A promuoverla l'associazione "Invece del ponte", che elenca una serie di motivi in antitesi al via libera alla grande opera
MESSINA – La avevano annunciata e ora l’hanno presentata. Una diffida al Cipess riguardo all’approvazione del progetto del ponte sullo Stretto. L’associazione “Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto” ha presentato formale diffida al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile in merito alla procedura di approvazione del progetto definitivo. La diffida evidenzia al Cipess “una serie di motivi per cui il progetto che, non avendo superato la Valutazione d’incidenza ambientale “di livello appropriato”, dovrebbe essere autorizzato “in deroga” secondo la Direttiva Habitat, risulta inapprovabile.
Ecco le motivazioni secondo l’associazione:
- “Alternative ignorate: contrariamente a quanto affermato dal governo, esistono alternative progettuali. Nel 2021, un gruppo di lavoro tecnico ha indicato un ponte a tre campate in altra localizzazione come soluzione potenzialmente migliore sotto i profili tecnico, ambientale ed
economico, che è stata omessa e ignorata dal proponente. - Motivazioni Iropi infondate: gli “Imperativi imotivi di preminente interesse pubblico” invocati nella delibera del Consiglio dei ministri si basano su documenti non riscontrabili e su presupposti non dimostrati o smentiti. In particolare, la presunta valenza militare dell’opera è confutata
da analisi tecniche di fonti militari. - Incremento irregolare dei costi: i costi del progetto hanno già superato il limite del 50%
di aumento senza una nuova gara, e i meccanismi di revisione previsti dai decreti ad hoc risultano in
contrasto con la normativa europea sugli appalti (su questo tema ci sono state le raccomandazioni del presidente Anac e le rassicurazioni dell’ad Ciucci, n.d.r.)”.
“Sul ponte e la compensazione ambientale serve il parere della Commissione europea”
Il comitato evidenzia altresì che l’ultimo “parere” della Commissione Via-Vas (Valutazione d’impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica), “pur nella sua incompletezza e contraddittorietà, rinvia alla Commissione europea la facoltà di verificare se le “misure di compensazione ambientale” proposte dal progettista siano o meno in linea con le norme europee. Ciò implica che la Commissione dovrà esprimere il “previo parere” sul progetto richiesto dalla Direttiva Habitat. Il governo non può dunque limitarsi a “informare” la Commissione, come sembra intenzionato a fare”.
Ed ecco le conclusioni: “Alla luce di tali criticità l’associazione richiama il Cipess alle proprie responsabilità istituzionali, sottolinea l’impossibilità e avverte che un’eventuale approvazione del progetto in queste condizioni esporrebbe lo stesso comitato a rispondere in tutte le sedi competenti”.

allora dato che voi fate la diffida al cipess voi pagherete i soldi alla caronte e tourist e bluferries per i pendolari e residenti dato che il ponte non lo volete
Il transito sul ponte sarà a pagamento, ed è stato già precisato che a tariffa sarà in linea con gli attuali prezzi di traghettamento.E il consumo e l’inquinamento aumenteranno, perché si dovrà giungere fino a Villafranca per accedere alle rampe di accesso. Stessi prezzi, chilometraggio molto maggiore. Altro che 2,50 euro di biglietto per i pedoni…anche perché sul ponte si dovrà transitare con un veicolo, non a piedi, e non sono previsti altri mezzi di traghettamento come gli aliscafi.
Poveri pendolari, costretti a pagare il triplo…..
Da un lato ANAC con le sue note che sollecitano l’aumento dei controlli e non la loro diminuzione come auspicato da Salvini.
Ancora il direttore della Dia di Catanzaro che dice chiaro e tondo che la ndrangheta ha già programmato i suoi passi.
Dall’altro le puerili rassicurazioni di un ministro che non ha mai compiuto nulla di concreto nella sua carriera.
Questa è premeditazione.
Nel paese dei NO, l’impresa titanica non è costruire il ponte, ma ottenere I permessi !!! Che paese di 💩