Il virus ebola e la psicosi dell’untore. L’OMS e i medici: “Nessun rischio per l’Italia”

Il virus ebola e la psicosi dell’untore. L’OMS e i medici: “Nessun rischio per l’Italia”

Eleonora Corace

Il virus ebola e la psicosi dell’untore. L’OMS e i medici: “Nessun rischio per l’Italia”

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giovedì 17 Aprile 2014 - 06:21

L’11 Aprile il Ministero della Salute pubblica una nota ufficiale dal titolo: “Ebola, nessun rischio per l’Italia”, riportando le affermazioni dell’OMS che “non raccomanda restrizioni di viaggi e movimenti di persone, mezzi di trasporto e merci”

Psicosi ebola. L’Organizzazione Mondiale della Sanità smentisce rischi per l’Italia, ma la paranoia del contagio dilaga ancora, sul web e non solo. Tutto nasce da un aumento dei casi di questo particolare tipo di febbre emorragica in Guinea e il conseguente accrescimento del livello di rischio di contagio in tutta l’Africa Sub Sahariana. Da qui, l’esplosione della fobia dei “nuovi untori” in Italia, che hanno come bersaglio, ovviamente, il soggetto sociale più debole: il migrante. A rendere le cose più difficili, una circolare del Ministero della Salute siglata il 4 Aprile, che riferendosi al virus Ebola, parla – solo- di “misure di sorveglianza” da applicare “ai punti di ingresso in Italia”. La notizia viene riportata sui social network e su alcuni media come la conferma dell’epidemia incombente. Qualche giorno dopo, però, l’11 Aprile, il Ministero rettifica se stesso pubblicando una nota ufficiale che titola, testuale: “Virus Ebola, nessun rischio per l’Italia”. Il sottotitolo recita: “L’OMS non raccomanda restrizioni di viaggi e movimenti di persone, mezzi di trasporto e merci”.

Scrive il Ministero della Salute: “Si sottolinea che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomanda, al momento, restrizioni di viaggi e movimenti internazionali di persone, mezzi di trasporto e merci. Il rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere ed i residenti nelle zone colpite, è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari, quali: evitare il contatto con malati e/o i loro fluidi corporei e con i corpi e/o fluidi corporei di pazienti deceduti oltre alle altre semplici e generiche precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi in Africa Sub-sahariana quali ad esempio, evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani”. La nota continua ricordando che l’Italia non ha collegamenti aerei diretti con i paesi interessati dal virus, ma rassicura che il Ministero ha dato disposizioni per l’adeguata monitorizzazione degli eventi.

Al consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico, Paolo David, è sfuggita, però, quest’ultima nota del Ministero. Parlando con toni drammatici di quella che definisce “una invasione di immigrati”, l’esponente PD lamenta la mancanza di misure di prevenzione nella nostra città, dove il Sindaco si preoccupa solo “di dare accoglienza”. David insiste nella sua indignazione denunciando che: “ i cittadini in questo momento non vengono tutelati neppure sotto il profilo sanitario, solo per dar sfogo alla personale ma egoista “ideologia” di accoglienza scriteriata, degli immigrati nella nostra città” . Circa le condizioni di accoglienza, David definisce “assurdo pensare di attivare un piano di accoglienza ammassando più di 500 immigrati nelle tendopoli del Pala Nebiolo, trasformandola in una non adeguata struttura di accoglienza, sita in una zona residenziale, dove ci sono numerose scuole e quindi la presenza di numerosi ragazzi e bambini”. La cosa che angustia di più l’esponente politico, però, è il tempo di incubazione della malattia, dal momento che varia “dai 2 ai 25 giorni circa. Quindi come si fa all’arrivo degli immigrati a stabilire con estrema certezza che ognuno di essi sia un soggetto sano e che non metta a rischio la nostra città?”. In questa domanda, David risponde al problema che con tanto accoramento ha posto, dal momento che ogni migrante, partendo dall’Africa sub-sahariana, impiega minimo sei mesi – ma anche un anno e oltre – per arrivare all’imbarco sulle coste dell’Africa Settentrionale. Questo perché i percorsi della “tratta” attraversano il deserto e sono soggetti a numerosissime battute d’arresto.

“La malattia da virus Ebola uccide in circa 2/3 settimane da quando viene contratto il virus – spiega Giuseppe Cannuni, medico specialista in malattie infettive – Facendo un riferimento specifico ai migranti, coloro che vengono dalle zone interessate di diffusione del virus ci mettono mesi, spesso anni prima di raggiungere le coste libiche dalle quali poi vengono imbarcati, pertanto appare estremamente improbabile un contagio da parte loro”. A meno che non si creda che i rifugiati viaggino in charter per poi farsi calare in barconi fatiscenti in prossimità delle coste italiane per puro passatempo. “Appare improbabile un epidemia importata in Italia a seguito dei flussi migratori provenienti dalle nazioni africane – continua lo specialista -Premesso che il virus in questione, da quando identificato (1976), è sempre stato attivo solo, ed esclusivamente, nelle regioni dell'Africa sub-sahariana, non ha biologicamente le caratteristiche adatte a creare pandemie o epidemie al di fuori delle aree in cui è già diffuso. Intanto a differenza dello spauracchio H1N1, non ha diffusione aerea, ma soltanto attraverso il contagio ematico con sangue e/o altri liquidi biologici infetti. A giocare contro la diffusione del virus è la rapidità di progressione della malattia e la sua alta letalità (circa 70%), considerando che il periodo d'incubazione varia dai 3 ai 18 giorni, più frequentemente 7, inizia dando sintomi aspecifici quali febbre, malessere, artralgie, sintomi gastro-intestinali e spesso un esantema maculo-papulose, risulta fatale per emorragie viscerali attorno al 6-7 giorno. Coloro che guariscono non sono contagiosi già dopo 3 settimane. Fino al 2008 sono stati segnalati soltanto 3 casi di ebola come "malattia da importazione", di questi solo 1 al di fuori del continente africano, mai nessun caso in Italia”.

Commentando il comunicato di Paolo David , il consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso, Ivana Risitano , afferma che: “quando denuncia le condizioni disumane del Palanebiolo, neanche una parola è spesa per condannare la scelta criminale di chi tiene rinchiusi e ammassati in una tendopoli centinaia di uomini; e i fratelli migranti, sono questo: un pericolo per la sicurezza e la salute dei messinesi. Solo questo. Null’altro traspare. Non la loro sofferenza. Non la nostra responsabilità. Ci sfugge che noi di ebola a causa loro non moriremo; loro, invece, a causa nostra muoiono di fame e sete, di malattie e guerra. L’abbiamo scelto noi – e lo scegliamo ogni volta che passivamente lo assecondiamo – un mondo così ingiusto, in cui la più grossa parte dell’umanità è costretta a vivere sotto la soglia dei diritti, mentre il nostro Occidente consumista prosciuga le risorse e la dignità del resto del pianeta”.

Attendiamo, dopo l’ebola, la prossima psicosi xenofoba, magari sulla peste o il cannibalismo…

Eleonora Corace

8 commenti

  1. Consiglio di andarsi a guardare/rivedere il servizio sull’argomento profughi clandestini – malattie che hanno trasmesso ieri sera alla Iene, occhio alla frase “che Dio che la mandi buona”.

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  2. Consiglio di andarsi a guardare/rivedere il servizio sull’argomento profughi clandestini – malattie che hanno trasmesso ieri sera alla Iene, occhio alla frase “che Dio che la mandi buona”.

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  3. Come dice bene IZZIO:
    Consiglio di andarsi a guardare/rivedere il servizio sull’argomento profughi clandestini – malattie che hanno trasmesso ieri sera alla Iene, occhio alla frase “che Dio che la mandi buona”.

    Ricordo che “Rischio Improbabile” o “Molto Basso” non vuol dire Impossibile!

    Se dovesse accadere un contagio di Ebola, l’OMS dirà che non sono state prese le dovute precauzioni e amen.

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  4. Come dice bene IZZIO:
    Consiglio di andarsi a guardare/rivedere il servizio sull’argomento profughi clandestini – malattie che hanno trasmesso ieri sera alla Iene, occhio alla frase “che Dio che la mandi buona”.

    Ricordo che “Rischio Improbabile” o “Molto Basso” non vuol dire Impossibile!

    Se dovesse accadere un contagio di Ebola, l’OMS dirà che non sono state prese le dovute precauzioni e amen.

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  5. CRISTO SI E’ FERMATO A EBOLA…….

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  6. CRISTO SI E’ FERMATO A EBOLA…….

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  7. MA sta scherzando?? siamo noi, secondo la signora risitano, che siamo poco informati, mal pensanti e cinici.
    Menomale che sa tutto sanno lei…
    Senza parole…sono veramente senza parole…

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  8. MA sta scherzando?? siamo noi, secondo la signora risitano, che siamo poco informati, mal pensanti e cinici.
    Menomale che sa tutto sanno lei…
    Senza parole…sono veramente senza parole…

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