L’Udc a confronto con Buzzanca e Ricevuto. Pronta una mozione sul Piano paesaggistico

L’Udc a confronto con Buzzanca e Ricevuto. Pronta una mozione sul Piano paesaggistico

L’Udc a confronto con Buzzanca e Ricevuto. Pronta una mozione sul Piano paesaggistico

sabato 09 Gennaio 2010 - 14:31

Incontro tra una delegazione del partito e il sindaco e il presidente della Provincia per fare il punto sul momento politico. La mozione: si chiede a Buzzanca di verificare la conformità se i vari iter in corso sono conformi al Piano, di non presentare osservazioni senza passare dal consiglio comunale e di bloccare la pianificazione urbanistica fino all’aggiornamento del Pai

Un confronto breve, non necessariamente formale ma certamente cordiale, durante il quale si sono chiarite alcune posizioni e se ne sono rafforzate altre. Questo è stato l’incontro tenutosi stamani tra il sindaco Giuseppe Buzzanca, il presidente della Provincia Nanni Ricevuto e una delegazione dell’Udc composta dai parlamentari Gianpiero D’Alia e Pippo Naro, il deputato regionale Giovanni Ardizzone, i neo vicecommissari provinciali Giorgio Muscolino e Matteo Francilia e i capigruppo al Comune e alla Provincia. Si è parlato del rispetto dei rapporti di forza, della consistenza numerica di un Udc che fa la differenza, come riconosciuto dagli stessi Buzzanca e Ricevuto, ma anche delle strategie future. Una riguarda in particolare le politiche del territorio ed in particolare il Piano paesaggistico, divenuto ormai una realtà della quale non si può fingere la non esistenza. Sull’argomento, cavallo di battaglia del vicesindaco Ardizzone, i nove consiglieri comunali dell’Udc, Bruno Cilento, Mario Rizzo, Giorgio Muscolino, Mimmo Guerrera, Giuseppe Melazzo, Tanino Caliò, Marcello Greco, Pippo Ansaldo ed Enzo Messina, hanno presentato una mozione che approderà presto in consiglio comunale e che lunedì verrà presentata nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa.

Il punto di partenza: l’attuale assetto normativo prevede una pluralità di strumenti urbanistici, il principale dei quali, a livello comunale, è il Piano regolatore, subordinato però a vari provvedimenti regionali, tra i quali il Piano territoriale e il Piano paesaggistico. Le direttive e le prescrizioni di quest’ultimo, sottolineano i consiglieri, «prevalgono immediatamente sulle prescrizioni e le previsioni degli strumenti urbanistici e dei piani di settore». Il Piano paesaggistico dell’ambito 9, quello che interessa direttamente Messina e altri 67 comuni, è stato trasmesso dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina il 23 dicembre scorso e entro tre mesi potranno essere presentate eventuali osservazioni. Entro diciotto mesi, invece, «i Comuni, la Provincia e gli Enti gestori delle aree naturali protette sono tenuti a conformare e adeguare gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica alle previsioni del Piano, approvando le modifiche necessarie per renderli coerenti e rispondenti».

Per completare il quadro, i consiglieri Udc aggiungono che negli ultimi anni la legislazione italiana ha recepito la normativa ambientale dopo che «si è creata una diffusa sensibilità ambientale»: basti pensare che il territorio messinese è stato interessato da tre aree della rete Natura 2000 e precisamente dalla Zona protezione speciale dei Monti Peloritani e da due siti di importanza comunitaria corrispondenti ai Laghetti di Ganzirri e ai monti Peloritani. Al tempo stesso, sottolineano, «la Regione siciliana, a tutt’oggi, nonostante il grave dissesto idrogeologico, non ha provveduto all’aggiornamento del P.A.I. che riguarda anche il Comune di Messina». Per tutte queste ragioni, i consiglieri dell’Udc fanno tre richieste precise al sindaco: «verificare se gli atti di pianificazione territoriale ancora in itinere sono conformi o meno all’adottato Piano Paesaggistico; non proporre osservazioni, reclami o proposte al Piano Paesaggistico senza il preventivo confronto con il consiglio, organo competente in materia di pianificazione territoriale; sospendere l’invio al Consiglio di atti di pianificazione urbanistica, fino all’approvazione dell’aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico da parte della Regione». La partita, come si può intuire, è molto grossa. E in ballo, presto o tardi, potrebbe esserci la stabilità politica dell’Amministrazione comunale.

(foto Sturiale)

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