La rubrica 7 giorni d'ordinaria follia. L'umanità ci salverà se sapremo guardare davvero gli altri senza etichette
di Marco Olivieri
7 giorni d’ordinaria follia – Che settimana è stata? Il mondo è in fiamme da un bel po’ e Notre Dame de Paris non anticipa un “restauro dell’anima dell’Europa”, come auspica Ezio Mauro su “la Repubblica”. Ma, intanto, come abbiamo vissuto nel territorio messinese? La settimana, sul piano mediatico, è stata scandita dall’arrivo di Jill Jacobs Biden, che ha visitato il villaggio dei bisnonni paterni a Gesso. Tra il ricordo dei Giacoppo sbarcati in America alla fine dell’Ottocento e un tocco culinario con le indimenticabili briciole, il nodo centrale è un altro: la riscoperta delle radici, da parte della first ladsy, ci fa ricordare quando i migranti eravamo noi. Quanta vergogna dovremmo provare, noi italiani ed europei, per aver ridotto un fenomeno inarrestabile e umano, acuito dai crimini politici e militari dei governi occidentali, a una questione di ordine pubblico, da ministero dell’Interno.
Una destra che soffia sul fuoco, per alimentare la dittatura dei sondaggi, e una sinistra afona e incapace di rinnovare la propria traballante identità: ecco che il disastro è servito. In generale, siamo costretti a ribadire l’ovvio: i migranti e tutti gli esseri umani compiono azioni buone e azioni cattive. Di certo, se ti fa comodo sfruttarli nei campi, o in altri ambiti dove il lavoro è precario ed esposto a pericoli, le organizzazioni crimininali ne approffiteranno. Ma questo riguarda qualsiasi nazionalità o colore della pelle. Una società multiculturale è nei fatti e il processo, a livello europeo, va governato.
Poveri sempre più emarginati e disastro sociale
Però, in compenso, ci inventiamo assurdità e oltraggi al diritto come i centri in Albania, facendo finta di non sapere che dei migranti abbiamo bisogno pure economicamente. Mentre la sinistra non riesce a conquistare gli assenteisti, e si vota sempre meno, Meloni e Salvini si possono permettere di disinteressarsi del disastro sociale aumentato con l’abolizione del reddito di cittadinanza e l’avvio di misure insignificanti in alternativa. Tanto la minoranza sufficiente, egemonica sul piano culturale sui social e nell’opinione pubblica, le può garantire il governo per molto tempo.
I poveri sono sempre più ai margini della società, insomma, in un fenomeno partito negli edonistici anni Ottanta.
La piccola Shama rinata a Taormina
La vita però è imprevedibile e ogni tanto spunta il sole. Salutiamo così la piccola Shama, salvata a 7 mesi dalla Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Dal Burundi alla Sicilia una sola parola: umanità.
L’umanità ci salverà se sapremo guardare davvero gli altri senza etichette e occhiali deformati. Umanità: una parola da invocare anche se siamo costretti a ribadire l’ovvio. Schierarsi contro il governo israeliano Netanyahu e i crimini contro i civili non significa essere antisemiti o giustificare i tagliagole di Hamas. Significa volere due popoli e due Stati. Auspicare libertà e rispetto per la Palestina. E questo riguarda qualsiasi angolo del pianeta dove regna l’ingiustizia. Politica e diplomazia, dove siete?
Saper guardare i disagi nel territorio messinese e ovunque
Nel frattempo, anche nel territorio messinese occorre imparare davvero a guardare i disagi sociali, economici, psicologici che devastano tante vita. L’indignazione non basta. Serve un approccio progettuale. Idee, progetti, visioni. Da noi media alla politica, alle associazioni e ai cittadini: per quanto noi ci crediamo assolti siamo sempre coinvolti.
Buona domenica.
Nella foto Francis Olivier Cubahiro, padre di Shama, ospite dell’Ipab (Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza) di Messina.
…mi spiace, Direttore, ma hai messo in secondo piano la principessa del tuo articolo… emerge soltanto la tua personale posizione politica che diventa in concreto la regina regista della situazione politica economica e sociale in Italia !!!
Vorrei vedere piu’ famiglie, piu’ bambini, piu’ coppie italiane. La nostra cultura, la nostra società, la nostra vita, sta scomparendo.
I soliti ragionamenti ideologici, stereotipati, sganciati dalla realta’ fattuale delle evidenze e delle cronache quotidiane. Fin quando si guardera’ cio’ che ci circonda con l’occhio del tifoso politico …non si arrivera’ mai a valutazioni oggettive.