"Un calcio ai pregiudizi", quadrangolare all'interno del carcere di Gazzi

“Un calcio ai pregiudizi”, quadrangolare all’interno del carcere di Gazzi

“Un calcio ai pregiudizi”, quadrangolare all’interno del carcere di Gazzi

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lunedì 13 Aprile 2015 - 10:55

L’iniziativa, nata da un’intuizione del Delegato alle attività sportive dell’Università, Prof. Daniele Bruschetta e che vede coinvolto nella parte operativa il Cus UniMe, vuol sottolineare come lo sport possa rappresentare un importante vettore per le tematiche legate ad una giustizia con funzioni riparative e conciliative da contrapporre ai meccanismi dell’esclusione in soggetti già sottoposti a fenomeni di desocializzazione

E’ stata presentata stamane presso la Sala Senato dell’Ateneo la prima edizione del trofeo “Un Calcio ai pregiudizi”, un quadrangolare di calcio a 7 che vedrà confrontarsi domani, 14 aprile, a partire dalle ore 9, all’interno della Casa circondariale di Gazzi, tre compagini universitarie (composte da studenti universitari e collaboratori del Cus Unime) ed una rappresentativa dei ragazzi della Casa circondariale.

Il Rettore, prof. Pietro Navarra e il Direttore dell’Istituto, Calogero Tessitore, hanno voluto organizzare l’evento per rilanciare una visione dello sport come strumento di promozione di valori meritevoli di tutela sociale, quali il rispetto reciproco dei contendenti pur nel più acceso confronto, la solidarietà tra i membri di una compagine nella legittima ambizione a primeggiare, il sacrificio individuale a vantaggio del risultato collettivo. L’iniziativa, nata da un’intuizione del Delegato alle attività sportive dell’Università, Prof. Daniele Bruschetta e che vede coinvolto nella parte operativa il Cus UniMe, vuol sottolineare come lo sport possa rappresentare un importante vettore per le tematiche legate ad una giustizia con funzioni riparative e conciliative da contrapporre ai meccanismi dell’esclusione in soggetti già sottoposti a fenomeni di desocializzazione.

“Questa importante iniziativa – ha detto il Rettore- permette all’Ateneo di affermare la propria presenza in tutto il territorio, anche in quella parte che spesso viene dimenticata e della quale si parla poco”.

“Abbiamo voluto fortemente questo torneo – ha dichiarato il prof. Bruschetta- perché, come già dimostrato con altre iniziative, vogliamo intendere lo sport non solo come momento agonistico, ma anche, e soprattutto, come momento di impegno civile e sociale”.

“Eventi come questo- ha sottolineato il direttore Tessitore- sono importanti perché ci danno la possibilità di continuare a parlare della realtà della Casa Circondariale di Messina spesso rimossa dal pensiero comune. Molti nostri detenuti sono impegnati giornalmente, attraverso iniziative di varia natura, in progetti di reinserimento sociale che noi abbiamo il dovere di agevolare e momenti come questi hanno in tal senso un grande valore perché essi tornano ad essere protagonisti della vita sociale collettiva”.

“L’Università di Messina- ha ribadito il prof. Francesco De Domenico, Direttore Generale dell’Ateneo- ha intrapreso un percorso di apertura al territorio a 360 gradi e questa è la dimostrazione che non si tralascia nulla”.

“Questa giornata all’insegna dello sport e del divertimento- ha concluso il presidente del Cus Unime, Nino Micali – non sarà l’unica perché abbiamo progetti anche per il futuro in maniera da coinvolgere sempre più gli ospiti della casa circondariale”.

A chiusura del torneo verranno consegnati dei gadget a tutti i partecipanti e un trofeo alla squadra vincitrice.

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