Risanamento a Messina. Obiettivo 200 case da comprare entro fine 2020

Risanamento a Messina. Obiettivo 200 case da comprare entro fine 2020

Marco Ipsale

Risanamento a Messina. Obiettivo 200 case da comprare entro fine 2020

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mercoledì 19 Agosto 2020 - 07:00

Era lo stesso obiettivo, fallito, del 2019. Ecco tutti i fronti aperti e i dettagli

Case D’Arrigo abbattute e 32 alloggi assegnati a chi le abitava. E’ l’unica operazione andata a buon fine, al momento, da quando il Comune di Messina ha deciso di acquistare case sul mercato.

L’obiettivo, fallito, era quello di comprarne 200 entro fine 2019, resta uguale ma spostato avanti di un anno, entro fine 2020, cioè entro i prossimi quattro mesi e mezzo, anche se a gennaio il sindaco De Luca aveva parlato di 500 case, cioè il numero acquistabile con una quarantina di milioni disponibili di Pon e Poc Metro.

I fondi regionali non ancora arrivati

Era stato annunciato anche l’arrivo di 14 milioni dalla Regione ma – si legge nella relazione annuale di Arisme -, “pur avendo trasmesso nel mese di novembre del 2019 alla Regione Siciliana tutta la documentazione per l’acquisto di 57 alloggi (spesa complessiva 4,4 milioni di euro), allo stato, per problemi legati alla fase della riproduzione di due decreti, non è stato possibile avvalersi di tali risorse. Parimenti, si è in attesa di assegnazione della somma di 5 milioni per la fase di demolizione e risanamento aree sbaraccate”. Insomma, dalla Regione, nonostante gli annunci, ancora non è arrivato un euro e l’unica fonte di finanziamento sono i fondi europei Pon e Poc Metro.

I fondi disponibili – Pon e Poc Metro

Mentre in Parlamento sono state presentate alcune proposte di legge per la gestione dell’emergenza baracche a Messina, il Comune avrebbe quindi già in cassa i fondi per acquistare 500 case. Non abbastanza per eliminare definitivamente il problema, visto che di case ne servirebbero più di 2.000, ma sarebbe la prima vera svolta dopo anni di lentezze burocratiche. Basti pensare, ad esempio, che dal 2004 al 2019, in 15 anni, si è riusciti a consegnare solo 554 case. Il Comune ha poi ottenuto un finanziamento da 9 milioni per realizzare 69 case, un asilo nido e 18 residenze speciali al rione Taormina. Altre 9 case potranno essere fatte con 1 milione e 200mila euro del Po Fesr 2014/2020 e un cofinanziamento comunale di 240mila euro.

Il vecchio censimento e il nuovo

La stima del 2019 prevede un fabbisogno di 2151 case. Con la legge regionale 17 del 19 ottobre 2019, sono state incluse 9 zone baraccate mai censite a Minissale, Fondo Granata, Contesse, Cep, Gazzi, Gazzi spiaggia, via Bonsignore, via Gaetano Alessi, San Filippo (Superiore e Inferiore). 77 casette, di cui 13 in muratura (a San Filippo) e 64 baracche (di cui 15 con rischio amianto); ci abitano 241 persone, di cui 33 invalidi con gravi problemi sanitari, 54 minori, 8 immigrati. 22 famiglie hanno gravi difficoltà economiche, 28 hanno il reddito di cittadinanza.

Il patrimonio comunale e le diffide

Il Comune possiede circa 1500 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il servizio fitti attivi ne ha di recente controllati 1130 e ha inoltrato 59 diffide per la riconsegna delle chiavi, a causa della mancanza di requisiti.

Il punto della situazione

E visto che i fondi ci sono, almeno per acquistare circa 500 alloggi, a che punto siamo? I dati nella relazione dell’assessore Salvatore Mondello e di Arisme. 750 offerte di vendita finora ricevute, di cui 360 valutate dal gruppo di esperti rev (valutatore europeo riconosciuto) creato dal Comune, che ha assegnato circa 600 incarichi a professionisti esterni. Via libera all’acquisto di 82 alloggi, con procedimenti da concludere presumibilmente entro ottobre, poi si ipotizza l’acquisto di altre 120 case. Arisme ha rendicontato finora circa 5 milioni e mezzo di euro a valere sul Pon Metro.

Le nuove strategie

Finora è possibile offrire in vendita al Comune solo case in perfette condizioni, ma non arrivano abbastanza offerte. Allora si cambierà strategia, ecco le nuove idee: 1. recupero patrimonio esistente con previsione di sopraelevazione; 2. valorizzazione aree con ipotesi permuta; 3. stipula preliminare acquisto fabbricati allo stato rustico; 4. bando per acquistare alloggi da ristrutturare; 5. insediamenti provvisori piccole aree (massimo 25) da utilizzare per casi urgenti (problemi sanitari e ordinanze demolizione a seguito accertamento pericolosità strutturale); 6. progettazione e costruzione; 7. introduzione “fondo capacitazione” (cioè contributo per acquisto casa in proprio); 8. ipotesi locazione diretta aventi diritto alloggi con contributo pubblico.

Le demolizioni

A dicembre 2018 sono state liberate alcune baracche a Camaro Sottomontagna, a febbraio 2019 ad Annunziata, via delle Mura e via Macello Vecchio, ma non sono ancora state demolite perché accanto ce ne sono altre abitate. La priorità di demolizione va quindi a queste zone, poi a Fondo Fucile e Fondo Saccà. L’obiettivo: almeno due di questi lotti entro l’anno.

Il caso delle 27 famiglie di via Alessandria

Dal 2008 il Comune di Messina paga 90mila euro all’anno (oltre assicurazione, 50 % spese di registro e Imu) alla Gife srl per l’affitto di 27 case in via Alessandria 27. C’è un contenzioso in corso e né la società né il Comune (“tenuto conto delle pessime condizioni in cui versa l’immobile”) vogliono proseguire il contratto in scadenza. Ma dove andranno queste famiglie? Sono in corso i controlli sulla loro situazione reddituale, in particolare sul reddito di cittadinanza: 2 sono proprietarie di immobili, quindi è stata fatta richiesta di rilascio, una delle due eseguita; 8 risulterebbero occupanti abusivi; ne restano 17, per i quali si sta valutando se pagare un affitto o reperite altre case nel patrimonio comunale o dell’Iacp.

Il progetto Capacity

Il termine per il completamento del progetto è il 3 maggio 2021. I beneficiari di Fondo Saccà sono 68. Per 40 è previsto il capitale di capacitazione (contributo per acquistare case in proprio), per 28 l’acquisto di case da parte del Comune. A Fondo Fucile, invece, 39 beneficiari, di cui 26 con capitale di capacitazione e 13 con acquisto di case da parte del Comune. Una volta sbaraccato Fondo Saccà (costo 313mila euro, per Fondo Fucile invece 800mila euro), prevista la realizzazione di un condominio ecologico con 12 nuove case, finanziato con 2 milioni 200mila euro.

L’importo previsto dal progetto Capacity è di 11 milioni 642mila euro, di cui 3 milioni 727mila euro già rendicontati nel 2019, 4 milioni 775mila euro da rendicontare entro il 2020, 3 milioni 140mila euro da impegnare a fronte dell’affidamento ad Arisme.

Finora, a Fondo Saccà il Comune ha erogato 36 capitali di capacitazione e acquistato 24 alloggi, a Fondo Fucile 14 capitali di capacitazione e 3 acquisti.

Le scuole occupate

Nella relazione dell’assessore Alessandra Calafiore si legge che 30 famiglie (di cui 25 con reddito di cittadinanza), 130 persone (di cui 104 disoccupati e 62 minorenni, ma il totale non coincide), vivono nelle ex scuole Foscolo, Cataratti, Casa Paradiso e Santa Lucia sopra Contesse. Un’urgenza – si legge nella relazione – “sia per le situazioni ammalorate delle scuole occupate sia ancor di più per la situazione di emergenza sanitaria”. Una situazione creata “a seguito di provvedimenti scandalosi posti in essere dalla precedente Amministrazione”.

Per l’ex asilo di Santa Lucia sopra Contesse, in particolare, gli occupanti hanno fatto lavori in autorecupero per ricavare 8 unità immobiliari, che “potrebbero essere utilizzabili”. Le altre scuole, invece, “saranno liberate tempestivamente, sia per le pessime condizioni in cui versano le strutture, che non sono agibili, sia perché a seguito dell’emergenza sanitaria occorre intervenire per eliminare situazioni di promiscuità e condivisione di spazi comuni”. Come? Con “assegnazione di alloggi reperiti nel patrimonio comunale e Iacp”. Quando? “Entro luglio 2020”. Ma il termine è già passato.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Franco Fabiano 19 Agosto 2020 09:31

    Ma scusate…a Messina ci sono ancora persone che vivono nelle baracche? Se ricordo bene il supereroe aveva promesso in tv nazionali che dopo un paio di mesi dal suo insediamento, a Messina non ci sarebbe stata una sola baracca! E quindi…sig. supereroe? Com’è finita? È finita che le persone stanno ancora nelle baracche!

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  2. Il paradosso è che c’è chi ci ha creduto e …. ci crede ancora. Lui il fumo lo sa vendere bene. Agli allocchi! Andate a vedere in che condizioni versa l’area di via Taormina. Erbacce ad altezza uomo, materiale di risulta di vario genere e soprattutto non esistono più le lamiere installate come recinzione. Saranno servite a qualcuno per costruire altre baracche? Ed i bambini che giocano dentro quell’area? Accorinti era scarso, anzi scarsissimo e vittima dei Suoi assessori. Ma questo è molto peggio e senza assessori ma figuranti buoni per scaldare le poltrone che producono reddito sulle spalle dei messinesi.

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