"Integrare per includere": quando il benessere sociale passa dal dialogo interculturale e dal lavoro

“Integrare per includere”: quando il benessere sociale passa dal dialogo interculturale e dal lavoro

Eleonora Corace

“Integrare per includere”: quando il benessere sociale passa dal dialogo interculturale e dal lavoro

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giovedì 27 Marzo 2014 - 15:59

“Integrare per Includere” è progetto promosso dall’URPS - Unione Regionale Province Siciliane, inserito nell’ambito di Azione ProvincEgiovani 2013 e finanziato per un importo di 154mila euro dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Unione delle Province d’Italia. Il coordinamento delle attività nella provincia di Messina e Catania vedrà il coinvolgimento dell’associazione culturale locale “Bios”.

Contro l’isolamento culturale e lavorativo, per un’integrazione sociale a 360°. È l’obiettivo ambizioso del progetto “Integrare per Includere” nato per i giovani e realizzato dai giovani delle nove Province Siciliane, promosso dall’URPS – Unione Regionale Province Siciliane, inserito nell’ambito di Azione ProvincEgiovani 2013 e finanziato per un importo di 154mila euro dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Unione delle Province d’Italia. Presentato questa mattina a Palazzo dei Leoni, vedrà la sua conclusione a fine maggio con un evento finale a Palermo.

A coordinare le attività nella provincia di Messina e Catania ,l’Associazione Culturale BIOS, già attiva da anni nell’ambito di progetti volti a promuovere il dialogo interculturale tra i giovani favorendo la partecipazione attiva e la crescita di competenze professionali.

L’inclusione sociale di giovani provenienti da contesti svantaggiati, con particolare riferimento a giovani stranieri di seconda generazione, sarà applicata sul territorio con modalità volte a stimolare la conoscenza reciproca e il dialogo interculturale, favorendo inoltre la partecipazione attiva e trasferendo ai ragazzi che parteciperanno competenze che accrescano il bagaglio culturale spendibile nel mondo del lavoro per migliorare sia le relazioni sia l'autonomia professionale. Quello dell’integrazione e del dialogo interculturale è un aspetto del progetto che ne presuppone un altro: il fornire abilitazioni professionali ai giovani per favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto nella realtà dell’impresa.

Abbiamo collaborato ai progetti analoghi che si sono svolti negli anni passati – spiega Carmelo Lembo, presidente dell’Associazione Culturale Bios – negli ultimi due abbiamo prediletto l’aspetto della tutela ambientale, quest’anno, invece, ritorniamo ad occuparci di temi sociali, in particolar modo di quello dell’integrazione. In quest’ambito spicca il disagio delle cosiddette seconde generazioni, ovvero i figli di persone migrate nel nostro Paese che, pur vivendo e studiando nel territorio, sono spesso vittime di emarginazione sociale da un lato, mentre dall’altro tendono ad isolarsi loro stessi in gruppi composti da individui della stessa origine di provenienza. Questo è un fenomeno statisticamente diffuso che impedisce una corretta integrazione e svilisce il dialogo interculturale”. I destinatari diretti del progetto saranno, per questo, sei ragazzi compresi tra ii 14 e i 35 anni, tre per così dire autoctoni e tre figli di migranti.

I destinatari diretti saranno formati dai consulenti dell’Associazione Culturale Bios per un periodo di 10 giorni, all’interno di seminari informativi. Tali seminari saranno finalizzati a favorire l’acquisizione di competenze circa i temi dell’interculturalità, della comunicazione e “politiche giovanili” specifiche per la progettazione e realizzazione di interventi innovativi di scambio di conoscenze e valorizzando delle culture altre volte all’integrazione e all’avvio dell’imprenditorialità.

A conclusione dei seminari verrà realizzato un modello pedagogico (output) innovativo da utilizzare in occasione del laboratorio presso uno degli Istituti scolastici della provincia di Messina che hanno aderito al progetto, al fine di “produrre conoscenza”. In particolare, potranno realizzare un video, un gioco, una presentazione in power point, una rappresentazione teatrale, dunque sarà lasciato ampio spazio di creatività ai giovani.

I sei ragazzi, inoltre, saranno supportati nella conoscenza delle tematiche utili per avviare forme di imprenditorialità autonome (creazione d’impresa). Tale attività, è finalizzata anche alla promozione di nuove professionalità nel settore dell’inclusione giovanile e della promozione integrata del territorio. Questo perché il lavoro è una delle forme fondamentali di integrazione sociale.

Infine, è previsto un concorso che si svolgerà presso ogni provincia della Regione, in cui ogni singolo destinatario diretto avrà la possibilità di presentare un’idea d’impresa concreta che sarà valutata, e quella migliore sarà premiata con un premio pari a Euro 2.000,00 durante il convegno finale che si svolgerà nella Provincia di Palermo. (Eleonora Corace)

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