Accorinti: «Ogni quartiere abbia un centro culturale»

Accorinti: «Ogni quartiere abbia un centro culturale»

ELENA DE PASQUALE

Accorinti: «Ogni quartiere abbia un centro culturale»

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mercoledì 11 Aprile 2012 - 15:42

Il leader del Movimento per la Cultura invita l’amministrazione a valutare l’ipotesi di “convertire” le scuole dismesse a punti di ritrovo attrezzati con biblioteche e sale di cultura. In cantiere numerose iniziative

Dalle macerie può nascere qualcosa di buono e il Movimento per la Cultura di cui si è fatto promotore il prof. Renato Accorinti ne è la dimostrazione. Le macerie, o meglio i resti, sono quelli delle centinaia di libri dell’archivio storico per anni abbandonati negli scantinati della scuola Enzo Drago e tratti in salvo, in extremis, proprio grazie alla caparbietà di Accorinti. Una vera e propria battaglia per mettere a conoscenza l’opinione pubblica dell’indolenza di cui ha rischiato di rimanere vittima il patrimonio culturale cittadino. Vicenda che, come si sa (vedi correlati), non è passata inosservata agli “occhi” della magistratura che sul caso archivio storico ha aperto un apposito fascicolo.

Oggi però è tempo di girare pagina ed è questo che si propone di fare il Movimento, che chiama a raccolta quanti abbiano veramente a cuore il futuro di Messina. Un futuro che per Accorinti, come avviene in tutte le città civili, non può non passare attraverso la cultura. Tante i progetti e le iniziative in cantiere presentate in conferenza stampa e di cui si discuterà in modo più approfondito durante l’incontro che si terrà domani pomeriggio, con inizio alle 17.30, al Salone delle Bandiere di palazzo Zanca. Una di queste vede protagonisti i commercianti messinesi: oltre 120 quelli che hanno già aderito e che appenderanno sulle vetrine dei loro negozi un manifestato “inneggiante” la cultura con su scritta una frase simbolo riferita al diverso tipo di attività commerciale.

Un primo tentativo per sensibilizzare l’opinione pubblica in vista però di un obiettivo ben più ambizioso, quello cioè di fornire ogni quartiere della città dei centri culturali, con biblioteca e sale di lettura in cui possa avvenire un confronto e continuo scambio di idee. Il “dove” ricavare tali spazi per Accorinti è presto detto. Il promotore del Movimento, infatti, afferma che una prima strada potrebbe essere quella di partire dal recupero degli edifici scolastici (21 in totale) che l’amministrazione, con apposita delibera di giunta (vedi correlato), ha deciso di dismettere perché non ritenuti idonei per finalità didattiche: «Perché non cominciare a sfruttare questi spazi – afferma Accorinti – come luoghi di cultura? E’ un’opportunità che non dobbiamo lasciarci sfuggire».

Ma come detto, di questo e molto altro, si discuterà nel corso dell’appuntamento di domani pomeriggio a cui il promotore del Movimento chiede intervenga anche il sindaco Buzzanca: «Noi non siamo contro nessuna amministrazione, anzi dobbiamo lavorare in sinergia. Invito il primo cittadino a partecipare».L’incontro si svolgerà in quella stessa sala (Salone delle Bandiere, ndr) a cui nelle scorse settimane l’amministrazione aveva imposto di divieto per l’organizzazione dell’appuntamento che invece si svolgerà domani: «Buzzanca ha cambiato idea – conclude Accorinti – speriamo che ci sorprenda onorandoci della sua presenza». (E.DEP)

Un commento

  1. liliana parisi 15 Aprile 2012 13:56

    Con tutto il rispetto per Accorinti,penso che quegli edifici,almeno temporaneamente, andrebbero utilizzati come abitazioni per chi vive in baracca,o è stato sfrattato,o ha occupato abusivamente case assegnate ad altri. Questo potrebbe permettere, ad esempio, lo sbaraccamento completo di Fondo Fucile(dove c’è il pericolo dell’amianto)e/o la consegna ai legittimi assegnatari degli alloggi popolari attualmente occupati abusivamente. Per fare cultura più che edifici occorre volontà, e poi non si può fare vera cultura accettando contemporaneamente che ci siano in città situazioni da Terzo Mondo

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