Zappalà: “La nuova dirigenza mostri maggiore attenzione per la danza”

Zappalà: “La nuova dirigenza mostri maggiore attenzione per la danza”

Zappalà: “La nuova dirigenza mostri maggiore attenzione per la danza”

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lunedì 30 Settembre 2013 - 09:56

"In passato l'Ente Vittorio Emanuele - si legge nel testo firmato dal coreografo e direttore artistico siciliano - non ha mai voluto investire seriamente sulla danza, con pochissime presenze all'interno dei cartelloni di musica ai direttori di turno, i quali non avendo né la conoscenza del mercato né la competenza specifica, non hanno potuto programmare un progetto attorno alla danza: una forma d'arte che merita maggiore rispetto"

In occasione della lettera aperta inviata nei giorni scorsi dai rappresentanti delle sigle sindacali di Slc-CGIL, Uilcom-UIL, Fials-CISAL e S.A.Di.R.S al Sindaco Accorinti, al Presidente dell’ente teatro Vittorio Emanuele Puglisi ed al Commissario del Cda Cultrone in merito al completamento delle nomine del teatro di Messina ed in merito alla scelta del Direttore artistico del settore musica, Roberto Zappalà, coreografo e direttore artistico di alcune importanti compagnie teatrali, ha deciso di prendere posizione affidando ad una nota alcune personali riflessioni.

“Caro Sindaco, caro Presidente, caro Commissario, innanzitutto in bocca al lupo per il vostro nuovo incarico, sono certo non sarà un lavoro facile visto le condizioni in cui si trova il vostro teatro – si legge nel testo – ma sono fiducioso e penso che nuova linfa farà bene all'Ente.

Essendo la danza la mia materia – prosegue Zappalà – vorrei sensibilizzare su alcune importanti questioni, affinché si possa riflettere a fondo sul ruolo che la danza debba avere nel vostro territorio.

Un’arte che deve sostenuta sia come diritto di fruizione per gli appassionati sia come ruolo e dovere dell'Ente di considerarla così come viene considerata in quasi tutti i teatri europei”.

Rispetto del ruolo artistico della danza e consapevolezza della grande fetta di mercato che questa disciplina con il tempo potrebbe richiamare: sono questi i punti imprescindibili dai quali l’Ente teatro dovrebbe ripartire secondo Zappalà che aggiunge: “In passato il vostro Ente non ha mai voluto investire seriamente sulla danza, con pochissime presenze all'interno dei cartelloni di musica ai direttori di turno, i quali non avendo né la conoscenza del mercato né la competenza specifica, sebbene competenti nella loro materia, non hanno potuto programmare un progetto attorno alla danza.

Sono state fatte scelte approssimative senza obiettivi da raggiungere e con la sola volontà di accontentare un pubblico, quello della musica, che probabilmente già appagato dalla proposta musicale, guardava distrattamente alla danza.

Non si è riusciti così a creare un vero pubblico della danza che non può essere individuato solo nelle scuole ma deve abbracciare anche tutta un'altra fetta di mercato che, se fruendo costantemente una certa proposta culturale legata alla danza a questa si affeziona sino a sentire la necessità di fruirne di migliore e diversa.

Per un lavoro serio sarà necessario del tempo – scrive Zappalà – ma credo proprio che sarà possibile creare le condizioni per un buon risultato, anche alla luce di una struttura teatrale che ben si addice alla esigenze della danza.

Un progetto che potrà compiutamente realizzarsi attribuendo responsabilità artistiche ad un direttore o ad un consulente che abbia un proprio budget, magari operando qualche piccola rinuncia negli altri cartelloni, per consentire di dare vita ad un progetto che viva almeno tre anni in assoluta autonomia. Ciò permetterebbe al Teatro di osservare anche le più fondamentali regole in materia di finanziamenti quando – si legge testualmente nella nota – si percepiscono soldi pubblici per danza, musica, lirica e teatro.

La danza è un’attività che deve essere integrata alle attività che il teatro programma ed deve avere la stessa dignità di musica, lirica e teatro”. Roberto Zappalà, coreografo e direttore artistico la cui attività teatrale si svolge a Catania, da siciliano guarda con interesse alle vicende dell’ente messinese: “Io non sono di Messina ma da siciliano, a quanto pare riconosciuto a livello internazionale, ritengo sarebbe un bel messaggio anche per tutte le scuole di danza che avrebbero un rientro nell'interesse che il pubblico potrebbe dimostrare avvicinandosi sempre più alle loro attività avrebbero l'opportunità di crescere attraverso continui feedback e confronti con la danza internazionale”.

A scanso di equivoci Zappalà, concludendo le sue personali riflessioni, sottolinea: “Ci tengo ha sgombrare il campo da possibili fraintendimenti: non sono in alcun modo disponibile a ricoprire un ruolo di direttore o di consulente del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, ma rimango a disposizione dell’Ente per qualsiasi scambio di opinione o suggerimento”.

Un commento

  1. Angelo Silipigni 30 Settembre 2013 11:59

    Ma come, con tutti i saggi di danza di fine anno che fanno fare cassa ancora ballittu?

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