Un’ impresa solidale: Francesco Tomasello

Un’ impresa solidale: Francesco Tomasello

Un’ impresa solidale: Francesco Tomasello

mercoledì 24 Giugno 2009 - 13:25

L’avventura italiana sta per concludersi, a settembre si parte con l’Europa

Francesco Tomasello (nella foto), denominato il “Forrest Gump” o “globetrotter” della bicicletta, è nato a Vibo Valenzia nel 1972, e vive da molto tempo a Messina. Ha trasformato la sua passione per la bicicletta in un efficace mezzo di diffusione della prevenzione alle dipendenze. Da dodici anni lavora a Messina nella comunità terapeutica F.A.R.O., qui incontra diverse realtà fatte di ogni tipo di dipendenza, e per una forte necessità di trasferire in maniera positiva la negatività con cui viene a contatto ogni giorno, promuove una iniziativa contro le dipendenze. Iniziativa che prevede il giro delle regioni d’Italia in bicicletta “perché sulle due ruote è piu’ facile raggiungere piu’ persone”, dice Tomasello.

Appena raggiunto il punto di arrivo, viene istituito nelle zone centrali del luogo un “centro di ascolto” mobile, costituito da una roulotte e dall’“Ammiraglia”, la sempre presente auto ricoperta di messaggi di prevenzione: dove è possibile ricevere informazioni, consigli e un aiuto concreto per coloro che hanno bisogno di sostegno contro la lotta alle dipendenze.

Grazie anche alla collaborazione della scuola media Cesario del XVII° Comprensivo, e l’appoggio del professore Antonio Sabeto di scienze motorie dell’istituto, Francesco ha avviato un progetto educativo per i ragazzi delle scuole medie di Messina dove, oltre a un confronto diretto con gli alunni, è previsto un mini-giro solidale, sempre in bici, alla scoperta dei quartieri della propria città. Vengono inoltre organizzate delle attività all’aperto, come il campeggio, per far vivere ai ragazzi uno “sballo” alternativo alle droghe e alle dipendenze in genere, seguendo il motto “Molta piccola gente, che in molti posti fa piccoli passi, può cambiare il volto della terra”.

“Ho voluto creare” dice Tomasello, “ un messaggio solidale dinamico, non statico, un messaggio che non viene dato da dietro un computer, volevo diffondere questo mio messaggio in movimento, per invitare i ragazzi a rifiutare ogni tipo di dipendenza o sballo”.

I giovani devono essere protagonisti della loro vita, viverla allo stato puro, senza essere intorpiditi dalla droga e dall’alcool: è questo il messaggio lanciato già dalla sua prima esperienza, quando, nel 2003 partecipa al primo “Giro della Sicilia” con indosso una maglietta con diversi slogan contro le dipendenze. Le tappe affrontate finora sono state parecchie; Francesco ha attraversato per migliaia di km le regioni del sud, del centro e del nord Italia: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Sardegna, Molise, Abruzzo, Toscana, Umbria, Lazio, Marche, Emilia-Romagna, Liguria , Lombardia.

Proprio in questi giorni, Francesco ha affrontato il tour del Piemonte e della Valle d’Aosta percorrendo in tutto 700 km, accompagnato dal ventiquattrenne Giuseppe Bongiovanni e al fratello ventiduenne Cosimo Bongiovanni del Team di Pesaro “Ciclimassi”; quest’ultimo però ha abbandonato la corsa alla seconda tappa.

Il giro delle regioni si concluderà entro l’estate; è prevista infatti la regione del Trentino ad agosto. Dice Francesco: “Poi si comincia con l’Europa il 5 luglio dall’Irlanda, un paese che ho sempre desiderato visitare”.

Ogni viaggio prevede dei costi e, fondamentale è il sostegno degli sponsor, che contribuiscono a un progetto di autofinanziamento ideato da Francesco, il cui il ricavato viene diviso: una parte viene donata ai ragazzi della F.A.R.O. che collaborano a questo progetto, e l’altra parte viene utilizzata per gli scopi associativi.

Molto spesso è difficile che ciò che facciamo venga compreso dagli altri. Lungo la strada hai incontrato molte persone, come ti hanno accolto? Hai trovato delle difficoltà?

“Le difficoltà le abbiamo trovate all’inizio del nostro viaggio, la gente giustamente era un pò diffidente perché non eravamo conosciuti, e rimaneva un po’ stupita non sapendo di cosa si trattava, infatti siamo partiti senza fare una grande pubblicità.

Ma fino a oggi, di strada ne abbiamo percorsa tanta, e il piu’ delle volte ho trovato persone ospitali e disponibili all’ascolto. Spesso c’è chi si unisce alla mia corsa pedalando accanto a me, e questo è molto importante perché capisco che c’è chi crede nel mio messaggio e ha il desiderio di condividere la mia fatica, il mio sforzo e mostrarlo agli altri.”

Hai mai pensato anche solo per un secondo di fermarti e lasciare perdere tutto?

“No, mai, anche quando ci siamo trovati in qualche modo ostacolati per vari motivi nella pianificazione delle nostre tappe non ho mai pensato di mollare.

Anzi, ci sentiamo sempre piu’ motivati, grazie anche chi ci sta accanto, e a tutti gli sponsor che credono in noi.”

Cosa volevi fare da grande?

-Da grande avrei voluto fare il camionista, ho anche preso la patente per guidarlo, perché mi avrebbe permesso di viaggiare e conoscere luoghi nuovi, diciamo che c’è un certo feeling con quello che faccio adesso.”

Cosa suggerisci a chi come te ha un grande sogno, un grande progetto?

“Il mio consiglio è quello di crederci e fare un passo alla volta, senza fermarsi mai. Una pedalata veloce può stancare subito, una pedalata leggera può portare molto lontano.”

E’ un grande messaggio di speranza quello diffuso da Francesco. Un ragazzo semplice con un grande sogno di solidarietà. In bocca al lupo

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