Felice Calabrò: Il Pd rinasce dall'opposizione. Nè con Bramanti nè con De Luca

Felice Calabrò: Il Pd rinasce dall’opposizione. Nè con Bramanti nè con De Luca

Rosaria Brancato

Felice Calabrò: Il Pd rinasce dall’opposizione. Nè con Bramanti nè con De Luca

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venerdì 22 Giugno 2018 - 05:50

"Il centro sinistra non deve ragionare in termini di convenienza individuale, Messina è in stato comatoso, l'unico interesse è quello della città"

C’è una città agonizzante che ha bisogno di un cambio di passo. Il Consiglio comunale ha un ruolo fondamentale ed una grande responsabilità, in entrambi i casi, sia se dovesse vincere Bramanti che De Luca. Per quanto mi riguarda io sarò all’opposizione”.

Felice Calabrò torna in Consiglio comunale, dopo 5 anni e ci ritorna nello stesso partito che lo ha visto portare avanti battaglie politiche in Aula e poi candidarsi sindaco nel 2013: il Pd. Mentre i colleghi di allora trasmigravano da un partito all’altro lui è rimasto coerente e 5 anni dopo ritorna con lo stesso spirito di sempre.

Io non sono cambiato, sono rimasto lo stesso. Ringrazio non solo chi mi ha votato ma tutti quelli che si sono recati alle urne, perché l’espressione del voto è fondamentale. Sto riflettendo su cosa fare il 24 giugno, non ho ancora deciso”.

Eletto nella lista del Pd, Felice Calabrò quando le indiscrezioni sul possibile apparentamento tecnico con il centro destra si sono fatte insistenti si è schierato subito per il no.

Appoggio totalmente la linea espressa da Antonio Saitta il giorno dopo l’esito del primo turno-spiega- Gli elettori sono liberi di autodeterminarsi e nessuno può orientare il voto o dire cosa fare, ma sono d’accordo con il suo no a qualsiasi tipo di accordo. L’ipotesi dell’apparentamento tecnico con le liste che sostengono Bramanti è giuridicamente possibile ma politicamente sbagliata. Gli elettori del Pd ci hanno votato perché avevano fiducia in noi e nel nostro programma, non puoi tradire questa fiducia. E’ comunque vergognosa la legge ed i risultati si sono visti. Ripeto, tecnicamente è possibile, ma politicamente è incomprensibile fare una cosa del genere. Non c’entriamo niente noi né con De Luca né con il centro destra”.

Tra le indiscrezioni c’è anche quella che indica tra i “nuovi fan” di De Luca, pronti a dirottare su di lui i propri voti, alcuni candidati nelle liste del Pd e del centro sinistra, che in caso di elezione a sindaco del deputato regionale, poiché non ha consiglieri eletti, ne trarrebbero vantaggio entrando in Consiglio in seguito alla redistribuzione dei seggi.

Non posso sostituirmi ai candidati e non sono nei loro panni, né posso escludere che qualcuno possa fare qualcosa del genere. Ma la coalizione di centro sinistra non può e non deve ragionare in termini di convenienza individuale. Bisogna votare nell’esclusivo interesse della città, che è in stato comatoso. Non si possono fare calcoli pensando al proprio interesse. Prima viene Messina. Se dovesse vincere De Luca il ruolo del Consiglio sarà ancora più importante perché lui sarà senza maggioranza in Aula e dovremo quindi essere molto responsabili anche nel fare opposizione. Non si deve dire no a prescindere né sì senza valutare. E’ una grande sfida. Purtroppo devo dire che non abbiamo avuto un grande esempio dal Consiglio comunale uscente in questo senso. L’obiettivo principale deve restare l’interesse della città e devo dire che tra i consiglieri eletti ho visto che ci saranno ottimi rappresentanti anche nel centro destra con i quali dialogare in modo costruttivo”.

Il centro sinistra ha sfiorato il ballottaggio per 1800 voti e secondo Felice Calabrò è comunque un risultato dal quale partire: “Al ballottaggio avremmo rappresentato una buona alternativa. Il Pd ha comunque retto ed ha dimostrato, come alle Regionali ed alle Politiche di essere competitivo. Non siamo al ballottaggio per poco. E’ mancato lo sforzo in più, forse nelle designazioni degli assessori dovevano essere fatte scelte più nette, bisognava coinvolgere più forze”.

Per Calabrò lo sconfitto di queste amministrative è Accorinti, che da sindaco uscente non è riuscito a registrare nuovi consensi nonostante 5 anni di amministrazione.

Non darà indicazioni di voto per il 24 giugno ma ha una certezza: “Il Pd ha un’occasione storica: ricominciare dall’opposizione, quella vera, quella che in questi anni non è stata fatta in Consiglio comunale. Il Pd non ha brillato per compattezza in questi anni e molte indecisioni e divisioni hanno lasciato interdetti gli elettori. Ricominciamo dal Consiglio comunale ma soprattutto ricominciamo da una serie e concreta opposizione”.

Rosaria Brancato

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