Reggio, post-“Miramare” / Il Conia che non t'aspetti: no sciacalli, urge responsabilità

Reggio, post-“Miramare” / Il Conia che non t’aspetti: no sciacalli, urge responsabilità

mario meliado

Reggio, post-“Miramare” / Il Conia che non t’aspetti: no sciacalli, urge responsabilità

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lunedì 22 Novembre 2021 - 19:00

Il sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano d'opposizione: stringiamoci tutti assieme e difendiamo la chance d'accedere alle risorse del Pnrr

REGGIO CALABRIA – In queste ore, Saverio Pazzano – consigliere comunale reggino ed ex candidato sindaco del movimento “La Strada”, candidato alle ultime Regionali nella coalizione che supportava l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris – in conferenza stampa ha lanciato strali durissimi contro Giuseppe Falcomatà.
Più o meno nelle stesse ore, un “compagno di cordata” e del macro-movimento demagistrisiano demA, il consigliere metropolitano e sindaco di Cinquefrondi Michele Conia, preferisce una posizione diversa. Molto più defilata “nel merito”, e invece gravida di preoccupazione per il futuro del Reggino.

Ingegneria istituzionale discutibile

“Processo Miramare”, Giuseppe Falcomatà
fa il suo ingresso in aula-bunker

La sospensione della figura apicale di Palazzo Alvaro, ragiona Conia, incarna «un duro colpo per il territorio metropolitano in un momento storico in cui le ingenti risorse per la ripresa economica post crisi pandemica messe a disposizione dal Pnrr hanno la necessità d’essere gestite e veicolate nei territori attraverso l’intervento diretto degli enti intermedi e territoriali. È l’ennesima dimostrazione che la riforma istituzionale di Province e Città metropolitane ha fallito, legando il destino del sindaco del capoluogo a quello dell’intero territorio dell’ex provincia».

Salvaguardare i fondi del Pnrr

Michele Conia, pur all’opposizione sugli scranni di Palazzo Alvaro, «oggi non contesta e non commenta nel merito la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria e i dettami, opinabili, della “legge Severino”, ma denuncia, con forza, il rischio-commissariamento per l’Ente metropolitano e le gravissime conseguenze che questo potrebbe provocare sulle importanti scelte» riconducibili a un Piano nazionale di ripresa e resilienza a suo avviso «già afflitto da forte centralismo».
Per cui, le eventuali dimissioni di Falcomatà – «naturali, indotte o forzate», senza distinguo – appaiono a Conia «una jattura per le Amministrazioni locali del territorio metropolitano reggino» non sotto il profilo politico, ma della fondamentale possibilità d’accedere alle risorse del Piano.

«Non è tempo di sciacallaggio»

«Mi appello quindi alla responsabilità delle forze democratiche del territorio – aggiunge il sindaco di Cinquefrondi e metroconsigliere di minoranza – per sopperire, con spirito unitario e nel rispetto non solo dei ruoli, ma soprattutto del popolo rappresentato, in questa difficile ed epocale fase politica e socioeconomica per l’intera area metropolitana reggina. La mia storia politica mi insegna che c’è un tempo per la responsabilità istituzionale e per le priorità ed uno per l’azione politica: questo non è il tempo dello sciacallaggio, ma della responsabilità».

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