Doppio incarico, le prossime mosse: in settimana all’Ars, il 6 dicembre in Cassazione

Doppio incarico, le prossime mosse: in settimana all’Ars, il 6 dicembre in Cassazione

Doppio incarico, le prossime mosse: in settimana all’Ars, il 6 dicembre in Cassazione

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sabato 12 Novembre 2011 - 12:07

A metà settimana la commissione Verifica poteri verrà “sollecitata” a prendere una decisione. In Cassazione si discuterà del ricorso di Rodi che chiede la decadenza da sindaco di Buzzanca

Sindaco o deputato? Deputato o sindaco? In realtà non sembra esserci alcuna margherita da sfogliare nelle mani del sindaco-deputato Buzzanca. Il quale, al momento, pare non avere alcuna intenzione di optare. Forte delle rassicurazioni dei propri legali, è deciso ad andare avanti, pur cosciente di uno stato di illegittimità acclarato dal più alto organo giuridico di un Paese dove cavilli e codicilli sembrano avere priorità sui principi etici di una politica ormai lontana dal senso comune. Ma ci saranno comunque dei passaggi, nel giro di poche settimane, che potrebbero sconvolgere ulteriormente il quadro. Il primo: a metà della prossima settimana l’avv. Antonio Catalioto, nella qualità di legale del primo dei non eletti del Pdl all’Ars Antonio D’Aquino (oggi all’Mpa), “solleciterà” formalmente la commissione Verifica poteri dell’Assemblea regionale a prendere una decisione sul caso Buzzanca. La Commissione, presieduta dal presidente dell’Ars Francesco Cascio e di cui fanno parte, tra gli altri, i messinesi del Pd Filippo Panarello e Giuseppe Laccoto, avrebbe dovuto pronunciarsi sulla posizione del deputato-sindaco entro l’estate scorsa, ma ha tergiversato, complice probabilmente l’attesa della sentenza della Corte Costituzionale. Oggi la sentenza c’è, è piuttosto chiara e dunque verrà chiesto ai parlamentari regionali di esprimersi sul loro collega.

Il secondo passaggio è stato probabilmente sottovalutato ma rischia di far saltare il banco. Proprio nel giorno in cui la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla “leggina” e dunque, in via definitiva, sulla illegittimità del doppio incarico, la Cassazione ha comunicato che l’udienza prevista per il 12 dicembre è stata anticipata al 6 dicembre. Quale udienza? Giuseppe Rodi, cittadino non nuovo ad iniziative roboanti nei confronti di amministratori cittadini (e dello stesso Buzzanca), ha presentato ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di Messina, che come il Tribunale aveva riconosciuto l’incompatibilità, per Buzzanca, tra le cariche di sindaco e di deputato, ma non aveva sancito la decadenza da primo cittadino. La rimostranza che più conta, nel ricorso di Rodi, è quella relativa alla «mancata dichiarazione di decadenza conseguentemente al riconoscimento di incompatibilità del doppio incarico». Lo stesso Rodi ha chiesto, quindi, che la Cassazione si pronunci o, in sub-ordine, disponga la restituzione degli atti alla Corte d’Appello di Messina dove, con apposito indirizzo giuridico, si discutano le tesi e le richieste avanzate dallo stesso Giuseppe Rodi. In relazione al menzionato ricorso, regolarmente notificato alle parti interessate, risultano essersi costituiti sia Buzzanca che Giulia Pisanelli, cittadina che si era già costituita “al fianco” del sindaco. La partita a scacchi continua. Solo una persona può scriverle sopra la parola fine.

6 commenti

  1. Tanto non serve a nulla in entrambe le cariche…

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  2. La testardaggine con cui Buzzanca continua questa battaglia per fini esclusivamente personali, diversamente non è nè potrebbe essere, dimostra in modo palese quanto “interesse” (“bene” sarebbe troppo pretenzioso per un barcellonese) nutra il sindaco per la città di Messina. Ritengo infatti che qualunque persona di buon senso, eletta sindaco di questa città, conscia dei problemi che attanagliano Messina ed i suoi abitanti, dovrebbe pretendere di dover assolvere unicamente ai compiti di primo cittadino. Invero, Buzzanca, altamente sofferente di manie di protagonismo, ha la necessità di poggiare il deretano su più poltrone. E’ più forte di lui e non c’è nulla da fare. Una città come Messina, con strade, trasporto pubblico, servizi sociali, pulizia ed educazione civica da terzo mondo, avrebbe bisogno di un sindaco a tempo pieno, continuamente impegnato a trovare soluzioni per rendere vivibile la città identificata quale porta della Sicilia.
    N.B. Questo mio modesto pensiero prescinde dall’appartenenza politica del sindaco. Nero o rosso, destro o sinistro, in questo momento il sindaco di Messina dovrebbe svolgere, unicamente, il compito del recupero della città.

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  3. Certo l’attegiamento dell’UDC e piu’ che equivoco il suo deputato si è da tempo dimesso da assessore ma non si stacca la spina ad un Sindaco che non rispetta la legge! Bell’esempio e poi si parla di legalità!

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  4. fino ad oggi ti possiamo chiamare il sindaco dei nastri, come potete vedere messina. Ricordiamo al nostro caro sindaco che doveva aprire lo svincolo di giostra doveva risolvere il problema degli alluvionati di giampilieri l’approdo di tremestieri tutti questi problemi li ha risolti per non parlare di altri problemi che ci sono

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  5. ne sindaco ne deputato. Non è cosa per nulla…

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  6. la dignità è una cosa seria.C’è chi ce l’ha e chi è un quaquaraquà.La colpa non è del quaquaraquà ,ma di chi ha votato il quaquaraqua’

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