Caos elezioni, Elio Sauta e Carmelo Costa presentano un esposto alla Procura e chiedono il sequestro degli atti

Caos elezioni, Elio Sauta e Carmelo Costa presentano un esposto alla Procura e chiedono il sequestro degli atti

Redazione

Caos elezioni, Elio Sauta e Carmelo Costa presentano un esposto alla Procura e chiedono il sequestro degli atti

giovedì 19 Giugno 2008 - 10:47

I due candidati al consiglio comunale della lista “Voce – Genovese Sindaco- vanno in tribunale, dopo le notizie riportate dal nostro sito

Il caos delle elezioni finisce in procura. Dopo l’inchiesta aperta ieri, oggi la notizia dell’esposto presentato da due candidati al consiglio comunale della lista “Voce – Genovese sindaco-, l’ex presidente dell’Istituzione dei Servizi sociali Elio Sauta e Carmelo Costa. I due chiedono «il sequestro immediato delle schede elettorali e dell’intera documentazione inerente le operazioni di voto sia dei seggi corrispondenti alle sezioni cittadine, sia gli atti collegati anteriori, contemporanei e successivi», oltre all’avvio di «un’inchiesta giudiziaria ai fini di mettere in luce eventuali irregolarità e vizi inerenti le operazioni elettorali e le eventuali attribuzioni di responsabilità», e infine «ove ritenuto necessario raccordare l’azione giudiziaria qui invocata a quanto già in corso circa la defezione di 67 presidenti di seggio nominati dalla Corte d’appello».

In virtù di tutto questo, a Palazzo Zanca si attende da un momento all’altro l’arrivo della polizia per il sequestro degli atti, in una clima surreale nel quale candidati e amici degli amici si aggirano per i corridoi in cerca di notizie, dati e “ufficialità-, col serio rischio di parlare del sesso degli angeli.

Tornando all’esposto, Sauta e Costa fanno naturalmente riferimento alla comunicazione fatta dal dirigente del Dipartimento demografico Carmelo Altomonte e alle notizie in merito riportate dal nostro sito. «Dette notizie hanno suscitato preoccupazione, aumentata in seguito alla scoperta che sono stati chiamati presso il Seggio centrale del Comune di Messina i presidenti di numerosi seggi, onde compilare e sottoscrivere le pagine bianche dei verbali non compilate e sottoscritte al momento dello spoglio». Il tutto senza la presenza degli altri componenti del seggio e dei rappresentanti di lista. Un esposto, scrivono Sauta e Costa, presentato nell’interesse che dalle operazioni elettorali «emerga un risultato che non possa poi essere travolto da futuri ricorsi e considerato che oggi stesso si potrebbe procedere alla proclamazione del sindaco (come infatti dovrebbe avvenire a breve, ndr), ovvero alla convocazione del ballottaggio per la carica di sindaco, considerato che sembra sia sufficiente lo spostamento di circa 1500 voti per arrivare a detta convocazione». Si vuole scongiurare che «il nuovo governo cittadino cominci il suo percorso inficiato dal dubbio dell’illegittimità della sua investitura a fronte dei tanti rovesci, voluti o costruiti, che hanno caratterizzato la travagliata storia comunale più recente».

Il tribunale si muove, la cittadinanza aspetta. La democrazia, in ogni caso, continua a rimanere sospesa.

(nella foto tutti i plichi ammucchiati al seggio centrale)

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