Si sgonfia la pista che puntava ad Ugo Manca per le sostanze tossiche nel giardino di Angelina a Barcellona
Si chiude con l’assoluzione piena il processo a Ugo Manca, indagato per i veleni trovati nel giardino di casa della famiglia di Attilio Manca a Barcellona. Il giudice per l’udienza preliminare Giovanni De Marco lo ha scagionato pienamente “per non aver commesso il fatto”. Lui cioè con le sostanze tossiche rinvenute nel giardino di Angela Gentile e Gioacchino Manca (scomparso lo scorso anno), i genitori del brillante urologo morto nel febbraio 2024, non c’entrerebbe affatto.
Il Giudice ha accolto la tesi dei difensori, gli avvocati Tino Celi e Franco Bertolone, che hanno chiesto il rito abbreviato, ed ha respinto la richiesta del pubblico ministero, che aveva sollecitato la condanna a 2 anni per atti persecutori.
L’inchiesta arrivata oggi al vaglio preliminare e andata in soffitta subito, almeno per quanto riguarda il coinvolgimento del nipote dei Manca, nasce dalle denunce della famiglia, che hanno segnalato l’insolita morìa delle piante nel loro giardino, in più occasioni: tra maggio e agosto 2024 e nella primavera ed estate dello scorso anno. I rilievi dei Ris nel giardino avrebbero confermato la presenza di sostanze tossiche. I Manca, assistiti dall’avvocato Fabio Repici, avevano depositato una corposa memoria che, insieme agli altri accertamenti, ha convinto la Procura di Barcellona a puntare i riflettori su Ugo Manca.