Successo ieri sera al Taobuk con la Ammirati, Gratteri e Nevo

Successo ieri sera al Taobuk con la Ammirati, Gratteri e Nevo

Successo ieri sera al Taobuk con la Ammirati, Gratteri e Nevo

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lunedì 23 Settembre 2013 - 14:25

Oggi Taobuk ospita la scrittrice Sara D’Amario che incontrerà gli studenti nella mattinata, e quindi dalle 18.30, nella terrazza panoramica dell’Archivio Storico il giornalista della Rai Nuccio Vara intervisterà Andrea Vitali, autore di “un bel sogno d’amore” (Garzanti), e subito dopo, alle 19.30 circa, una tavola rotonda presenterà “Lettere al centro del mondo 1951/1988, Epistolario tra Mario La Cava e Leonardo Sciascia”

Un triplice appuntamento ha caratterizzato la seconda giornata di Taobuk, il Festival Internazionale del Libro di Taormina, ideato e diretto da Antonella Ferrara con il sostegno di un comitato scientifico presieduto da Franco Di Mare e promosso dal Comune di Taormina.

L’amore è il protagonista della storia della “Danza del mondo” (Mondadori), il libro di Maria Pia Ammirati, giornalista e vicedirettore di Raiuno, presentato per primo nella affollatissima sala dell’ex monastero domenicano del San Domenico Palace Hotel, dove si è svolto l’evento. La storia di Linda raccontata dall’autrice, è un misto tra fuga, ritorno, sentimenti, passione, ma anche violenza. “Io penso che l’amore sia la forza trainante più nelle donne che negli uomini – ha affermato Maria Pia Ammirati – ed è quello che muove la protagonista del libro, una donna molto coraggiosa che decide di abbandonare la sua vita anche di benessere, alla ricerca di una vita migliore per lei. Tra mille vicissitudini – spiega la scrittrice – Linda subirà anche la violenza sessuale, perché ancora oggi, purtroppo, molti uomini fanno fatica a considerare la donna una loro pari e spesso la credono più un oggetto che un soggetto sociale. Questo ha creato un malessere sociale che purtroppo sfocia in violenza e questo si combatte soprattutto educando i figli a rispettare la donna in tutti i sensi”.

Di ‘ndrangheta, si è parlato con Nicola Gratteri, uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, vive sotto scorta dal 1989, che nel suo libro presentato a Taobuk, “Dire non dire” (Mondadori) svela, insieme all’esperto di ‘ndrangheta Antonio Nicaso, molti particolari sconvolgenti della “più ricca delle mafie” attraverso le parole, le riflessioni e i concetti tratti dalle numerose intercettazioni, le deposizioni processuali e i vari “pizzini” e mediante il linguaggio crudo e molto evocativo con cui i malavitosi intercettati raccontano i loro segreti quali la famiglia, la smania di potere, le regole, lo Stato, la politica e soprattutto gli affari. Nell’incontro Gratteri, dialogando con il giornalista vicesegretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Carlo Parisi, ha parlato a 360 gradi, annunciando che a novembre uscirà il suo nuovo libro in cui si parlerà del rapporto tra ‘ndrangheta e Chiesa. “Lo‘ndranghetista – ha detto il magistrato- prima di uccidere si rivolge alla Madonna o a Gesù Cristo perché secondo lui sta compiendo un atto necessario. Lo ‘ndranghetista pensa che farsi vedere vicino al prete è una forma di esternazione”.

Gratteri ha poi parlato del sistema giudiziario in Italia: “in questo momento, con questo sistema giudiziario –ha chiosato- noi non andremo da nessuna parte. Il rapporto tra magistrati e politica? Io ho sempre criticato il magistrato che fa politica –ha affermato- perché il magistrato che il giorno prima partecipa ad un comizio e il giorno dopo indaga su un esponente politico della parte avversa a quella del comizio a cui ha partecipato, crea solo un danno enorme alla magistratura. Se veramente vogliamo combattere il malaffare, dobbiamo lavorare in silenzio, senza clamori, senza partecipare a talk-show, per raggiungere risultati concreti. Io –ha poi detto il magistrato- abolirei la Dia che ha voluto il giudice Falcone, perché rappresenta un costo importante per lo Stato e per i cittadini, quando coloro che vi lavorano, che fanno attività di prevenzione, potrebbero tranquillamente rientrare nei reparti di competenza”. Alla domanda su cosa fare ancora di più per combattere la ‘ndrangheta, Gratteri ha risposto che è soprattutto agendo sulla cultura, sulla formazione dei giovani già dall’ambiente familiare e investendo in settori poco appetibili per la mafia come l’agricoltura biologica e il turismo che si può e si deve fare qualcosa di più”.

Dopo il magistrato, l’israeliano Eshkol Nevo ha incantato il pubblico dell’Hotel Metropole di Taormina parlando in ebraico, con l’aiuto di colei che ha tradotto i suoi libri in italiano, Raffaella Scardi. Nevo ha risposto alle domande della giornalista di Repubblica Eleonora Lombardo, grande appassionata e profonda conoscitrice dello scrittore.
Nel libro presentato a Taobuk, “Neuland” (Neri Pozza), partendo dal viaggio di un uomo alla ricerca del padre, l’autore immagina la rifondazione dello stato d’Israele in Sud America, una minuscola città del sole, una piccola fattoria a sud di Buenos Aires, dove non ci sono armi né guerre da combattere, una sorta di prototipo di come sarebbe dovuta essere Israele. Un libro d’amore in cui , come ha detto Nevo “tutti i personaggi hanno l’opportunità di guardare il loro mondo da una nuova prospettiva”.

Oggi Taobuk ospita la scrittrice Sara D’Amario che incontrerà gli studenti nella mattinata, e quindi dalle 18.30, nella terrazza panoramica dell’Archivio Storico il giornalista della Rai Nuccio Vara intervisterà Andrea Vitali, autore di “un bel sogno d’amore” (Garzanti), e subito dopo, alle 19.30 circa, una tavola rotonda presenterà “Lettere al centro del mondo 1951/1988, Epistolario tra Mario La Cava e Leonardo Sciascia” (Rubbettino). All’incontro
parteciperanno lo scrittore e giornalista Matteo Collura, il direttore del teatro Stabile di Catania Giuseppe Di Pasquale, il direttore della Fondazione Sciascia Antonio Di Grado, il giornalista Gaetano Saglimbeni, il presidente del Caffè Letterario Domenico Calabria e l’autore Mario D’Agostino.

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