Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), l'Arma ricorda il maresciallo Azzolina

Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), l’Arma ricorda il maresciallo Azzolina

Dario Rondinella

Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), l’Arma ricorda il maresciallo Azzolina

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giovedì 17 Giugno 2021 - 16:00

Questa mattina si è svolta la cerimonia di commemorazione nel 25esimo anniversario dell'omicidio del maresciallo Azzolina

Questa mattina, in  Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), è stato ricordato il 25° anniversario dell’omicidio del maresciallo capo Pasquale Azzolina, Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Il rispetto delle vigenti disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica non ha consentito di svolgere la consueta cerimonia, ma l’Arma dei Carabinieri ha sentito forte il dovere di ricordare con un momento di raccoglimento la memoria del commilitone che ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. Un ricordo indelebile, un esempio costante nella vita di ogni carabiniere, foriero di indicazioni proprio in questo momento della vita del paese in cui il servizio reso al prossimo è quanto mai sentito.

Il comandante provinciale, colonnello Marco Guerrini e il comandante del Gruppo di Gioia Tauro, tenente colonnello Gianluca Migliozzi, insieme alla vedova, signora Marianna, e ai familiari hanno deposto alle, presso la lapide di località Ponte Crasta di Sant’Eufemia, una corona di alloro, in segno di ricordo dell’eccidio del militare avvenuto il 17 giugno 1996.

LA STORIA

La sera del 17 giugno 1996, il militare di servizio alla caserma di Sant’Eufemia comandato nel turno 15.00-22.00, trattenutosi per la compilazione di alcuni atti, riceveva una telefonata anonima che segnalava in località “Ponte Crasta” la presenza di individui sospetti nei pressi di una moto-ape. Il militare rappresentava subito i fatti al comandante della Stazione, maresciallo Azzolina, il quale senza esitazione con l’auto di servizio ed in uniforme si recava, unitamente a quest’ultimo, nella località indicata.

Giunti in località “Ponte Crasta”, i militari notavano due giovani fratelli del luogo, da loro conosciuti, intenti a smontare pezzi del motore della moto ape, abbandonata a seguito di un incidente stradale il giorno precedente. Alla vista dei carabinieri i due fratelli nascondevano alcuni attrezzi all’interno della propria autovettura parcheggiata poco distante.

Nel procedere al controllo dei due giovani, il maresciallo Azzolina, che ben li conosceva sin da ragazzi, constatava all’interno dell’autovettura la presenza di pezzi di motore, per cui invitava i due fratelli a seguirlo in caserma ed a salire a bordo dell’automezzo militare. L’invito del sottufficiale veniva accolto dal fratello minore, mentre scatenava la reazione di quello maggiore, che repentinamente estraeva una pistola beretta calibro 7.65, esplodendo a distanza ravvicinata alcuni colpi all’indirizzo del maresciallo.

Il maresciallo Azzolina, benché colpito, estraeva prontamente la propria pistola d’ordinanza, ma, prima di poter far fuoco, veniva raggiunto da un altro colpo, che lo faceva cadere esanime. I due si dileguavano a bordo dell’autovettura di proprietà e nelle ore successive al delitto venivano tratti in arresto ed assicurati alla giustizia, con il fattivo apporto del vice brigadiere Salvatore Coltello che era insieme al maresciallo e nell’azione di fuoco era rimasto ferito. Il maresciallo capo Azzolina venne insignito dell’onorificenza della medaglia di bronzo al valor militare “alla memoria”.

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