Burkini: divieti e polemiche. Maria Andaloro: "Non è un problema di sicurezza ma culturale"

Burkini: divieti e polemiche. Maria Andaloro: “Non è un problema di sicurezza ma culturale”

Burkini: divieti e polemiche. Maria Andaloro: “Non è un problema di sicurezza ma culturale”

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sabato 20 Agosto 2016 - 07:25

E' un problema sopratutto culturale e quindi di informazione e prevenzione. Maria Andaloro, che ha voluto e creato Posto occupato, invita a riflettere su divieti ed imposizioni e sul dibattito sul burkini andando oltre la visione superficiale.

Parere non richiesto. Burkini
Il divieto di andare al mare col burkini, a mio avviso, è una fesseria. Perché se coprirsi è un problema e lo è in molti casi, è culturale non di sicurezza un kalasnikof sotto il burkini lo vedi E pure una cintura di tritolo, lo immagino, non ho mai indossato né l'uno e né l'altro.

Il punto è che se il burkini lo indossi per scelta personale, intima mi tocca quanto vedere un punk, gli emo, i dark, un nerd, le suore e i monaci per strada. Filosofia di vita, moda, precetto religioso e/o libertà di mostrare il proprio corpo solo a chi lo si desidera
Può sembrarmi strano, lo ammetto, ma perché non mi appartiene quel modello culturale ma se è una
Scelta, una libera scelta, posso, voglio e devo rispettarla

Come desidero che si rispetti la mia scelta di indossare ciò che voglio e non omologarmi a certi canoni estetici occidentali (condivido la filosofia di Anna Magnani … )
E non mi pare manco il caso di buttarla sulla mortificazione del corpo e della negazione della femminilità e intraprendere una crociata all'urlo "il bikini é mio e me lo gestisco io". Perché la mortificazione del corpo avviene quotidianamente per difetto di abbigliamento e allusioni poco velate

Qui al link una imbarazzante rassegna di come sì questa mortifica e vìola costantemente il corpo delle donne sui media
https://m.facebook.com/media/set/…

Se invece quel burqa, il burkini lo subisci, ti è imposto e non hai scelta e per esempio i tuoi ti ammazzano perché vuoi indossare i jeans e desideri vivere all'occidentale come capitò anni fa a Hina http://www.repubblica.it/…/hina-condanne/hina-condanne.html…
o a Sanaa http://www.repubblica.it/…/pordeno…/pordenone/pordenone.html
Ve le ricordate?! O come di recente alla nostra Omayma.Ecco, si! qui il problema è di sicurezza certamente, ma non "nazionale" Ma un enorme problema culturale e sociale e quindi politico
Una questione culturale, come lo è il problema della violenza, di qualsiasi genere. E in qualsisia paese.
Un enorme problema sul quale, non mi stancherò mai di dirlo, occorre lavorare ogni giorno sulla prevenzione. Sulla educazione e formazione. Integrazione non è sinonimo di imposizione, ma di dialogo e crescita reciproca.

Quindi il divieto in Francia, a mio modesto avviso, mi appare solo come un pretesto politico per buttarla in caciara in un momento di grande fragilità e in Italia per occuparsene a ruota mischiando politica, gossip, pregiudizi e antagonismi . Esponendosi pregiudizialmente su cosa indossa una donna al mare senza che ce ne fosse il bisogno distraendoci da fatti molto più emergenti
Stamattina ‪#‎cadiadaseggia sentendo le parole di questo tizio Saif Abouabid, rappresentante della comunità islamica di Milano

http://www.la7.it/…/divieto-burkini-saif-abouabid-la-franci…
Lindo lindo se n'è uscito con un pericoloso "La Francia è causa del suo male" E ho tremato.

Magari invitare e far parlare le donne? E a quello, a quelli come lui, col suo linguaggio pieno di messaggi subliminali mandarli a studiare?! Far parlare le donne, dicevo, come ha fatto Rai tre l'8 agosto in tempi non sospetti andando al mare a Sperlonga con Fathima Zahra Lafram, musulmana marocchina di 20 anni, sorella della stilista che ha ideato il burkini Hind Lafram.
Il video racconta il modo in cui l'hanno accolta i bagnanti.

http://www.rai.tv/…/ContentItem-5cbb4fe3-64e8-4acc-a6b0-903…

Io ho visto e ascoltato una giovane donna libera che faceva finalmente il bagno e i ragazzi accanto che continuavano a giocare senza la "sindrome dello zoo" tantomeno paura.

Maria Andaloro

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