Nelle Regioni del Sud Italia aumenta la disoccupazione

Nelle Regioni del Sud Italia aumenta la disoccupazione

Nelle Regioni del Sud Italia aumenta la disoccupazione

giovedì 22 Gennaio 2009 - 14:28

Il numero delle persone alla ricerca di lavoro è salito a 883 mila unità con un aumento del 12,5%

Il tasso di disoccupazione è tornato a crescere passando al 12%, con un aumento di 1,2 punti rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Nel 2009 il Pil nelle regioni del Sud diminuirà dell’1,5% a fronte di un -1% dell’Italia, con un netto rallentamento della domanda interna.

Questa la previsione contenuta nel XVIII Report Sud della Fondazione Curella e del Diste presentato a Palermo.

Secondo l’indagine nel 2008 il Pil nel Mezzogiorno ha fatto registrare una flessione dell’1,3% e per il Centro-Nord dello 0,2%. Nella media dei primi nove mesi del 2008, il numero degli occupati al Sud è risultato di 6 milioni 504 mila unità corrispondenti a un tasso di variazione negativo pari allo 0,1% rispetto all’anno precedente (+1% il dato dell’Italia). -Il Mezzogiorno sta sprofondando – dice il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta -, al Paese questo non interessa e si parla di una supposta questione settentrionale tanto da dirottare le risorse previste per il Sud al Centro-Nord. Il dato positivo sulle esportazioni deve fare riflettere: ci dice, infatti, che il Mezzogiorno si può salvare solo contando sulle proprie forze.

Una previsione sconcertante viene espressa dal presidente del Diste, Alessandro La Monica: -Il quadro che emerge è che per il Mezzogiorno probabilmente ancora il peggio deve arrivare. Gli andamenti e i cicli economici che si registrano nelle regioni dell’area centro settentrionale, interessano il Mezzogiorno con un gap medio di circa un anno, per cui se l’economia italiana è entrata nella fase recessiva nella primavera del 2008 a cui è seguito un brusco peggioramento nel secondo semestre 2008, è prevedibile che il Mezzogiorno deve ancora vivere la fase acuta-.

Nel corso del dibattito sono state poste alcune soluzioni ideali per il superamento della crisi e del Gap tra il centro-nord e il Meridione. Il nodo strategico per molti è la riforma della Pubblica Amministrazione e l’adozione di misure anti-crisi specifiche per il Mezzogiorno.

-Il problema primario del Sud Italia è la riforma e l’innovazione della Pubblica Amministrazione, senza le quali sarà quasi impossibile invertire il destino del Meridione-, dice Francesco Saverio Coppola direttore dell’SRM (Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno).

Riccardo Padovani, direttore della Svimez sostiene che -il nodo cruciale sarà rendere le politiche anti-crisi coerenti con le specificità del Mezzogiorno e con le politiche regionali di sviluppo che non devono conoscere indebolimento in questa fase di recessione-.

Altro punto di vista autorevole da parte di Vincenzo Fazio, ordinario di Economia Politica dell’Università di Palermo:-Per fare immediati passi avanti bisogna eliminare gli ostacoli che è la Pubblica Amministrazione a porre nella gestione delle risorse e nella gestione del sostegno alle imprese-.

E per il professore Mario Centorrino, ordinario di Politica Economica all’Università di Messina, dai dati del Report -emerge l’assoluta necessità che le politiche anti-crisi siano territorializzate e tengano conto delle specificità del Mezzogiorno come la disoccupazione, le aree di povertà e il deficit infrastrutturale-.

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