Università “Mediterranea”, formale richiesta a Costabile: basta voto “pesato” per il Rettore

Università “Mediterranea”, formale richiesta a Costabile: basta voto “pesato” per il Rettore

mario meliado

Università “Mediterranea”, formale richiesta a Costabile: basta voto “pesato” per il Rettore

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venerdì 20 Maggio 2022 - 07:30

Assemblea generale di personale tecnico amministrativo bibliotecario e collaboratori esperti linguistici, proposta unanime. Nel 2018, Catanoso la ignorò

REGGIO CALABRIA – Da ieri, l’idea non è più una semplice idea. Per la seconda volta nel giro di un quadriennio, l’Assemblea generale di Ptab (Personale tecnico amministrativo bibliotecario) e Cel (Collaboratori esperti linguistici) dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria ha votato all’unanimità per avanzare una proposta legata, secondo i promotori, alla dignità stessa dei dipendenti universitari in questione. L’abrogazione della norma statutaria che sancisce la “pesatura” del voto per il Rettore; cioè, detto in altre parole, che fa sì che tutti votino, ma che il suffragio espresso “conti” in maniera radicalmente diversa in base alla fascia di dipendenti cui ciascuno appartiene.

Tanti dipendenti (e gli studenti) penalizzati nel voto per il Rettore

Come già s’è detto su queste colonne digitali la questione potrebbe apparire una tecnicalità, ma non lo è per niente. Il punto è che collaboratori esperti linguistici e personale tecnico amministrativo bibliotecario al momento dell’elezione del nuovo Rettore contano quasi nulla, pur ritrovandosi a pieno titolo nei ranghi dell’Ateneo reggino.
E poi, beh…, la questione di non poco momento è che le nuove votazioni, alla luce delle dimissioni dell’ormai ex Rettore Santo Marcello Zimbone, saranno “domani”: in ogni caso tra fine estate e inizio autunno, visto oltretutto che è precisa volontà del Rettore reggente Feliciantonio Costabile che il suo successore possa insediarsi il primo novembre come accade altrove.

“Moria” di sigle sindacali

Una nota diramata ieri, peraltro, parlava di un’assemblea a dir poco affollatissima di sigle: l’Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) d’Ateneo, ma anche i sindacati Uil-Rua, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Usb-Pubblico impiego, Fgu (Federazione Gilda-Unams) e Ugl.
Invece, a quanto s’apprende, il sostanziale disimpegno di diverse delle sigle precedentemente considerate co-promotrici ha portato “a consuntivo” a far cenno, oltre che dell’Rsu, solamente di Uil-Rua, Usb-Pi (in precedenza non inserita tra le forze sindacali in ballo) e Ugl.

La questione, analiticamente

Parimenti, si evidenzia che «il comma 8 dell’art. 17 dello Statuto priva, di fatto, studenti e personale tecnico amministrativo bibliotecario e Cel del diritto d’esprimersi sull’elezione del Rettore fino alla terza votazione di ballottaggio». Sì, perché non solo un dipendente tecnico-amministrativo o bibliotecario (o Cel) si ritrova il voto che “vale” il 25% di quello di un docente ordinario ovvero che ne vale il 12,5%, se il dipendente Ptab (o Cel) è assunto a tempo determinato. In più, l’articolo 17 comma 8 prevede che «fino alla terza votazione di ballottaggio, il Rettore deve avere più del 50% dei voti dei professori e ricercatori votanti, complessivamente computati, ivi compresi i ricercatori a tempo determinato, computati ai sensi del comma 9».
Meno penalizzante (voto pesato al 40%), ma sempre penalizzante, la situazione per gli studenti che compongono il Consiglio degli studenti o eletti in seno ai Consigli dei vari Dipartimenti.

Analoga richiesta nel 2018. Ma Catanoso la ignorò

E dopo l’Assemblea generale di ieri si osserva, soprattutto, che «la rivendicazione del riconoscimento del diritto di voto per l’elezione del Rettore è un tema già posto» da Ptab e Cel.
L’Assemblea generale del 25 gennaio 2018, infatti, esattamente allo stesso modo aveva approvato a voti unanimi la proposta d’abrogazione del comma 8, inviando all’allora Rettore Pasquale Catanoso la richiesta d’inserire la proposta di modifica statutaria «all’ordine del giorno del prossimo Senato accademico, correlata da una relazione illustrativa». Ma la proposta di modifica «non è stata inserita nell’ordine del giorno di nessuna delle sedute». E dunque Santo Marcello Zimbone, il 12 luglio 2018, fu eletto nuovo Rettore col metodo vecchio già previsto – e tuttora previsto – dallo Statuto della “Mediterranea”.

«In previsione delle prossime elezioni del Rettore, vogliamo ribadire con forza – rilevano seccamente Marcello Spagnolo quale rappresentante Ptab in Senato accademico, Marco Santoro quale rappresentante Ptab nel Consiglio d’amministrazione, Giuseppe Toscano e Giovanni Rositani per l’Rsu d’Ateneo, Amelia Canale per Uil-Rua, sempre Toscano per Usb-Pi e Rositani per Ugl – il diritto di voto di studenti e personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, così come proposto nel documento di modifica presentato al Rettore il 7 febbraio 2018 e mai preso in considerazione dagli organismi preposti».

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