L'American pie style del commissario Romano. D'Arrigo giovane leone o gazzella?

L’American pie style del commissario Romano. D’Arrigo giovane leone o gazzella?

La Redazione

L’American pie style del commissario Romano. D’Arrigo giovane leone o gazzella?

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martedì 29 Luglio 2014 - 05:37

Al Comune impazza la moda estate 2014: "lo sbarruamento consiliare". Simpatico siparietto alla conferenza stampa della stagione del Vittorio Emanuele con il commissario della provincia Romano che cita America Pie per far capire che lui e il sindaco, pur diversi, hanno lo stesso senso delle istituzioni "Vedessi me senza camicia...". Il Presidente dell'Agenzia nazionale giovani Giacomo D'Arrigo nei "panni" della gazzella o del leone ogni volta che mette piede a Palazzo Zanca.

1)L’AMERICAN PIE STYLE DEL COMMISSARIO ROMANO

Siparietto al Teatro durante la conferenza stampa di presentazione della stagione del Vittorio Emanuele. Al tavolo, oltre ai vertici dell’Ente anche il commissario della Provincia Filippo Romano. Di rientro dalla lotta anti-tir sul cavalcavia arriva Accorinti e fa uno dei suoi discorsi epocali concludendo che lui e Romano si sono trovati d’accordo su molte cose.

“E’ vero- dichiara Romano- nonostante le differenze io e Renato abbiamo lo stesso senso delle Istituzioni. Messina è come American Pie, c'è il camionista, lo studente, il poliziotto, il gay, il muratore, tutti diversi ma tutti accomunati dal senso dalle istituzioni, io non posso mettermi la t-shirt rossa perche' mi sta malissimo …”

Accorinti si mette a ridere: “il camionista ovviamente sarei io….”

E Romano: “ Non hai mai visto me senza camicia….”

2)D’ARRIGO GIOVANE GAZZELLA O GIOVANE LEONE?

Da quando è tra le alte sfere del governo Renzi, il Presidente dell’Agenzia nazionale giovani Giacomo D’Arrigo è diventato popolarissimo e ricercatissimo: appena mette piede a Palazzo Zanca si forma una fila di persone che vogliono parlare con lui. E spiega cosa accade: “La scena tipo è: l’esponente di qualsiasi partito, non solo Pd, che mi ferma e mi dice: Giacomo, se ti presento un progetto me li dai 20 mila euro? La variante è: se ti presento un progetto me li dai 30 mila euro? E se gli rispondo: ma progetto su che? Loro rispondono: tu dammi 20 mila euro e mi dici su cosa vuoi fatto il progetto”.

Probabilmente se il renziano rispondesse: fammi un progetto sull’integrazione dell’orso polare nei laghi di Ganzirri l’interlocutore di turno non batterebbe ciglio, perché quel che conta è la cifra, non il contenuto. Ma D’Arrigo la prende con filosofia: “Come dice quel proverbio: non importa se sei gazzella o leone, la mattina quando ti svegli nella savana sai che devi correre. Ecco io so, che gazzella o leone, quando vado a Palazzo Zanca devo correre per schivare queste persone…..”

3)”NON CIANCIU A MOFFA, CIANCIU U VIZIU…”- VERSIONE ACR MESSINA

Il patron dell’Acr Messina è allergico ai giornalisti, se può, cerca di starne alla larga.

In occasione dell’ultimo acquisto Sasa Bjelanovic, esperto attaccante croato con oltre 170 presenze in serie B e più di 40 gol con le maglie di Genoa, Vicenza, Atalanta, Verona e Varese e 120 presenze e 20 reti in serie A con le maglie del Como, Chievo, Perugia, Lecce, Ascoli e Torino, la società ha convocato una conferenza stampa sabato alle 18.30, per presentarlo ai cronisti a conclusione dell’allenamento. L’inizio della conferenza stampa è slittato più volte, senza che arrivasse alcuna comunicazione dalla società. Così alle 19.35, un’ora e 5 minuti dopo, i giornalisti per protesta hanno abbandonato la sala stampa. Qualcosa di analogo era già accaduto alcuni giorni prima, per la presentazione di altri acquisti, con un ritardo di 45 minuti. In altre occasioni, la firma del rinnovo di Re Giorgio,o le prime dichiarazioni del difensore brasiliano Roni Carlos Temporini, i giornalisti le hanno apprese dalla pagina Facebook della società.

Come si dice in siciliano: “Non cianciu a moffa, cianciu u viziu….”

Evidentemente il patron Lo Monaco, dopo il video da 40 minuti alla “Obama”, preferisce fare a meno delle domande.

4)MODA ESTATE 2014: LO SBARRUAMENTO CONSILIARE

L’aula consiliare di Palazzo Zanca si è scoperta molto attenta alla religione. Il Regolamento per la cremazione ha fatto venir fuori “l’anima del chierichetto” di molti consiglieri comunali che si sono cimentati in appassionati dibattiti teologici, nonostante dovessero solo esprimersi su tariffe e modo d’uso dell’impianto. Il timore diffuso era che queste “pratiche” potessero non avere il placet della Chiesa e quindi, qualora a causa del voto del consiglio un messinese accedendo a forme di sepoltura di siffatto genere rischiasse di finire all’inferno, nessuno di loro avrebbe mai più potuto dormire con un tale peso sulla coscienza. Per fortuna è intervenuto il mitico Nicola Cucinotta, Pd, espertissimo in materia, che ha rassicurato i colleghi. L’esponente del Pd ha citato la Bibbia per ricordare che nel Libro Sacro non si parla mai di sepoltura come unica pratica dopo la morte. Dopo aver rasserenato i colleghi Cucinotta ha poi riportato l’Aula al consueto clima da scolaresca verificando il funzionamento del microfono con lo slogan “Abbasso Accorinti”. Intanto è diventato un tormentone il “sugnu sbarruata” di Emilia Barrile. Non passa seduta o commissione senza che qualcuno dei 40 consiglieri non riprenda l’espressione della presidente che, a quanto pare, ha lanciato la moda estate 2014 dello “sbarruamento consiliare”.

P.s- Avevamo anche una frase simpatica di Libero Gioveni, che è ferratissimo in materia di Gran Camposanto e problematiche affini, ma non la scriviamo per evitare che si offenda. Noi vogliamo bene al consigliere Udc e ne apprezziamo il lavoro,ma ha lo stesso senso dell’autoironia di un romanzo storico…..

Per tentate querele, segnalazioni, rettifiche, lamentele, suppliche, suggerimenti, pacchi bomba, biscotti al cianuro e quant’altro: la redazione di Tempostretto

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