    0
  9. mariedit sei sempre piu ridicolo!!!ma post tibetano a chi xxxxxxxxxxxx?

    0
    0
  10. mariedit sei sempre piu ridicolo!!!ma post tibetano a chi xxxxxxxxxxxx?

    0
    0
  11. osservatore esperto 15 Marzo 2016 08:56

    Da un eccesso di difetto a un eccesso di pignoleria, magari dovuta alle circostanze.Vorrei comunque ricordare a me stesso che i requisiti per il mantenimento dei residui non variano sia in occasione della revisione ordinaria che in quella straordinaria. Se fossero state rispettate le regole in passato durante la gestione del ragioniere dell’isola del Giglio, non saremmo qui oggi a parlare di residui.Non si può infine negare, alla luce dei fatti, che l’Organo di revisione in questo guazzabuglio ha avuto la funzione di spettatore compiacente, e non può, adesso, chiamandosi fuori, dolersi della propria inerzia.

    0
    0
  12. osservatore esperto 15 Marzo 2016 08:56

    Da un eccesso di difetto a un eccesso di pignoleria, magari dovuta alle circostanze.Vorrei comunque ricordare a me stesso che i requisiti per il mantenimento dei residui non variano sia in occasione della revisione ordinaria che in quella straordinaria. Se fossero state rispettate le regole in passato durante la gestione del ragioniere dell’isola del Giglio, non saremmo qui oggi a parlare di residui.Non si può infine negare, alla luce dei fatti, che l’Organo di revisione in questo guazzabuglio ha avuto la funzione di spettatore compiacente, e non può, adesso, chiamandosi fuori, dolersi della propria inerzia.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007